Su Brucellosi e TBC la Campania si muove ma nella direzione peggiore possibile

“Dicono che non cambierà nulla ma, per quanto agitati, si stanno muovendo… nella direzione sbagliata. ”

Gianni Fabbris, a nome della presidenza nazionale di Altragricoltura, è intervenuto oggi 29 dicembre sulla vicenda della Bufala, annunciando una serie di iniziative sia sul piano legale che su quello sindacale e politico.
“Dopo gli atti depositati a nostra firma nella settimana scorsa di diffida al Ministro Speranza ed ai Funzionari del Ministero della Sanità a proseguire nell’applicazione del piano fallimentare messo fin qui in campo con l’assurdo e gratuito massacro delle bufale, la Regione Campania, per bocca dell’Assessore Nicola Caputo, invia segnali ufficiali ostentando tranquillità: fa sapere che il “piano degli abbattimenti continuerà” e che le istituzioni sono sempre al lavoro come “fanno tutti i giorni dell’anno”. In sintonia con il clima natalizio che chiama agli atti di bontà, l’Assessore, poi, rende noto che ascolterà gli allevatori e i sindaci e annuncia un tavolo per discutere del suo piano.
Dopo molto silenzio, quindi, arrivano segnali di attività all’indomani della diffida che abbiamo presentato e delle iniziative che altre associazioni e realtà sociali (con cui stiamo interloquendo) stanno producendo. Fra questi segnali, però, manca l’unico che gli allevatori si aspettano: l’annuncio di voler aprire un tavolo serio di confronto con quanti (sostenendo e argomentando sul piano tecnico, scientifico e sindacale) stanno avanzando proposte alternative alla irresponsabile e fallimentare gestione del piano contro le zoonosi messa in campo in Campania che sta producendo danni gravissimi al territorio, alle aziende ed alle mandrie.
L’Assessore all’agricoltura della Regione Campania non può non conoscere i dati emersi dalle indagini connesse alla nostra iniziativa in sede penale, dati impressionanti (a fronte di 140.000 abbattimenti solo l’1,4% è risultato positivo alla brucella mentre 300 aziende hanno chiuso), dati che descrivono il fallimento mentre il consiglio di stato demolisce i principi su cui viene invocata la correttezza del metodo applicato e mentre autorevoli uomini di scienza (dopo aver confutato i fondamenti su cui si è basata l’azione indiscriminata degli abbattimenti) indicano le alternative fondandole sul piano di vaccinazione.
Se l’Assessore vuole davvero confrontarsi, parta dalle risposte che deve a quei numeri, cominci a ritirare le deleghe a chi ha fallito fin qui (in primis al Dott Antonio Limone alla guida dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno).

“Personalmente – sostiene Fabbris nel comunicato stampa diffuso oggi – sono scettico: l’assessore Caputo li conosce fin troppo bene i dati emersi dalle indagini connesse alla nostra iniziativa in sede penale ma ben poco interesse sembra avere a confrontarsi sul perché e a chi ha giovato realmente abbattere 140.000 capi di cui solo l’1,4% è risultato positivo alla brucella, a chi ha giovato far chiudere dunque oltre 300 aziende, a chi sia servito il dover lungamente attendere lo stop del Consiglio di Stato ai discutibili metodi diagnostici adottati per giustificare un vero e proprio massacro di animali e, infine, per quale ragione si siano volute ignorare le indicazioni di autorevoli uomini di scienza che da anni indicano le alternative fondandole sul piano di vaccinazione”.

Se l’Assessore all’Agricoltura volesse incontrare davvero le comunità e i sindaci che le rappresentano dovrebbe partire da quei numeri e dovrebbe accettare l’invito fattogli di partecipare ad un pubblico incontro in una delle Sale Consigliari cui lo hanno invitato i Sindaci, invece che convocare tavoli separati su ordini del giorno surreali in cui si parla di altro e al massimo si tenta di legittimare gli errori grossolani fatti fin qui.
Al momento, tutto questo agitarsi va nella direzione sbagliata che cerca di evitare di dare risposte chiare alle ragioni di quanti, liberamente e senza sotterfugi, stanno indicando alle istituzioni la via della responsabilità.

Per intanto, in attesa che nei prossimi giorni (comunque entro il 31 dicembre) verrà reso pubblico il calendario delle prossime iniziative sul piano locale, nazionale e internazionale e mentre sono in corso confronti di merito per rafforzare l’unità e l’allargamento del movimento per salvare il grande patrimonio della Bufala Campana dalla speculazione e dalla irresponsabilità, Altragricoltura annuncia altre due iniziative sul piano legale.
E’ in corso in queste ore il deposito di altri due atti ulteriori che stiamo producendo insieme al SIAAB: una denuncia alla Corte dei Conti perché vengano accertate responsabilità (personali e collettive) in ordine ai danni procurati per effetto dell’applicazione della irresponsabile e inutile campagna di abbattimenti e una ulteriore diffida a proseguire oltre dopo che sono emersi i dati del fallimento.
Mentre la prima Diffida era stata inviata al Ministro della Sanità ed ai suoi dirigenti, questa seconda è indidirzzata alla Regione Campania con, in allegato, i dati e i numeri di quel fallimento perchè nessuno possa dire di non sapere e perché ognuno risponda delle proprie azioni evitando gli scaricabarile.

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