Consegnato ai parlamentari il messaggio degli allevatori in sciopero della fame da 8 giorni, con 60 kg di mozzarelle
L’allevatore siciliano è costretto a tornare in Sicilia per salvare i suoi animali che rischiano di morire di sete e di fame
Questa mattina, 24 aprile 2024, Sebastiano Lombardo (allevatore siciliano sui Nebrodi impegnato dal 17 aprile scorso nello sciopero della fame sotto il Ministero della Salute a Roma) è stato costretto a lasciare il presidio rientrando in Sicilia per tornare al lavoro nella propria azienda dove gli animali sono in grande sofferenza ed in pericolo. La Sicilia sta conoscendo una fase drammatica di siccità e la mandria di Lombardo, come quelle della maggior parte degli allevatori, vive seri rischi per la mancanza di acqua e di foraggio. Rischi che diventano quasi una condanna proprio per le norme sulla TBC e la BRC che, in Sicilia, ostacolano fino ad impedirla, la movimentazione degli animali. Gli allevatori siciliani (come una gran parte di quelli del sud) praticano la transumanza e, dunque, gli animali in questo periodo dovrebbero spostarsi dai pascoli senza acqua e foraggio del Ragusano a quelli più verdi delle pendici dell’Etna in provincia di Messina ma agli allevatori è impedito di spostarli proprio per effetto del Piano Siciliano. Diversi allevatori in Sicilia dovranno scegliere (compreso Lombardo) se comprare a caro prezzo i foraggi dal Nord Italia e portare l’acqua, sempre a caro prezzo, con le autobotti private. Sebastiano è stato costretto a interrompere lo sciopero della fame per tonare al suo lavoro provando a scongiurare gli effetti drammatici cui potrebbe essere costretto a ricorrere.
Intanto nella mattinata di oggi, Adriano Noviello e Gianni Fabbris, hanno lasciato il presidio dove sono in sciopero della fame davanti al Ministero della Salute a Roma, per recarsi prima alla Camera dei Deputati e, successivamente, al Senato e compiere una iniziativa annunciata nei giorni scorsi.
Ai Ministri ed ai sottosegretari alla Salute ed all’Agricoltura, ai presidenti delle Commissioni Coinvolte ed a a tutti i capogruppo della Camera e del Senato, a tutti i segretari dei Partiti presenti in Parlamento, ai parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno sottoscritto il documento unitario con cui si rivolgono al Governo per sollecitare soluzioni, nonché a una serie di parlamentari a diverso titolo coinvolti e interessati sono stati recapitate le due lettere di proposta inviate nei giorni scorsi ai Ministri all’Agricoltura e per a Salute ed al Presidente del Consiglio insieme ad una lettera di accompagnamento.
I documenti sono stati inseriti dentro dei pacchi di mozzarella di bufala con indirizzi personalizzati accompagnati da un messaggio in cui si sottolinea il valore del prodotto assicurato fin qui dagli animali, dal lavoro quotidiano degli allevatori e dalle mani sapienti dei casari che ci consegna uno straordinario prodotto di territorio, pilastro del patrimonio Agroalimentare Nazionale. Una delle eccellenze dell’allevamento meridionale oggi a rischio e minacciate proprio dal fallimento dei piani di eradicazione imposti negli ultimi decenni.
Sono 60 i kg. di mozzarelle prodotte nella notte e arrivate in prima mattinata da un Caseificio Artigianale del Casertano per essere distribuite agli esponenti politici. “Non certo un atto di piaggeria o la ricerca ruffiana di favori, quanto, piuttosto un monito: l’allevamento della bufala mediterranea è per legge Patrimonio dell’Allevamento Nazionale e la transumanza è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Veri beni collettivi e pubblici a rischio di cui è dovere politico e istituzionale garantire il mantenimento.” Ricorda Fabbris
Molti e diversi gli incontri con i Parlamentari (Senatori e Deputati) avvenuti davanti alle due massime istituzioni democratiche del Paese. “Anche per questo gesto, tutti i Partiti e i Gruppi politici sono informati di quello che sta accadendo e sulla inevitabile necessità di superare la crisi dovuta al fallimento dei Piani Regionali di eradicazione che, invece che risolvere stanno aumentando i rischi sanitari mentre l’unica cosa che eradicano sono le aziende che stanno chiudendo”.
Dopo la mattinata di impegno con i parlamentari, Fabbris e Noviello sono rientrati al Presidio sotto il Ministero della Salute dove hanno consegnato i messaggi e i pacchi di mozzarelle alla segreteria del Ministro Schillaci e dell’On.le Marcello Gemmato. Occasione, questa, per sollecitare l’incontro chiesto fin dal primo giorno ai Ministri Agricoltura e Salute.
In serata è stato intanto convocato l’incontro della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio per valutare, ad 8 giorni dall’inizio dello Sciopero della fame le ulteriori iniziative da mettere in campo.
VEDI LA LETTERA DI ACCOMPAGNAMENTO AI PACCHI E (SOTTO) LE FOTO
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