Giustizia, condizione prima per risolvere le zoonosi bufaline.

Si è tenuta, sabato sera 21 maggio, come annunciato l’importante incontro promosso dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino per fare il punto sulle iniziative legali in corso per far valere i diritti degli allevatori .

La serata, che si svolta nella Sala Consiliare di Casal di Principe alla presenza del sindaco Renato Natale, del vicesindaco Mirella Letizia e dell’assessore Mario Schiavone oltre che di una nutrita presenza di allevatori, è stata anche l’occasione per presentare l’apertura del nodo del Soccorso Contadino della provincia di Caserta ed, in particolare, dello Sportello a Casal di Principe presso il centro Don Milani dedicato ai problemi degli allevatori. Gli Avvocati Antonio Melidoro (coordinatore nazionale del Soccorso Contadino) e Francesco Di Tella (responsabile del nodo di Caserta) hanno illustrato il nuovo strumento a disposizione degli allevatori per far valere i propri diritti e del movimento per sostenere la vertenza.

La presentazione del Soccorso Contadino ha chiuso una serata aperta da due importanti interventi di due degli avvocati che stanno seguendo alcune delle azioni legali più delicate: Antonio Sasso che segue diverse iniziative sul piano amministrativo e Vincenzo Scolastico impegnato a seguire alcune procedure penali.

Per Vincenzo Scolastico (già prestigioso magistrato antimafia) l’individuazione delle responsabilità penali in una materia cosi complessa in cui intervengono tanti attori è cosa normalmente complessa. Il fatto che i magistrati di Santa Maria Capua Vetere stiano indagando è già di per se un elemento importante per chiarire quanto sta accadendo. Indagini che hanno già portato a ottenere dei primi risultati come quello, per sempio, che ha ottenuto dalle ASL i dati finora nascosti sulla percentuale risibile (l’1,4%) dei casi riscontrati realmente affetti alle analisi post-mortem”. Per Scolastico “occorre andare avanti nel lavoro di accertamento dei fatti per capire ancora molte aree oscure come quelle che documentino in quante aziende focolaio sia stato in realtà isolato il batterio o la reale consistenza e la distribuzione dei pagamenti dell’Europa per ogni capo abbattuto”. Nel suo intervento, l’avvocato penalista ha sottolineato come, in ogni caso “sia decisivo coniugare l’azione giudiziaria in sede penale con la campagna di iniziative presso l’opinione pubblica”.

E’ toccato all’Avvocato Antonio Sasso, fare il punto sui procedimenti Amministrativi in corso. Ha sottolineato l’importante iniziativa in corso presso il Consiglio di Stato, che ha recentemente ribadito come nel caso degli abbattimenti agli allevatori vada garantito il diritto a vedere riconosciute le verifiche in contraddittorio, ed ha illustrato lo stato delle iniziative presso la Corte dei Conti dove, per conto di Altragricoltura, del SIAAB e dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea è stato chiesto di accertare responsabilità personali irelative alla gestione delle attività in applicazione dei piani contro la TBC e la BRC bufalina.

Antonio Sasso si è soffermato sui diversi aspetti di illeggittimità del Piano attuale e della Delibera che lo ha adottato che sono stati fatti valere nel ricorso al TAR presentato per conto di alcune associazioni componenti iul Coordinamengto Unitario e di diversi allevatori (uno dei tre ricorsi al TAR presentati contro la delibera della Regione Campania). Fra i diversi profili sono stati sottolineati e discussi sia quelli del difetto di potere della Giunta ad adottare il provvedimento (che essendo un atto di programmazione non è in capo alla responsabilità della Giunta ma è in capo a quella del Consiglio Regionale), sia i diversi casi per cui l’impianto normativo confligge con le norme comunitarie e nazionali (che interpreta in modo sconcertante), sia per la illogicità con cui vengono riproposti contenuti che in modo evidente sono stati alla base del fallimento del vecchio piano.

Ricco il dibattito con diversi interventi di tecnici ed allevatori che segnala ancora una volta (in particolare dopo l’iniziativa a Napoli con il Professor Vincenzo Caporale uno dei massimi esperti nazionali ed internazionali in materia di BRC e TBC) l’intreccio sempre più fecondo e utile fra lo sviluppo delle iniziative sul piano tecnico/scientifico e quelle sul piano sociale e sindacale nel rafforzare i contenuti delle proposte del movimento degli allevatori.

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