Rafforzare l’unità fra imprese, cittadini e lavoratori: l’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare si riunisce in assemblea il 25 settembre in preparazione dell’Avvio della Costituente
L’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare nasce nel 2020 su proposta di Altragricoltura con un lungo seminario di una settimana tenuto durante la fase del confinamento per il Covid. Il documento che fu sottoscritto da un vasto numero di realtà sociali fissava la finalità strategica: fare della Sovranità Alimentare la base su cui costruire il lavoro e gli obiettivi comuni dei soggetti sociali che hanno interesse al cambiamento.
E’ cosi che per una lunga fase l’Alleanza Sociale ha sviluppato un lavoro per focalizzare i quattro soggetti sociali di riferimento: le imprese, i lavoratori del settore, i cittadini fruitori del cibo e del territorio, le comunità rurali, delle marinerie e urbane del cibo.
Un lavoro puntato a definire i confini di altrettanti progetti per puntare a sollecitare la messa in campo di nuove soggettività e consapevolezze da parte di ognuno di questi profili sociali chiamandoli ad essere protagonisti del cambiamento e di progetti e relazioni comuni fra di loro per dare vita ad azioni e relazioni condivise.
L’assunto da cui l’Alleanza Sociale è partita è quello per cui la Sovranità Alimentare non è semplicemente il diritto delle imprese a fare “più business” e ad essere garantite quanto, piuttosto, è, insieme, il diritto delle imprese ad avere remunerati i propri investimenti ed alla dignità “contadina” di poter determinare cosa, come e per chi produrre, quella dei lavoratori del settore al salario ed alla dignità delle condizioni di lavoro, quello dei cittadini fruitori al cibo ed alla salute, quello delle comunità al territorio ed alla tutela ambientale.
La Sovranità Alimentare non è una deriva corporativa o autarchica; è l’insieme dei diritti e dei doveri dell’intera società a determinare il proprio modello di produzione, distribuzione, consumo del cibo e gestione del territorio e fra i diversi Paesi e sistemi economici e sociali a rapporti di scambio corretti. La linea di confine non è fra le nazioni ma, semmai, fra il sistema agroindustriale della speculazione finanziaria, del massimo sfruttamento e della competizione sul mercato senza regole e quello delle agricolture in sintonia con le specificità territoriali, con un sistema diffuso di uomini e donne al lavoro nei campi gratificati nelle condizioni di vita, di modelli contadini e della produzione di un cibo di territorio e artigiano.
Dopo innumerevoli iniziative, oggi, cinque anni più tardi, l’Alleanza Sociale si rilancia e si rimette in gioco nel quadro dell’evoluzione del progetto che sta prendendo forma.
Le imprese hanno definito un primo loro profilo grazie all’accordo Altragricoltura/CNA Agroalimentare che ha messo in campo il progetto UNIAPA (l’Unione degli agricoltori, dei pescatori e degli artigiani). Un balzo in avanti di straordinaria qualità: l’idea di rompere le divisioni corporative fra agricoltori, allevatori, pescatori, artigiani della trasformazione, imprese del ciclo produttivo dei servizi, della logistica, della ricerca per ricomporre l’unità delle piccole e medie imprese della filiera agroalimentare sia sul piano produttivo che sindacale è un progetto di profonda innovazione sociale coerente con l’approccio della Sovranità Alimentare.
Altragricoltura sta, in questi giorni, firmando il primo contratto nazionale di lavoro con il SIFUS (sindacato braccianti) che è stato cofondatore dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare insieme ad una serie di realtà dell’impegno sociale attive sui temi dei diritti del lavoro e dell’iniziativa comune imprese/lavoratori di contrasto al caporalato.
Se il progetto dell’UNIAPA è un forte balzo in avanti nato nel contesto dell’Alleanza Sociale, la firma del Contratto Nazionale di lavoro Altragricoltura/Sifus è un primo passo importante per elaborare una strategia compiuta di alleanza con i lavoratori della filiera in un percorso che andrà esteso e rafforzato nei prossimi anni.
In questo quadro è arrivato il tempo di sviluppare il lavoro dell’Alleanza coinvolgendo i cittadini, le tante realtà sociali che si muovono sul terreno della ricerca del cambiamento in una azione e in uno spazio comune.
Ripartiamo dalla proposta degli agricoltori, dei pescatori, degli artigiani del cibo di mettere in campo una Costituente per la Sovranità Alimentare con due grandi filoni di iniziativa. Il primo è uno spazio per le Riforme che riapra in questo Paese la discussione e il confronto per la nuova Stagione di Riforme dismessi da troppo tempo dopo la stagione della Riforma Fondiaria che consenti la distribuzione delle terre come risposta alla grande stagione di lotte contadine favorendo il passaggio dell’Italia dal Medioevo del latifondo ad una fase di espansione economica, sociale e della democrazia. Ora quelle terre e quelle conquiste vanno tutte recuperate ai nuovi latifondisti del nostro tempo (Banche, Finanza, Multinazionali, Agroindustria, GdO, ecc..). Oggi, più che il tempo della Riforma Agraria è quello della Riforma dell’Agroalimentare e del cibo e la scelta delle imprese che si stanno organizzando nell’UNIAPA con Altragricoltura e la CNA Agroalimentare della Sovranità Alimentare e dell’Agroaecologia aprono la strada ad un progetto nuovo di Riforme in cui i lavoratori del settore, i cittadini e le comunità devono giocare il proprio ruolo e recuperare il proprio protagonismo.
La seconda proposta della Costituente è quella di dare vita ad un Laboratorio di pratiche e iniziative per dare vita a nuove pratiche sociali ed economiche di relazione fra i cittadini, le imprese, i lavoratori. Perché non siamo solo un luogo di discussione ma di azione sociale per cambiare, incidere, modificare i rapporti di forza, aprire la strada al futuro rompendo la cortina di piombo imposta dalla crisi dell’agroalimentare dominante.
Da questi due assi di lavoro può nascere (questo è l’obiettivo dichiarato a base della Conferenza Nazionale d’Organizzazione di Altragricoltura e dell’avvio della Costituente insieme alla CNA che avranno luogo fra il 17 e il 18 settembre a Casal di Principe) il Progetto di Riforme e il Sindacato che ne rappresenti e sostenga le ragioni.
L’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, in questo quadro nuovo, può e dovrà giocare un ruolo strategico non lasciando sole le imprese nel compito. Sia perché se cosi fosse la tentazione dell’impresa di pensarsi come autosufficiente potrebbe prevalere pericolosamente, sia perché le Riforme che ci servono hanno bisogno di “carte scritte” che dobbiamo chiedere insieme alla politica ma, prima di tutto, della modifica dei comportamenti e dell’agire sociale, del coinvolgimento e del protagonismo di tutti gli attori interessati al cambiamento.
Altragricoltura ha promosso un incontro aperto per ridefinire e rilanciare il progetto dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare per il 25 settembre alle ore 20 (online su piattaforma della direzione nazionale) per ripartire ed ha chiesto a Pasquale Corvino (presidente della NCO – Nuova Cucina Organizzata, una realtà sociali con cui abbiamo lavorato gomito a gomito in questi anni) di promuovere la fase nuova di rilancio dell’Alleanza.
Impresa straordinaria che chiama tutti e tutte a rompere i linguaggio degli “orticelli” tutto autoreferenziale per mettere in campo con la collaborazione un rapporto nuovo fra i soggetti sociali attivi.
Buon lavoro a Pasquale ed a quanti a partire dall’assemblea del 25 si uniranno al cammino