Raccogliamo e pubblichiamo l’intervento di Giorgio Iabichella (agronomo, coordinatore del Centro Servizi Assistenza Rurale di Altragricoltura) sulle TEA,
Tra il serio e il faceto, rovistando nei ricordi e sforzandomi di recuperare qualche definizione, mi sovviene un interrogativo: le leggi di Mendel e le TEA sono un accostamento fuorviante o argomentazioni uniformanti?
Lo ammetto, è una provocazione. Ma serve ad agitare un po’ le acque del dibattito sulle TEA e sul loro (forzato) legame con Mendel.
Le leggi di Mendel nascono dall’osservazione empirica di incroci naturali tra piante. Sono il fondamento della genetica classica e descrivono come i caratteri si trasmettono da una generazione all’altra. Le TEA, invece, sono strumenti biotecnologici moderni che permettono di modificare direttamente il DNA, senza passare per incroci o selezione naturale.
Peccato che Mendel non tagliasse il DNA con CRISPR (*). Ecco perché, a mio avviso, questo accostamento è fuorviante: rischia di confondere un processo naturale con uno artificiale, tecnologicamente guidato.
Chi sostiene le TEA spesso usa Mendel per normalizzare l’intervento genetico, presentandolo come una semplice estensione della selezione naturale. Ma le TEA non rispettano i principi mendeliani: non c’è segregazione, assortimento indipendente o casualità. C’è intervento diretto e intenzionale.
E allora sì, lo definirei fuorviante: si maschera una tecnologia avanzata dietro un linguaggio rassicurante e familiare.
Mendel non ha inventato il bisturi genetico. Paragonare le TEA alle leggi di Mendel è una scorciatoia retorica.
È come dire che un drone da guerra è solo un aquilone telecomandato. Il messaggio è chiaro: “Non c’è nulla di nuovo, stiamo solo facendo quello che Mendel faceva con i piselli.”
Ma è una bugia ben confezionata, che rischia di far dimenticare che si tratta di OGM a tutti gli effetti, solo con un nome più gentile.
Mendel osservava la natura; le TEA la riscrivono. Il monaco incrociava piante e attendeva i risultati, le TEA entrano nel genoma con la precisione di un bisturi molecolare.
Leggere una mappa non è ridisegnare il territorio. Usare Mendel come copertura è una strategia comunicativa: rende le TEA più rassicuranti, familiari, quasi romantiche.
Ma dietro questa facciata si cela una tecnologia che riscrive la vita Il rischio è disinnescare il dibattito etico: se le TEA sono solo “Mendel con il turbo”, perché preoccuparsi?
Eppure stiamo modificando organismi in modo irreversibile, con effetti che non conosciamo del tutto. Mendel non aveva previsto questo.
Si parla tanto di vite resistente all’oidio grazie alle TEA. Ma eliminare la sensibilità all’oidio significa intervenire su un gene che potrebbe avere altre funzioni, altre connessioni.
Il genoma non è un manuale IKEA: è un sistema complesso, interconnesso. Ogni modifica può avere effetti a cascata epigenetici, metabolici, ecologici.
Forse non bastano i ricordi scolastici per orientarsi in questo tema. Ma una cosa è certa: invece di nascondere le TEA dietro il volto bonario di Mendel, dovremmo affrontarle per ciò che sono — strumenti potenti, trasformativi e bisognosi di un dibattito serio e trasparente.
Non servono paragoni rassicuranti: serve consapevolezza. E mi chiedo, ancora: questa è scienza delle multinazionali o scienza dei ricercatori liberi?
(*) ndr: sistema di editing genetico che agisce come uno strumento di “taglia e cuci” per modificare il DNA con precisione, permettendo di rimuovere, aggiungere o correggere specifiche sequenze di acidi nucleici. È composto da una proteina che taglia il DNA e da una molecola di RNA guida che indirizza la proteina verso il punto esatto del genoma da tagliare







1 commento
Sono stati capaci di riprendere Mendel come il padre della TEA, continuano a mentire, molto semplicemente, Mendel ha incrociato piante diverse facendo parte della stessa famiglia, rafforzando la genetica sul tema natura, vale per le piante, così per gli animali, denominata ” legge di Mendel” perdi più, la legge di Mendel puoi rigenerare i semi, si potrebbe sicuramente trovare il seme originario passivo e la maggioranza dei semi dominanti. Comunque sempre secondo natura a prescindere dal cambiamento climatico,( altra colossale bugia) le nuove tecniche del genoma, non ha niente di naturale, sono dannose e socialmente pericolose, ( non si rigenerano salvo con un’ulteriore manipolazione di laboratorio.
Mi spiace dirlo, Tea o qualsiasi OGM non debella la fame nel mondo.