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ALTRAGRICOLTURA – QUARTA ASSEMBLEA NAZIONALE
PROPOSTA DI DOCUMENTO DA ADOTTARE IN ASSEMBLEA
Appunti per la stesura dei documenti da ssumere all’assemblea
(vedi la nota metodologica)*
La discussione nella Quarta Assemblea di Altragricoltura (Roma 21/22 maggio 2018) ha l’obiettivo di consegnare al movimento di consegnare strumenti, e percorsi in attuazione di alcune delle scelte consumate nella discussione di questi ultimi anni e definiti in una serie di confronti sviluppate negli incontri del Direttivo, dell’Esecutivo e delle istanze di base che compongono la rete e in cui si articola il movimento.
Scelte, le cui ragioni vengono qui sinteticamente e schematicamente indicate:
1 – viene confermata la scelta di riconoscere la Sovranità Alimentare come opzione di fondo dell’Associazione e come orizzonte da proporre alla Società come chiave per definire le vie per uscire dalla crisi
2 – viene indicato come piano di lavoro concreto quello di verificare in che modo i principi della Sovranità Alimentare possano essere articolati nel breve e nel medio periodo per dare forma e sostanza all’Altra Agricoltura di cui la società ha bisogno
3 – il modello agroalimentare imposto al nostro Paese è il responsabile della crisi ed è frutto di scelte sociali, politiche ed economiche che vanno assolutamente invertite; la soluzione alla crisi dell’agricoltura produttiva, del territorio e delle comunità rurali non è tecnica ma si fonda sul cambiare le scelte generali e le opzioni del modello
4 – Altragricoltura ha sviluppato a partire dagli ultimi anni del ‘900 una forte critica al modello della crisi e si è concentrata per farla emergere, contrastarla e sviluppare fra gli agricoltori e i cittadini la consapevolezza di quanto fosse profonda e rischiosa nel Paese ma, ora che il processo della crisi, ha “morso” profondamente la composizione e la struttura del ciclo del cibo e del lavoro della terra, bisogna prendere atto che non bastano più le azioni di contrasto e le lotte contro la crisi
5 – Occorre mettere in campo un progetto generale che indichi quale può essere oggi il ruolo dell’agricoltura produttiva nel rapporto con la società, in che modo può aiutare a conservare il territorio e le comunità, come può assicurare reddito e garantire diritti; la Sovranità Alimentare è il quadro da cui partire, il sistema di principi che permettono di ridefinire i diritti e gli interessi di tutti i soggetti sociali interessati ad un sistema del ciclo del cibo e del lavoro della terra sostenibile
6 – Intorno a questa proposta generale vanno definite alleanze fra quanti hanno interesse ad affermare la fuoriuscita dal modello della crisi e va ricostruito un blocco sociale che punti a riconquistare le condizioni in cui sia possibile restituire il ciclo del cibo e del lavoro della terra oltre la funzione puramente mercantilista e speculativa in cui il modello della crisi li ha confinati marginalizzandoli
7 – Perché questo progetto e alleanza sociale prenda forma vanno individuati e indicati con certezza gli attori interlocutori per definire una strategia del cambiamento: sia gli avversari (contro chi agire), sia i portatori di interesse che sollecitiamo a definire la nuova alleanza (chi sono i soggetti del cambiamento)
8 – Il progetto per l’altra agricoltura cui puntiamo e l’alleanza che lo sostiene possono vivere solo in una soggettività nuova che superi le forme organizzative e politiche espressione del modello sociale della crisi; a questo stiamo lavorando.
9 – Questa soggettività si fonda sull’alleanza fra chi lavora la terra (agricoltori/contadini) e gli altri soggetti coinvolti (braccianti/cittadini/tecnici/produttori e riproduttori della cultura) e si da compiti precisi per modificare il quadro sociale, economico e politico della crisi agricole, alimentare e rurale
10 – Uno dei compiti della nuova soggettività è quella di promuovere nella Società il modello sociale dell’altra agricoltura coinvolgendo le imprese, gli agricoltori, i lavoratori, i cittadini a modelli sostenibili di coltivazione e allevamento, di produzione del cibo e gestione della terra, di conservazione e riproducibilità delle risorse e dei beni comuni (terra/acqua/energia), di tutela ambientale e della vita (decarbonizzazione/tutela del valore sociale e collettivo del patrimonio fitogenetico), di consumo consapevole e responsabile; modelli che devono fondarsi sulla responsabilità e sulla garanzia dei diritti a partire da quelli al reddito, al salario, al prezzo giusto per un cibo sano cui è assicurato l’accesso
11- L’altro compito della nuova soggettività è quello di indicare, contrattare, conquistare il quadro di regole e di scelte politiche e di governo che rendono possibili le iniziativi individuali e collettive dei soggetti sociali perché nessun comportamento sociale (singolo o collettivo), per quanto necessario e da sostenere, può affermarsi mentre le regole e le strutture politiche/legali/normative le impediscono, ostacolano (quando al contrario non sostengono altri modelli e le negano);
12 – La Riforma del ciclo del cibo e del lavoro della Terra è obiettivo strategico della nuova soggettività; una Nuova Riforma Agraria capace di coinvolgere la società nei comportamenti e nelle scelte e capace di
contrattare e definire le nuove regole (leggi e norme regionali/nazionali/europee) in cui sia possibile e socialmente riconosciuto il lavoro della terra, produrre e consumare il cibo.
13 – Perchè il progetto sociale dell’Altra Agricoltura, l’alleanza e la Riforma prendano forma occorre lavorare concretamente a determinarne le condizioni orientando gli sforzi ad una fase nuova che passi dalla critica e la resistenza al modello della crisi ad una iniziativa ampia sulla proposta; a questa fase vanno orientati le mobilitazioni, le campagne, le iniziative che devono conoscere un salto di qualità oltre la denuncia ricercando il consenso sociale e contrattando soluzioni
14 – Questa fase non significa dismettere le iniziative di denuncia e di contrasto agli effetti della crisi (indebitamento, crisi dei settori, contrasto alle crisi ambientali e di sicurezza alimentare, ecc..), al contrario significa rafforzare le iniziative, aumentare le mobilitazioni, accompagnandole alla ricerca di soluzioni, all’individuazione di proposte, al mettere in campo il quadro della Riforma di cui abbiamo bisogno
15 – Significa, in definitiva, mettere in campo una nuova fase di mobilitazione sociale accompagnando l’inevitabile conflitto con la proposta nel quadro della prospettiva della Riforma e delle soluzioni da mettere in campo qui ed ora e con strumenti capaci di rafforzarla e sostenerla
16 – Il sindacato è il primo degli strumenti da mettere in campo. Il sindacato degli agricoltori è il perno e fondamento della strategia per riorganizzare gli interessi del soggetto che rimane, comunque, centrale nel processo per l’Altra Agricoltura; un sindacato che ha bisogno di regole nuove dentro cui esprimersi (riforma delle regole sulla rappresentanza), che nasce solo se autoriforma le proprie strutture, che si fondi sull’efficienza e (soprattutto) sull’autonomia dal quadro politico rompendo le pratiche della consociazione e della spartizione
17 – Dopo aver cercato per circa due decenni di dare vita e promuovere il nuovo sindacato degli agricoltori, oggi Altragricoltura sceglie di compiere il salto organizzativo e politico urgentissimo di fronte al disastro del sindacalismo agricolo italiano con l’opzione di assumere LiberiAgricoltori come lo spazio in cui riorganizzare le forze; “in” Liberi Agricoltori (non “con”) scegliamo di aprire la fase in cui investire lo sforzo e le energie per la nuova organizzazione di rappresentanza degli interessi delle aziende agricole italiane fondata sull’autonomia, il pluralismo, la ricerca della libertà del poter esercitare il dovere e la funzione dell’azienda agricola
18 – Il nuovo sindacato degli agricoltori (LiberiAgricoltori) non può essere la riproduzione dei modelli sindacali che attualmente tengono nella crisi il mondo agricolo ma, al contrario, deve mettere in campo modalità e processi nuovi sforzandosi di innovare rappresentando e sostenendo il progetto nuovo, assumendo, al contrario la contrattazione interprofessionale, la organizzazione di reti e accordi condivisi con i consumatori, la ricontrattazione territoriale come metodi costanti; fra i limiti da superare del processo sindacale del passato c’è infatti quello del corporativismo (utile ormai solo a mantenere le “vacche dentro il recinto della stalla” ed a garantire con i “tavoli verdi” il governo dei cicli economici della spesa pubblica in mano ai vecchi sindacati agricoli compromessi).
19 – Non esiste alcun processo di riorganizzazione sindacale degli agricoltori senza e fuori dal quadro dell’Alleanza sociale con gli altri attori del cambiamento perché non può esserci alcun processo di fuoriuscita dalla crisi delle aziende agricole se non si esce insieme ai braccianti ed a tutti i cittadini. Altragricoltura (compiuta la scelta di svolgere e sviluppare come LiberiAgricoltori il processo sindacale in cui riorganizzare gli interessi delle aziende agricole nel rapporto con le istituzioni e all’interno delle dinamiche ) si concentra sull’alleanza fra gli agricoltori (a partire da quelli organizzati in LiberiAgricoltori) e gli altri attori sociali a partire dai braccianti, dai cittadini consumatori e dalle altre figure sociali che sapremo coinvolgere
20 – La relazione fra LiberiAgricoltori e Altragricoltura è un investimento strategico che va curato. Due percorsi che provengono da storie e approcci diversi ma che hanno di fronte (riconoscendolo) lo stesso quadro di crisi cui condividono la necessità di dare vita ad un’alternativa. Perchè questa relazione diventi uno strumento utile allo sviluppo di un’alleanza sociale che spinga un progetto nuovo occorre curare le sue modalità a partire da due prime scelte operative “tattiche”: LiberiAgricoltori si concentra sulle imprese agricole (attraverso il sindacato) e Altragricoltura cura il terreno dell’Alleanza sociale. In questa relazione non vi è predominanza o priorità ma vi è il contribuire ad un processo comune secondo il principio per cui non c’è alleanza senza il protagonismo e la centralità degli agricoltori e non c’è progetto di fuoriuscita dalla crisi senza una relazione forte e organica con la società. Non abbiamo bisogno di duplicare sigle, abbiamo bisogno di organizzare le risorse e le iniziattive. Sul piano tattico va definita una differenziazione dei ruoli e degli strumenti (in modo da ottimizzare e organizzare le risorse) fra Altragricoltura e LiberiAgricoltori che condividono lo stesso processo e progetto.
21 – Questo processo di integrazione e articolazione fra Altragricoltura e LiberiAgricoltori viene offerto come modello inclusivo a chiunque oggi riconosca la necessità di dare vita all’alternativa al modello agroalimentare della crisi e che assume l’obiettivo di dare vita ad una nuova soggettività che lo sostenga. L’apertura di un processo Costituente è esattamente questo: la proposta di aprire un percorso di confronto nazionale con tutti coloro che condividono lo sforzo partendo dai principi della Sovranità Alimentare come alternativi a quelli del modello dell’agroalimentare neoliberista e offrendo l’esempio concreto del processo di articolazione/integrazione fra LiberiAgricoltori e Altragricoltura come esempio e uno dei modelli per avviare percorsi concreti
22 – L’apertura di una Fase Costituente ha, dunque, due passaggi concreti: lo sviluppo del rapporto di articolazione/integrazione fra LiberiAgricoltori e Altragricoltura e quello di dare vita ad una Alleanza più vasta fra quanti condividono (da subito e in attesa di confrontarsi e sviluppare esiti organizzativi più avanzati) l’obiettivo di promuovere nella società la Nuova Riforma Agraria e si costituisca in rete/cartello di pressione nei confronti del legislatore e della politica
23 – L’Alleanza (vedi la proposta dei sei punti di Riforma a base della convocazione dell’Assemblea di lancio fissata per il 23 maggio a Roma alla Città dell’Altra Economia)
24 – I compiti di Altragricoltura nella fase costituente. In questo processo, Altragricoltura concentra il proprio lavoro su due aspetti e indirizzi:
– il fornire e predisporre strumenti utili a promuovere le migliori condizioni per la crescita della rete fra Altragricoltura e LiberiAgricoltori e più complessivamente il resto della società
– il promuovere iniziative culturali, territoriali, sociali, economiche, progettuali, di assistenza che spingono e promuovono l’Alleanza Sociale fra gli agricoltori e il resto dei soggetti
25 – Per dispiegare le iniziative, Altragricoltura lavora a ridefinire il proprio modello organizzativo e partecipativo secondo questo schema:
– tesseramento: ad Altragricoltura possono iscriversi tutti i cittadini che condividono lo Statuto ed i Progetto; fra gli agricoltori viene promosso il tesseramento a LiberiAgricoltori; la tessera è differenziata per fasce/gruppi di adesione e costi; essendo Altragricoltura una Confederazione viene promossa l’adesione su base confederale di realtà/associazioni/soggetti organizzati che mantengono la propria autonomia istituzionale e organizzativa ma che si associano per condividere gli obiettivi fissati dallo statuto e dai documenti adottati;
– Altragricoltura sviluppa sul territorio e per aree tematiche omogenee la nascita e la costituzione di nuclei/nodi/coordinamenti organizzati; per dare vita a questa rete vengono definiti tre livelli:
*) il comitato promotore di settore o di territorio (due o più persone si costituiscono con un verbale il cui modello è scaricabile dal sito web in comitato promotore, lo inviano alla sede nazionale); la sede nazionale, riconosciuto il Comitato Promotore, provvede a pubblicarne la costituzione, a darne informazione pubblica e a inserirlo nel programma di iniziative di sostegno alla rete
*) la costituzione di un coordinamento territoriale o di settore che sviluppa le iniziative a nome di Altragricoltura (viene redatto un verbale costitutivo, depositato presso l’Agenzia delle Entrate, da cui si riscontra la sottoscrizione dello statuto nazionale e/o, eventualmente di uno statuto autonomi, che regolano la vita democratica e le responsabilità degli iscritti, l’elezione delle cariche sociali come previste dallo Statuto; lo statuto e gli atti vengono inviati alla sede nazionale); il coordinamento territoriale o di settore può operare nell’ambito delle proprie aree di competenza pur non avendo una sede autonoma propria ma appoggiandosi, ove lo ritenesse, presso altre strutture e spazi a cominciare dalle sedi di LiberiAgricoltori concordandone le modalità; la sede nazionale provvede ad integrare il coordinamento nella rete e nel programma delle attività di Altragricoltura e provvede a comunicare alle istituzioni di riferimento (Prefettura, Comune, Camere di Commercio, ecc..) l’avvenuta costituzione indicando i referenti
*) la Costituzione di una sede organizzata, Casa degli Agricoltori (oltre che le procedure previste per la nascita del coordinamento territoriale o di settore, in questo caso viene istituita una sede autonoma operativa con gli strumenti e le attività che di volta in volta verranno individuate); la sede organizzata di Altragricoltura/Casa degli Agricoltori si fonda su un documento definito dalla IV Assemblea Nazionale in cui vengono tracciate le linee guida, le modalità di lavoro e il profilo associativo e organizzativoi delle attività); il progetto della nascita della Casa degli Agricoltori viene concordato con la sede nazionale, che provvede a sostenerlo e ad integrarlo nel circuito di iniziative e attività predisponendo l’assistenza
26 – Le case degli agricoltori sono spazi di attività e partecipazione, luoghi di supporto, incontro e sostegno per gli agricoltori e i cittadini fondati sulla ricerca e lo sviluppo di modelli compatibili con la proposta della Sovranità Alimentare. Oltre che il lugo fisico e gli spazi da cui far nascere le campagne/iniziative di Altragricoltura, nelle Case degli agricoltori è possibile attivare una serie di strumenti e di attività che Altragricoltura ha già predisposto o sta predisponendo, oltre che gestire e proporre ogni altra iniziativa compatibile con la Carta di intenti delle Case degli Agricoltori adottate dalla IV Assemblea. Queste le attività al momento ipotizzate:
– attività di sportello/sindacali e assistenza (CAA, CAF, Patronato, ecc; Soccorso Contadino, Sportello Consumatori)
– attività formative e seminariali (con la Scuola di formazione Contadina gestita dall’ASA)
– attività di rete con iniziative di scambio dei prodotti (rete e mercati di vendita diretta/negozi della Rete Perlaterra)
– attività ricreative/culturali (circuito delle Feste della Sovranità Alimentare, circolo ricreativo dell’ASA, ecc..)
………..
– Al fine di supportare il movimento e i suoi obiettivi, Altragricoltura sviluppa gli strumenti che ha promosso in questi anni e ne promuove altri allo scopo in funzione dei compiti e degli obiettivi che vengono definiti:
– Associazione Rete dei Municipi Rurali (un’associazione promossa da Altragricoltura con un presidente Agricoltore ed un Presidente della Rete dei cìsindaci contadini che promuove l’incontro fra istituzioni di territorio, agricoltori e cittadini sui temi della difesa dell’agricoltura e del cibo)
– Movimento Riscatto (un movimento e un’associazione costituita, promossa e partecipata da Altragricoltura che sviluppa un movimento largo nella società per la difesa delle aree rurali); è questo un movimento trasversale, soprattutto di vertenza, lotta e mobilitazione aperto a tutti;
– il Soccorso Contadino (associazione costituita da Altragricoltura che lavora sui diritti legali nelle campagne, il contrasto alla mafia, all’usura ed al racket e sulla solidarietà attiva); si costituisce come supporto sul piano legale delle diverse vertenze/campagne del movimento
– l’ASA Associazione per la Sovranità Alimentare (associazione costituita da Altragricoltura) essa promuove e gestisce sia attività culturali, che sociali che pratiche dirette economiche; es:
*) attività di promozione della cultura e delle pratiche della Sovranità Alimentare
*) attività di ricerca (Centro di Documentazione)
*) attività di formazione (Scuola Contadina)
*) attività di promozione e gestione della comunicazione e dell’editoria (portale web, Ufficio stampa, Magazine di informazione, casa editrice)
*) attività ricreative e sociali (circuito delle feste di Altragricoltura, Circoli Ricreativi della Sovranità Alimentare)
*) attività di progettazione, assistenza e promozione allo sviluppo del territorio, delle imprese e dei cittadini (team di progettazione d’impresa e di territorio)
*) attività di promozione di reti di scambio fra produttori e consumatori (Rete Perlaterra)
– Centro Servizi per l’Assistenza Rurale – Centro S.A.R. (associazione costituita da Altragricoltura e operante) è lo strumento con cui gestire operativamente le convenzioni che permettono le attività di sportello e assistenza ai cittadini ed alle imprese coordinandone le attività in modo da garantire alla rete di poter usufruire strumenti efficaci e pienamente operativi
27 – La Quarta Assemblea di Altragricoltura, ha il compito definire al meglio il ruolo e le funzioni delle strutture e degli strumenti fin qui sviluppati, adattandoli ai compiti conseguenti alle scelte del rapporto con LiberiAgricoltori e di implementare, anche, il rapporto fra sviluppo delle reti territoriali sul territorio e organizzazione tematica degli interessi di settore.
Se la rete territoriale è l’occasione per tenere insieme e sviluppare le relazioni fra soggetti diversi su pase partecipativa e democratica (gli agricoltori/i frutticoltori/gli allevatori/i tecnici/i consumatori/i cittadini/ecc..), altrettanto importante è la possibilità di promuovere la nascita di ambiti comuni di socializzazione e iniziativa intorno alla difesa ed alla promozione di interessi omogenei.
Fra questi indichiamo, a mò di esempio:
– il SICER (Sindacato Cerealicoltori – già costituito)
– AltragricolturaBio (già costituita)
– SIAAB – Altragricoltura (Sindacato italiano agricoltori e allevatori bufalini – già costituito)
di queste realtà andrà definita nel prossimo periodo la riorganizzazione anche alla luce della scelta di operare come LiberiAgricoltori
Oltre questi livelli (ed altri simili), fin dall’assemblea nazionale vengono individuate delle Aree tematiche di intervento e iniziativa su cui investire nel prossimo periodo e per cui costruire i possibili livelli organizzativi:
– area lavoro (iniziative sul lavoro dipendente e sulla relazione fra agricoltori e braccianti)
– rete contadina delle vertenze ambientali (vertenze e iniziative sulla difesa del territorio e delle risorse comuni come quelle sulla decarbonizzazione, delle risorse energetiche, l’acqua e la terra, la difesa del carattere pubblico del patrimonio fitogenetico)
– rete delle donne (rete di iniziative sulle questioni di genere nelle aree rurali, fra le imprese e la società)
– rete dei pensionati
– rete dei giovani agricoltori
28) L’agenda
Fra gli obiettivi della Quarta Assemblea Nazionale di Altragricoltura vi è quello di definire obiettivi per le iniziative di mobilitazione, proposta articolando una agenda di priorità da assumere per la prossima fase
Fra queste vengono individuati quattro obiettivi principali:
– ridefinire la vertenza sulla crisi delle aziende e la fuoriuscita dall’indebitamento per promuovere una nuova fase di mobilitazioni e pressione con l’obiettivo di ottenere una moratoria delle esecuzioni, misure straordinarie per il rilancio del reddito delle aziende dell’agricoltura e dell’allevamento mediterranee
– implementare e sviluppare l’iniziativa assunta a Roma il 14 febbraio scorsi dal titolo “Non sulle nostre spalle” organizzando e finalizzando una fase di vertenze sulla gestione e il funzionamento degli Enti e degli strumenti pubblici in Agricoltura intervenendo sulla spesa, sull’efficientamento e contro la burocratizzazione e la malagestione
– aprire una fase di mobilitazione (con l’agenda conseguente) per promuovere la Riforma con i contenuti che verranno adottati nell’assemblea di lancio della Costitunte per l’Allenza della Nuova Riforma Agraria
– sviluppare il modello del Forum in Difesa del Grano impostando il secondo forum e promuovendo iniziative simili in altri settori come modelli di attività che tengono insieme i percorsi di mobilitazione, la proposta, le imprese, i tecnici in un progetto comune per fuoriuscire dalla crisi
29) Per rendere efficaci le scelte sulla riorganizzazione, Altragricoltura si dota di due strumenti fondamentali:
– un piano del finanziamento
– un regolamento per la gestione e la finalizzazione delle risorse
30) In funzione delle scelte adottate, l’Assemblea di Altragricoltura è chiamata a modifiche dello Statuto che ne rendono possibili alcune scelte fondamentali. Viene istituito un gruppo di lavoro ad hoc per definire le proposte che l’Assemblea sarà chiamata a discutere e votare
NOTA METODOLOGICA
Queste note sono la base per elaborare i documenti che verranno adottati alla Quarta Assemblea di Altragricoltura convocata a Roma fra il 21 e il 22 maggio 2018.
I documenti previsti per la discussione dell’assemblea sono:
– la risoluzione programmatica finale
– l’agenda delle iniziative
– le modifiche dello statuto
– il regolamento di Altragricoltura
– il documento sul modello organizzativo
Tre gli strumenti disponibili per partecipare all’elaborazione dei documenti:
– sul portale di Altragricoltura viene pubblicato questo documento nella sezione dedicata alla Quarta Assemblea
(https://altragricoltura.net/index.php/quarta-assemblea-documento-bozza)
– per contribuire con osservazioni, integrazioni, proposte alternative si può accedere al forum dedicato nel portale iscrivendosi e discutendo in rete dalla pagina https://altragricoltura.net/forum/viewforum.php?f=51 oppure inviando una mail all’indirizzo di posta altragricoltura@altragricoltura.net
– il giorno 21 maggio 2018 all’interno del programma dell’Assemblea nazionale si riuniscono le commissioni di lavoro che, fra l’altro, assumeranno, tenendo in conto le proposte espresse dai territori e dalla rete, le bozze finali dei documenti che l’assemblea del 22 maggio discuterà e adotterà con il voto
Nelle stesse pagine del portale del portale dedicate alla Quarta Assemblea possono essere anche trovati altri documenti utili allegati (https://altragricoltura.net/index.php/quarta-assemblea-documenti)