Gli allevatori siciliani in audizione all’ARS. Basta scaricare sugli allevatori colpe e costi. Sono i piani che hanno fallito.

Si è tenuta ieri mattina (21 novembre 2023) nella splendida cornice di Palazzo D’Orleans a Palermo, presso la Commissione Salute della Regione Sicilia, l’audizione del Movimento degli allevatori in mobilitazione.

Oltre al Presidente della Commissione, On. Giuseppe Laccoto , e il Vice Presidente, On. Calogero Leanza, all’Assessore Regionale, Dott.ssa Giovanna Volo, al Dirigente Regionale della Sanità Veterinaria, dott. Pietro Schembri, hanno partecipato numerosi Parlamentari Regionali.

Fra di loro, gli On.li Pino Galluzzo e Giuseoppe Zitelli (FdI), Antonio De Luca e Carlo Gilistro (M5S), Giovanni Burtone (PD), Giuseppe Lombardo (Autonomisti), Carmelo Pace (Nuova DC), Margherita La Rocca Ruvolo e Bernardette Grasso (FI).

Oltre a Gianni Fabbris (per la Rete Interregionale degli allevatori), il coordinamento Siciliano si è presentato con una qualificata delegazione (l’Avv. Gabriella Regalbuto e gli allevatori Carmelo Galati e Sebastiano Lombardo) cui si sono aggiunti i componenti del SINALP (il Presidente Regionale Andrea Monteleone e il responsabile regionale del CAA Andrea Tomarchio, l’allevatore Giacomo Fascetto e l’Allevatore/veterinario Gandolfo Pane).

Fabbris ha posto le questioni a nome del movimento degli allevatori ribadite da diversi interventi e sottolineate dai contributi della delegazione. Il quadro è stato composto con estrema chiarezza.

“Basta con la criminalizzazione degli allevatori colpevolizzati perchè continuano ad avere capi colpiti da BRC e TBC ed accusati (persino nelle delibere regionali) dio esserne i colpevoli. I colpevoli di questa situazione assurda che si sta trascinando da oltre trent’anni mentre in tutta Europa e nella stragrande parte delle Regioni Italiane si è risolta ormai da tempo, vanno, prima di tutto fra chi ha avuto la responsabilità di redarre prima e gestire poi dei Piani di eradicazione fallimentari. Piani che non solo non hanno risolto i problemi ma, al contrario, li hanno aggravati ed, oggi, ci consegnano un quadro drammatico fatto di perdita di almeno il 30% del patrimonio zootecnico negli ultimi dieci anni, di desertificazione economica, sociale ed ambientale della Sicilia”

Fabbris ha posto l’obiettivo centrale del Movimento in questa fase in Sicilia, anche a nome dei tanti consigli comunali che stanno adottando delibere di Consiglio Comunale in cui, oltre le richieste al Governo Nazionale di nominare un Commissario Nazionale per la BRC e la TBC che intervenga in tutte e Regioni dove ancora non si sono risolte (Sicilia, Campania, Calabria e Puglia principalmente) viene richiesto al Consiglio Regionale ed alla Regione Sicilia di compiere il Primo passo necessario a ricostruire un clima di fiducia indispensabile a determinare le condizioni per eradicare le malattie.

“Si parta dalla trasparenza e si certifichino i dati. Noi non abbiamo alcuna fiducia nei dati divulgati dagli Uffici che hanno gestito finora il fallimento dei Piani di Eradicazione. Gli allevatori sanno bene quale è la realtà e che per eliminare la malattia (che è il loro primario interesse) non occorre far quadrare i conti dal punto di vista matematico anche a costo di torcere la realtà. Serve concretezza e trasparenza. Per questo non crediamo alle letture ottimistiche che ci vengono dagli staff di quelle regioni dove i Piani hanno fallito. Non ci convince affatto che adesso che i riflettori sono aperti e che l’opinione pubblica chiede con sempre maggiore insistenza di capire cosa sta succedendo, improvvisamente, i numeri diventano positivi”

Gianni Fabbris, dopo aver portato alcuni casi concreti di “palese incongruenza e di contraddizioni nei numeri proposti dagli Uffici” ha avanzato la richiesta “pregiudiziale degli allevatori perchè si apra una stagione di confronto pieno: il Consiglio Regionale promuova la costituzione di uno spazio di confronto e condivisione delle scelte con tutti gli stake holders coinvolti come prevedono le prassi messe in campo dalla gestione di tutti i Piani di eradicazione che in Italia e nel mondo hanno funzionato. I problemi non si risolvono contro gli allevatori ma con la loro piena collaborazione essendo gli allevatori il primo avamposto a dover gestire l’impatto delle zoonosi. Nelle Regioni in cui i Piani hanno fallito (come in Sicilia) la voce degli allevatori, la loro esperienza, la loro responsabilità è, al contrario, stata emarginata, cancellata e umiliata.”

Gli allevatori, dunque, avanzano una proposta chiara: “si componga uno spazio di partecipazione per rivedere profondamente la strategia e lo si faccia a partire dalla ricostruzione delle condizioni di trasparenza”

Condizioni indicate da Fabbris in maniera precisa: “Il Consiglio Regionale e la Giunta garantiscano la piena applicazione del Regolamento Comunitario dell’Assemblea e del Consiglio 625 del 2017 e l’articolo 12 dell’Ordinanza Ministeriale del 28/5/2015 e si verifichino i dati relativi ai controlli Ufficiali. Non ci accontentiamo più dei numeri che ci sono stati dati in questi anni e ci vengono dati ancora oggi. La Regione Sicilia sottoponga, come prevedono le indicazioni nazionali e Internazionali, a controlli di grado superiore garantiti da soggetti terzi in modo da sgomberare il campo ad equivoci, strumentalità e superficialità. L’eradicazione della BRC e della TBC sono un obiettivo sociale che richiede il massimo della trasparenza e dell’efficacia e gli allevatori sono i primi a chiedere garanzie dal momento che in questi decenni sono quelli che hanno pagato in prima persona sul piano economico insieme ai cittadini che ancora vivono il rischio”

Si farà? “Non lo sappiamo ma attendiamo pronti, se non ci saranno risposte adeguate, a trarre le conseguenze ed a alzare l’assicella della mobilitazione che comunque continua” commentano gli allevatori al termine dell’incontro dove hanno registrato un clima di attenzione da parte dei Deputati dell’ARS ed hanno incassato i primi impegni a riconvocare una seduta congiunta con l’assessorato all’Agricoltura.

Dai Parlamentari intervenuti, in diversi, è arrivata una sostanziale condivisione dell’approccio e le richieste di integrare in una ulteriore audizione anche il confronto con l’Assessore all’Agricoltura (“perchè questa è una questione che non può essere affrontata solo sul Piano Sanitario”) oltre che a questo “tavolo/spazio di lavoro per condividere le soluzioni” possano partecipare, anche rappresentanti della Commissione stessa sia di maggioranza che di minoranza, oltre che i referenti responsabili della Giunta.

Ora la parola spetta alla Giunta Regionale. L’Assessore Volo ha ascoltato sebbene non sia intervenuta ed ha ascoltato il breve intervento del suo dirigente Dott. Schembri che, pur riconoscendo che c’è molto da cambiare, ha ripetuto la tesi per cui fondamentalmente “finalmente è tutto sotto controllo e si sta andando verso la soluzione dei problemi”.

Un approccio completamente diverso quello degli allevatori, dei sindaci e delle realtà sociali che chiedono il cambiamento perchè i Piani e la loro gestione hanno fallito e quello dei dirigenti che raccontano di soluzioni che nessuno vede.

Quale posizione sceglieranno il Consiglio Regionale e il Governo della Sicilia? Una cosa è certa, gli allevatori si stanno, finalmente, riprendendo la parola e non sarà più possibile farli tacere: la loro voce si sta unendo a quella dei cittadini, consumatori in nome dei comuni interessi sociali e civili. Sarà difficile per chi ha ingrassato i propri interessi in questi decenni di cattiva gestione di poter continuare a coprire la loro voce e quella dei sempre più numerosi cittadini, esperti, tecnici, sindaci, loro alleati

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