Il Coordinamento alla Regione: serve discontinuità per ricostruire fiducia e dialogo


Il Coordinamento rivolgendosi alla politica regionale ricorda la sua posizione: servono il dialogo e il confronto fondato sulla trasparenza. “Dialogo e Confronto che proponiamo da tempo come documentiamo con due delle richieste inviate che divulghiamo alla stampa. Sono solo due delle innumerevoli richieste fatte in questi mesi di incontro che possiamo produrre copiose e che testimoniano della costante nostra volontà di aprire il confronto. Questo confronto, a dire la verità si era aperto quando l’Assessore Caputo annunciò di “essersi convinto della correttezza delle proposte della vaccinazione e dell’autocontrollo”. Il fatto che la Regione aveva accolto due delle venti proposte avanzate dal movimento, pur non essendo completamente la risposta che noi chiedevamo, ci permise di salutare positivamente e applaudire alla scelta finalmente assunta in tavoli di confronto (due) fra la Regione e il Coordinamento Unitario. Accadde, poi, che nel momento in cui bisognava compiere il passo successivo, ovvero sedersi per articolare il provvedimento in modo che funzionasse, il Tavolo è stato cancellato. Abbiamo subito chiesto: <<perchè? chi ha indotto la Regione a ritirarsi dal confronto?>>”.

Aggiunge Fabbris: “Oggi, un anno dopo, torniamo a chiedere ed offrire il confronto per trovare soluzioni condivise con gli allevatori e gli altri attori protagonisti e responsabili. Serve ricostruire un clima sereno che pure si era avviato ma, per farlo, occorrono chiarezza e trasparenza sgombrando il campo agli ostacoli che hanno impedito il dialogo. Il primo degli ostacoli è stato frapposto dal ruolo dei tecnici che hanno fin qui voluto, gestito e attuato il Piano di cui la Regione ha assunto la responsabilità Politica. Lo ribadiamo: va azzerata la Task Force che, dopo aver raccontato per anni evidenti falsità per giustificare le proprie scelte, sta condizionando le scelte della politica oltre ogni tollerabile sopportazione. Le bugie raccontate in questi anni e smascherate da quanti hanno contribuito e stanno contribuendo a mettere in campo la verità sono un ostacolo troppo grande per rrassicurare gli allevatori che hanno sopportato a suon di milioni di euro gli effetti del loro fallimento”.”

Ancora: “a proposito di trasparenza, attendiamo ancora di sapere in quante aziende che sono state dichiarate focolaio sia stato isolato il batterio della Brucella (lo chiediamo da un anno). Perché le ASL (che hanno certamente il dato) non lo divulgano?”

Il Coordinamento Unitario ribadisce: “Oggi serve un gesto di discontinuità cui la Regione può concorrere con gli altri attori istituzionali responsabili (a cominciare dal Governo Nazionale): si cambino le responsabilità tecniche del Piano sostituendo la Task Force che lo ha gestito negli ultimi dieci anni sulla base di una impostazione non più credibile e si apra il confronto sul merito delle iniziative da mettere in campo assumendo il documento approvato al Senato come base utile”.

Insomma, è ora della responsabilità della politica e non dei tecnici e, per questo, la richiesta di tenere un tavolo di confronto sul documento votato all’unanimità dal Parlamento presso la Prefettura non è contro o a favore della politica Regionale o Nazionale. E’ semplicemente, la richiesta di non frapporre nè tecnici, né militari al confronto fra le istituzioni e gli allevatori. Fin qui arriva il Coordinamento ma se la politica (Regionale o Nazionale) pensa di raggiungere il risultato in altra maniera, lo faccia e lo proponga. Gli allevatori hanno un solo interesse: tornare alle stalle a lavorare in pace accudendo i propri animali.

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