Chiediamo al Consiglio Regionale di capire a che punto siamo con gli impegni

Pubblichiamo, di seguito, la lettera inviata giovedi 3 marzo 2022 dal Coordinamento al Presidente del Consiglio Regionale(Gennaro Oliviero) ed al Presidente dell’Ottava Commissione (Francesco Borrelli) del Consiglio Regionale della Campania, con cui si richiede la convocazione di una nuova audizione con l’invito a partecipare all’Assessore Caputo.

Cari Presidenti, siamo preoccupati. Abbiamo avuto modo di rivolgerci all’Assessore Caputo, dopo averlo incontrato, indirizzandogli nei giorni scorsi una lettera aperta che vi alleghiamo qui sotto con cui, in buona sostanza, esprimiamo il senso della nostra preoccupazione per il grande ritardo nel poter confrontarci sul merito delle proposte del nuovo piano che, già di per sé, consideriamo un segnale non rassicurante.

Ribadiamo che per noi quella del “Cambio di passo e direzione rispetto al piano precedente deve essere sostanziale e reale per offrire al territorio, agli allevatori, alle comunità ed alle istituzioni strumenti nuovi”. La Regione Campania ha dato segnali importanti che abbiamo apprezzato nel voler introdurre elementi sostanziali di novità. Ora è indispensabile che fra quegli annunci e la messa in campo delle iniziative concrete ci sia coerenza.
Soprattutto è importante e decisivo che l’azione ambiziosa di “Prevenire ed eradicare la TBC e la Brucellosi” siano il più possibile condivise in modo da riuscire nella prima sfida in cui il vecchio piano ha fallito: il coinvolgimento attivo dei protagonisti fondamentali che, in questo caso se pur non certamente unici, sono comunque gli allevatori.

Non spetta certo a noi governare ma compete pienamente a noi esprimere con chiarezza il punto di vista dei soggetti che si sono mobilitati in questi mesi per ottenere obiettivi posti con estrema chiarezza nelle settimane scorse. Un punto di vista che le istituzioni hanno tutto l’interesse di confrontare nel merito se si punta al consenso. Siamo ben consapevoli che il passaggio dal vecchio sistema (fallimentare ed escludente) al nuovo (inclusivo ed efficace) richieda  una fase di transizione sottoposta al vaglio delle verifiche. Non ci aspettiamo che tutto si risolva con la bacchetta magica e, dunque, non abbiamo problemi a “valutare”  percorsi e tappe intermedie ma, proprio per questo, è indispensabile chiarire come si mette in campo il percorso ed occorre farlo con trasparenza nell’interesse delle Istituzioni chiamate a gestire il piano ed a governarlo.

Perché questo accada c’è un solo modo: prima che la delibera sia assunta dalla Giunta, come assicurato dall’Assessore Caputo, va verificato nel confronto con le parti sociali e gli attori coinvolti (quindi anche con noi) il contenuto generale e le proposte di percorso.

Se, al contrario, nella stesura della proposta di delibera fosse tenuto in conto il parere di chi (avendo ancora ruolo e responsabilità operativa e amministrativa nella struttura di gestione del piano) ha ispirato e orientato il vecchio piano tessendone le lodi mentre non si offre ai portatori di nuove proposte (le stesse che almeno in parte la Regione ha dichiarato di assumere) lo spazio e l’opportunità di valutare e proporne il merito, allora l’obiettivo della condivisione è difficilmente praticabile ed è un auspicio destinato a infrangersi presto.

Per questo siamo ancora e sempre di più convinti della necessità di sviluppare il confronto di merito “prima” che la delibera sia assunta.

Avendo, del resto, l’Assessore Caputo assicurato che ciò sarebbe avvenuto proprio nella sede dell’audizione tenuta presso l’Ottava Commissione del Consiglio Regionale e nel convincimento che questo sia nel pieno interesse della Giunta e del Consiglio, oggi a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, vi chiedo di organizzare un incontro/audizione urgente cui, sono convinto, lo stesso Assessore Caputo non avrà difficoltà a partecipare, per facilitare l’obiettivo di verificare “lo stato dell’arte” per la preparazione del nuovo piano.

Rimanendo in attesa, porgo i miei migliori auguri di buon lavoro

Gianni Fabbris – presidente onorario di Altragricoltura
a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino
(3466483882)

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COORDINAMENTO UNITARIO IN
DIFESA
DEL PATRIMONIO BUFALINO

www.altragricoltura.net
salviamolebufale@altragricoltura.ne
t

Casal di Principe. 28 febbraio 2022 – comunicato stampa

All’indomani della riunione del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino (tenuta nel pomeriggio di ieri 27 febbraio,  e in preparazione del Nuovo appuntamento degli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino e del Territorio, il suo portavoce diffonde una lettera aperta all’Assessore Regionale all’agricoltura dal titolo: “Vai fino in fondo. Giù le mani della speculazione dal nuovo piano” (vedi: https://altragricoltura.net/coordinamento-bufale/lettera-aperta-allassessore-caputo-vai-fino-in-fondo-giu-le-mani-della-speculazione/)

Lettera aperta all’Assessore Caputo.
Vai fino in fondo nell’attuare quanto hai annunciato
Giù le mani della speculazione sul nuovo piano.

“E’ passato un mese dalla bella manifestazione di sabato 29 gennaio scorso, quando, la grande spinta dal basso sviluppatasi con lo sciopero della fame promosso dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, ha espresso una forte, plurale e chiara richiesta da parte del territorio e della sua comunità di cambio profondo di direzione del piano di gestione della crisi bufalina.
La abbiamo definita con un titolo chiaro: “passare dalla strategia fallimentare degli abbattimenti indiscriminati alla efficacia della prevenzione ed eradicazione” chiedendo alle istituzioni di dire con chiarezza che andavano garantiti gli interessi degli allevatori, dei trasf5omatori e distributori artigianali, dei consumatori prendendo le distanze ndalle molte speculazioni in atto.
La Regione diede in quei giorni una prima risposta: l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania ha annunciato sostanziali modifiche del piano accogliendo alcune delle proposte che avevamo avanzato e, fra queste, la vaccinazione e l’autocontrollo.
L’Assessore Caputo ha annunciato, ribadendo la posizione nell’audizione tenuta il 10 febbraio nel Consiglio Regionale cui noi stessi abbiamo potuto sottoporre le nostre proposte, che non appena il Ministero della Salute avesse dato il parere positivo, avrebbe riverificato con le parti sociali (e dunque anche con il Coordinamento Unitario) la nuova stesura del Piano alla luce delle nuove linee guida prospettate dalla Regione.
Sulla base di queste evidenze abbiamo espresso apprezzamento sul percorso riconoscendo all’Assessore all’Agricoltura Caputo la lungimiranza messa in campo ad imboccare la via del cambiamento ed abbiamo dato disponibilità a sostenere le iniziative nell’interesse della migliore riuscita del nuovo piano.
Oggi, a un mese di distanza da quella manifestazione e dopo che il Ministero della Salute ha espresso parere positivo alle nuove proposte avanzate dalla Regione, siamo ancora in attesa di verificare e confrontare quale sia nel concreto la proposta.
Nel frattempo i focolai ufficiali di brucella sono aumentati, la crisi delle aziende colpite diventa ogni giorno più insostenibile, l’attesa nel territorio di indicazioni chiare su come cambierà realmente il piano e di quanto sarà capace di essere diverso da quello fallimentare precedente continua ad essere una incognita che pesa sulla possibilità di fare investimenti.
“Oggi sollecitiamo l’Assessore Caputo a compiere il percorso ed a passare senza indugi al confronto operativo su come concretamente si realizzano gli indirizzi annunciati” ha dichiarato Gianni Fabbris a nome del Coordinamento Unitario all’indomani della riunione tenuta domenica 27 febbraio ricordando quali sono gli elementi “minimi” fondamentali per esprimere un giudizio positivo sul nuovo piano e assicurare la condivisione.
Fra questi; “la possibilità della vaccinazione dei capi fra i sei e i nove mesi deve essere pienamente garantita nell’area cluster senza alcuna limitazione legata alla condizione delle aziende (si vaccinano gli animali e non le aziende), va messa in campo una sperimentazione che verifichi la possibilità di estenderla ai capi adulti, l’autocontrollo deve essere pienamente realizzato per come lo prevede il pacchetto igiene della legislazione comunitaria in ossequio al riconoscimento che gli allevatori sono OSA ed hanno la piena responsabilità del garantire la sicurezza alimentare e sanitaria nelle proprie aziende, le procedure e le tecniche per accertare in che modo si individuano i casi effettivamente positivi sono fondamentali per evitare la vergogna del rapporto scandaloso fra capi realmente positivi accertati post mortem e gli oltre centomila ammazzati in nome di principi evidentemente fallimentari”.
Aggiunge Fabbris: “Il confronto su questi 4 elementi è oggi fondamentale per passare, poi, ad affrontare gli altri pur decisivi che abbiamo indicato fra le nostre proposte e ci aspettiamo di poterlo fare nel merito fin dalle prossime ore considerando la delicatezza dell’obiettivo di rendere efficace ed effettiva la realizzazione del cambiamento che tutti aspettiamo e su cui la comunità larga dei sindaci, sindacati, movimenti che sta partecipando agli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino sta chiedendo”.
La riunione del Coordinamento di domenica ha, fra l’altro, deciso di preparare il percorso per convocare una nuova riunione degli Stati Generali proprio con l’obiettivo di sostanziare ed arricchire il progetto partecipato per rilanciare e difendere il Patrimonio Bufalino ed il territorio fondandolo sul cambiamento del Piano di gestione della Brucella e della TBC.
“Nel ricordare alla Regione che il coinvolgimento responsabile è la migliore e indispensabile condizione per la condivisione e esortiamo l’assessore ad andare avanti,  sottolineiamo che se qualcuno dovesse pensare di impedire il cambiamento annacquandone il significato o mistificandone le procedure, dovrà presto capire che la comunità degli allevatori e dei loro alleati ha le idee ben chiare e che il territorio ha imboccato una strada che non ammette tentennamenti ed equivoci” sottolinea Fabbris “Il cambiamento che chiediamo è reale e le scelte che andranno messe in campo sono altrettanto chiare: se ne facciano una ragione gli interessi speculativi che si sono ingrassati negli anni della gestione del vecchio piano. Il cambiamento significa rimettere al centro della strategia gli interessi degli allevatori, dei trasformatori e dei distributori artigianali prima di quelli della finanza e degli apparati tecnocratici e improduttivi”.

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