Gli atti fondativi del 2002

Percorso Fondativo 2002 Documento di proposta
Agenda del Percorso
Convegno in Campidoglio
L’assemblea del 17 aprile 2002
Lo statuto adottato nel 2002

A partire dalle giornate del 17 Aprile del 2001, le giornate mondiali di lotta contadina, si è sviluppata in Italia l’esperienza di Altragricoltura. Dopo quella prima settimana di mobilitazione, lungo altre due tappe di mobilitazione decisive (quelle di Piazza Rossetti durante il controvertice del G8 a Genova e quelle del Forum antiliberista di Roma in occasione del vertice di Doha) hanno fatto crescere la consapevolezza di quanto fosse non solo possibile ma anche necessaria la nascita e lo sviluppo di un movimento organizzato di contadini e di cittadini per una via non industrialista e non produttivista dell’agricoltura.
Ad un anno di distanza, di promozione sul territorio nazionale di Altragricoltura e di costruzione di rapporti internazionali con i movimenti contadini di tutto il mondo, Altragricoltura tiene il 23 e il 24 Marzo la sua assemblea fondativa per proporsi come luogo organizzato in cui si ricostruisce il soggetto contadino rivendicando una diversa condizione del lavoro agricolo e vive l’alleanza nella società per un modello della produzione del cibo, della sua distribuzione, del suo consumo e del lavoro della terra alternativo a quello liberista.
Quelle che seguono sono alcune note utili come base di discussione per definire meglio i contenuti e le modalità di questo passaggio che, siamo convinti, potrebbe incidere sensibilmente negli equilibri di un mondo contadino italiano da troppo tempo bloccato nelle sue rivendicazioni in mille corporativismi e destinato a pagare i prezzi pesanti della riorganizzazione delle politiche agricole europee e nazionali.
Queste note sono il frutto di un ampio confronto, assumo, ad ogni modo la responsabilità di averle scritte offrendole a tutti come semplice base di confronto e discussione oltre che di proposta.
L’obiettivo è di darci una forma condivisa, con ruoli e responsabilità discussi su mandati condivisi.
Tenendo sempre presente, come almeno credo di sforzarmi di fare, che da noi può avviarsi un percorso importante per la vita di molti e di molte e che, dunque, dobbiamo, ci deve guidare la responsabilità e l’entusiasmo della consapevolezza. Per il resto, tutto può essere riscritto: siamo qui a decidere collettivamente di tornare padroni delle nostre scelte.

Gianni Fabbris


Altragricoltura si propone come movimento generale per l’alternativa al modello agricolo neoliberista della massima produzione, della concentrazione dei poteri, del massimo sfruttamento delle risorse.
Soggetti costituenti del movimento sono il Foro Contadino, ovvero la rete dei soggetti che lavorano la terra (agricoltori, braccianti) e/o vivono direttamente del lavoro della terra (tecnici, agronomi) e l’alleanza che si stabilisce fra il Foro Contadino e le reti di cittadinanza (fori sociali, reti dell’associazionismo, organizzazioni sindacali, ass. dei consumatori e ambientaliste, ecc.) e i singoli cittadini per rivendicare insieme un’altra agricoltura.
Ambito politico generale di sviluppo di Altragricoltura è il movimento di lotta alla globalizzazione neoliberista in tutte le sue diverse articolazioni e con le sue discriminanti di fondo: l’opposizione al liberismo ed alla guerra.

Il Foro Contadino
Riorganizzare i soggetti che lavorano la terra è compito principale di questa fase. La ricostruzione di un soggetto unitario finora frammentato è il primo compito del movimento che assume la questione del lavoro come asse centrale della sua iniziativa. Tutta la riorganizzazione del sistema produttivo agricolo tende ad espellere e a comprimere la funzione produttiva, culturale e sociale del lavoro agricolo; al contrario ci proponiamo di recuperarne la centralità. Valorizzare la funzione del lavoro agricolo vuol dire rivendicare la funzione sociale dell’agricoltura, consentire l’accesso al reddito favorendo l’azienda produttiva e interrompendo la tendenza che espropria le risorse a favore delle concentrazioni commerciali, industriali e del modello produttivista. Lo stesso modello del lavoro non è sopra le parti nel decidere cosa produrre e come produrre: ciclo corto della produzione-consumo, produzioni che ristabiliscano il rapporto corretto con l’uso del suolo e delle risorse e che recuperino il patrimonio di biodiveristà e di contenuto culturale e sociale sono elementi fondanti di una nuova coscienza contadina.
Su queste basi il Foro Contadino si propone come rete di tutti i lavoratori della terra. Il modello contadino per un’altra agricoltura è assunto come ambito da investigare, da favorire e da promuovere, non come già definito in un particolare modello storico ma come tendenza da far avanzare per realizzare equilibri sociali sempre più spostati verso un’altra agricoltura. Tutti i modelli produttivi alternativi a quello produttivista che si sono affermati storicamente (biologico, biodinamico, naturale, ecc.) sono assunti come costituenti della proposta per un modello alternativo a quello neoliberista, acquisiti nella proposta del Foro Contadino e messi a disposizione del necessario processo di ridefinizione del modello contadino sulla cui definizione il movimento si impegna. Da questo punto di vista il Foro Contadino si rivolge a tutti i lavoratori della terra (convenzionali, biologici, ecc.) proponendo loro la rivisitazione critica dei modelli fin qui realizzati per rilanciare una modalità produttiva socialmente accettata e sostenibile.
Il Foro Contadino è formato da soggetti fisici che vi aderiscono individualmente.
Il Foro Contadino assume la questione della rifondazione della rappresentanza sindacale come centrale nell’iniziativa, esprimendo un giudizio fortemente negativo sullo stato della rappresentanza dei soggetti che lavorano la terra, in particolare delle rappresentanze professionali agricole.
Questo non vuol dire che il Foro Contadino si proponga come nuovo sindacato. Nostro obiettivo è suscitare un vasto e forte movimento che su singoli obiettivi generali e settoriali, restituisca forza e speranza ai soggetti che lavorano la terra e, con essi, a tutti i cittadini. Per questo il Foro Contadino si dà un’organizzazione funzionale a realizzare e sostenere questa fase di sviluppo del movimento.
Al Foro Contadino, conseguentemente, possono aderire tutti coloro che si riconoscono nei suoi principi fondanti e nelle decisioni che verranno liberamente assunte a prescindere da qualsiasi tessera di partito o organizzazione sindacale e professionale già posseggano.
Fra i documenti fondanti del Foro Contadini, possono essere assunti: il documento sulla Sovranità Alimentare redatto da Via Campesina il documento finale dei movimenti sociali di Porto Alegre 2002 un manifesto-appello ai lavoratori della terra italiani da redigere al termine delle assemblee di costituzione un patto di lavoro fra quanti aderiscono.

L’Alleanza
Il Foro Contadino propone la costruzione di un’alleanza per un’altra agricoltura a tutte le reti, le organizzazione democratiche dei cittadini, alle esperienze di base come i social forum.
L’alleanza avviene su principi generali, sui documenti fondanti il Foro Contadino, su campagne e iniziative da realizzare di carattere locale, nazionale e internazionale.
Per dare forma e carattere di iniziativa organizzata all’alleanza fra il Foro Contadino e le altri componenti sociali si istituisce un’Associazione-Onlus.
Dell’Associazione il Foro Contadino mantiene la maggioranza degli organismi a sottolineare la centralità del soggetto lavoratore che assume la responsabilità politica fondamentale.
L’associazione è proposta con una struttura federale, articolata sul territorio nazionale e prevede la partecipazione, oltre che di singoli, di soggetti giuridici di vario tipo come istituzioni, associazioni, sindacati, organizzazioni culturali e politiche, forum sociali, ecc.
L’associazione prevede, fra l’altro, la costituzione di un comitato tecnico scientifico a supporto, sostegno e approfondimento dello sviluppo del movimento.

Le modalità
La proposta è di tessere, così, una rete nazionale, con legami e appartenenze a reti internazionali contadine che abbia il fondamento nel radicamento territoriale.
Ambito principale è quello regionale in cui individuare obiettivi di lotta e di proposta in modo da cogliere tutti i bisogni della pratica locale per esprimerli e sostenerli. Le iniziative locali, che dovranno vivere autonomamente in un quadro di assunzione dei principi e delle scelte
condivisi e su cui si realizza il consenso, potranno esprimersi nel quadro di campagne nazionali unificanti per tutto il mondo contadino e per l’alleanza, quali, ad es.: la campagna per la modifica della PAC (Politica Agricola Comunitaria), contro i brevetti e il transgenico, per la sicurezza alimentare, per la funzione sociale dell’agricoltura, ecc..
Per sostenere e organizzare la rete, pensiamo a tre strumenti utili:
un coordinamento politico del movimento, il comitato tecnico scientifico, un gruppo di lavoro sulla comunicazione interna ed esterna per la definizione di campagne di iniziativa.

L’assemblea fondativa
Con queste proposte Altragricoltura indice la sua assemblea fondativa a Roma il 23 e 24 Marzo.
Sarà preceduta da alcune riunioni di area territoriale per promuovere e costituire il Foro Contadino (la prima è a Milano il 19 Febbraio) e da una serie di incontri con organizzazioni e strutture sulla proposta dell’Alleanza che già sono in corso e che stanno conseguendo, fin’ora, risultati positivi.
L’assemblea dovrebbe svolgersi con queste modalità:

Primo giorno
– presentazione dei documenti fondativi e delle proposte
– dibattito assembleare
– gruppi di lavoro (documenti e strumenti fondativi. Iniziative e
campagne. Comunicazione. Comitato tecnico scientifico)
– Proposte in assemblea dei risultati dei gruppi di lavoro
– Adozione dei deliberati

Secondo giorno
Assemblea pubblica di presentazione di Altragricoltura e Tavola Rotonda con ospiti internazionali (abbiamo invitato, con buone possibilità di averli con noi, Bovè, Stedile, Nicholson, Vieira)

La due giorni sarà preceduta il 22 Marzo da un convegno dal titolo “Una ricerca per un’altra agricoltura, una scienza per un’altra società” con nomi e presenze nazionale di forte rilievo ed impegno, per preparare le condizioni e lanciare il Comitato Tecnico Scientifico ed avviare la costituzione del Forum dei ricercatori e degli scienziati su cui sono in questi giorni attivamente impegnati in molti.

 

 

 

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