Verso il confronto con la buona politica

Verso il confronto con i parlamentari della buona politica
Alla Tavola Rotonda conclusiva del Forum per il Piano Partecipato

di Gianni Fabbris

Le cronache dall’interno del Palazzo della Regione Campania e quelle dalle diverse aziende coinvolte, questa volta coincidono. “Radio Brucella” descrive la struttura commissariale guidata dal Generale Cortellessa impegnato a far quadrare i conti dei risultati che appena tre mesi fa aveva annunciato come “mirabolanti” grazie al rigore dell’azione voluta dal Presidente De Luca. Vale la pena di sottolineare che il Generale Cortellessa è in corsa per vedersi riassegnare il mandato incassando, così, ancora una volta gli oltre 500.000 euro, costati nel primo anno ai contribuenti campani che si sono visti tagliare i fondi distratti dalla già disastrata sanità regionale.

Ricordate? Qualche settimana fa il Generale Cortellessa raccontava di importanti miglioramenti conseguiti grazie alla sua azione. Certamente una forte azione di marketing e di fuochi di artificio con cui era riuscito a convincere i Presidenti delle Organizzazioni Professionali Agricole del Tavolo Verde che “tutto stava andando nella direzione giusta”. Salvo poi fuggire ignomigniosamente dall’incontro convocato nel Consiglio Regionale della Campania in cui avrebbe dovuto mostrare le carte della meraviglia.

Noi lo avevamo detto subito: numeri artefatti, letture confuse. Propaganda, insomma. Soprattutto avevamo denunciato (la stampa torni a leggere i nostri comunicati per averne contezza) che non si poteva fare a tre mesi una analisi dell’andamento delle iniziative di contrasto alla BRC ed alla TBC senza considerare due circostanze fondamentali:

1) nel computo dei “focolai” va considerato “statisticamente” il numero delle aziende chiuse inattive o con animali zero (che al contrario la Regione considera attive) e che se invece fossero (come si deve) escluse alzerebbero di molto la soglia statistica del rischio;

2) non puoi analizzare il trend solo su tre mesi proiettandolo sul totale del campione (è una bestemmia per chiunque conosca i rudimenti della scienza stocastica che insegnano ai primi esami di qualsiasi corso universitario), semplicemente perché il campione analizzato non è rappresentativo.
Il Generale deve aver messo sul tavolo le mappe militari del territorio e deve aver iniziato i rilevamenti e le campionature come farebbe un militare, ovvero iniziando dalla periferia per convergere sul centro, in una manovra tattica magistrale per una campagna militare ma inutile contro i batteri che se ne fregano dei protocolli umani, sia di quelli bellicisti che di quelli pacifisti.
Peccato che nei primi tre mesi, il Generale, ha rilevato i dati in aree e in aziende dove storicamente la Brucella e la TBC non ci sono o il cui rischio è molto basso. Se, poi, eviti (come ha fatto e non poteva non saperlo) di fare i rilevamenti nelle aree cluster (dove cioè il rischio è altissimo), il gioco è fatto e il risultato è assicurato: i dati sono positivi tanto che puoi dare in pasto a chi fa finta di non capire gli elementi falsi su cui poter gridare al successo,

Adesso che il 30 giugno è arrivato, come fare? Il 30 giugno non è tanto (almeno non solo) la data in cui scade il mandato al Commissario Cortellessa imposto dal Presidente De Luca ma è, soprattutto, la data in cui si devono mettere sul tavolo i risultati. Accade, dunque, che per effetto delle Procedure di legge, a sei mesi di distanza, si possono (si devono ai sensi della normativa) fare le verifiche  del raggiungimento degli obiettivi LEA (i Livelli Essenziali di Assistenza alla Salute) che impongono di verificare i risultati raggiunti anche nelle iniziative di contrasto alla BRC ed alla TBC. Obiettivi che vanno verificati dopo che hai il quadro generale di tutto il territorio e non solo di quella parte dove storicamente non hai mai avuto i problemi.

Quali sono i risultati? …. noi li avevamo previsti e denunciati ma. soprattutto LI CONOSCIAMO BENE. E sappiamo che, adesso che i rilevamenti sono stati fatti in tutta la Provincia di Caserta, i dati stanno emergendo con chiarezza.

In attesa che la Regione li divulghi (non è nostro compito farlo ma siamo pronti a farlo se i dati non saranno resi pubblici come è accaduto continuamente in questi anni di pratiche omertose e conniventi) denunciamo i risultati: aumentano i focolai in modo impressionante, sia in termini di numero, che di estensione nell’area cluster ma anche di allargamento in altre province oltre Caserta (fino a quando Salerno potrà dirsi fuori dai problemi?) a testimonianza del fallimento della azione voluta dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Ed a testimonianza di quanto sosteniamo da tempo: non servono i generali, serve cambiare il Piano.

Fin qui, il fallimento della politica che trascina un intero territorio (la Provincia di Caserta) ed espone un intero comparto (quello del ciclo economico legato all’allevamento  bufalino) al disatro . Per fortuna si va aprendo sempre di più lo spazio di una politica della responsabilità.

Una politica che, immaginiamo, senza rinunciare allo scontro delle idee e delle proposte (salutare per la democrazia), sa fare i conti con i problemi guardando alle soluzioni possibili ed agli interessi delle comunità e del Paese.

Permettetemi di dire che siamo orgogliosi, come Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, di registrare l’Ordine del Giorno Unitario votato a Gennaio da tutto il Senato e assunto dal Governo e oggi il documento che divulghiamo alla stampa. Si tratta del documento sottoscritto da Parlamentari di territorio eletti in formazioni  di diversi orientamenti politici e che, dunque, siedono nelle fila parlamentari della maggioranza e dell’opposizione.

Abbiamo sempre lavorato per proporre alla politica un altro approccio. Un approccio che riconosce i problemi e che ingaggia una disputa/con fronto sulle soluzioni ma che sia riconoscibile nella capacità di far capire da che parte sta. Ci si può insomma dividere su questo o quell’aspetto e soluzione ma i cittadini hanno bisogno di capire in nome di quali interessi.

Oggi per noi non è decisivo se la vaccinazione degli animali si possa fare entro i sei mesi o entro i due anni e tantomeno gli allevatori chiedono solo l’elemosina del “mancato reddito per gli animali che sono stati abbattuti” (per carità è un diritto ed è chiaro che va riconosciuto).

Il problema è capire se la politica e le istituzioni che da essa sono governate abbia o meno la volontà di rompere il delirante percorso di interessi che finora ha garantito le grandi speculazioni contro gli allevatori, i cittadini e il territorio.

Lo dico senza giri ulteriori: consideriamo la lettera che divulghiamo alla opinione pubblica un risultato positivo dell’impegno della buona politica e dell’azione degli allevatori e della società civile che con onestà e speranza si sta battendo per porre fine ad un inutile massacro come è quello delle centinaia di migliaia di bufale massacrate senza risolvere i problemi ma, anzi, alimentando il potere  di chi ha gestito impunemente finora.

Con alcuni dei parlamentari firmatari del documento che divulghiamo sotto, terremo un confronto, alla fine del Meeting che metterà in campo il Forum per il Piano Partecipato.

Ne siamo orgogliosi. Siamo orgogliosi che Marco Cerreto, Susanna Camusso, Gianluca Cantalamessa, Luigi Nave saranno alla Tavola Rotonda che chiuderà la due giorni che gli allevatori e i loro alleati stanno mettendo in campo. Sappiamo che, come è giusto che sia, non rinunceranno alla polemica fra di loro in nome delle diversità di valutazione politica … e non chiediamo loro di rinunciarvi. Non siamo ingenui e confidiamo sulla capacità delle politica di scontrarsi sulle idee producendo la spinta in avanti che ci serve. Noi ci sentiamo parte di questa dinamica. Una parte attiva e proponente.

Chiediamo loro di andare avanti e collocarsi dalla parte giusta della barricata, Quella che riconosce e difende (se pur con ricette e soluzioni a volte alternative e differenti) gli interessi del territorio, della comunità e del lavoro contro quelli della speculazione e della crisi.

A questi protagonisti della “buona politica” non possiamo che dire “grazie” assicurando loro il nostro impegno a facilitare le soluzioni sulla base di un principio semplice: l’autonomia sindacale e l’impegno sul progetto.

Pubblichiamo e divulghiamo il documento inviato al Sottosegretario Gemmato a firma dei Deputati  Cerreto e Cangiano (FdI), Zinzi (Lega), Caramiello (M5S), Mari (Sinistra Italiana), Rubano (FI) e dai Senatori Petrenga, Matera, Rastrelli (FdI), Camusso (PD)

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