Alla fine il Comitato per la Difesa della Valdaso ha convocato la Manifestazione per domenica 4 luglio 2021. E’, evidentemente, un salto di qualità nel percorso che sta vedendo da tempo la comunità di questo straordinario territorio rurale delle Marche, finora vanto e gioiello del suo sistema agroalimentare, resistere a diversi tentativi di comprometterne l’equilibrio ambientale e sociale.
La manifestazione è convocata dall’Associazione Tutela e Valorizzazione della Valdaso che da tempo si impegna nella difesa, tutela e valorizzazione del territorio e che, ora, è diventato il punto di raccordo del dissenso al progetto di realizzare un Megabiodigestore nel territorio.
Un impianto che, se dovesse essere realizzato, lavorerebbe quotidianamente 1860 ql di rifiuti organici solidi e liquidi (tra i quali anche quelli di allevament6i zootecnici industriali come mucche, pollame e maiali) Una enorme quantità di rifiuti che, arrivando da fuori regione e comunque da territori lontani e non certo dalle aree rurali intorno, finirebbe per avere un impatto devastante per il delicato equilibrio agroambientale.
Dopo che la provincia di Ascoli ne ha rilasciato l’autorizzazione, molte le associazioni, i sindaci, le realtà organizzate degli agricoltori che si sono espressi contro il progetto di installare il megaimpianto di produzione di biometano dalla Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU) in località San Salvatore di Force.
Molti i motivi sia tecnici che di procedura opposti dai diversi soggetti che si stanno opponendo alla realizzazione dell’impianto industriale in una zona a vocazione turistica e di agricoltura di qualità e di pregio.
Fra questi, il primo problema sollevato è sulla trasparenza e sul coinvolgimento delle istituzioni locali e delle popolazioni totalmente disatteso. L’iter autorizzativo rilasciato dalla Provincia per un impianto da 100.000 tonnellate di rifiuti non è stato accompagnato da una adeguata, trasparente e diffusa conoscenza del problema, dell’impatto sull’ambiente e sulla salute.
Un secondo problema sta nel sovradimensionamento dell’impianto per le reali esigenze di smaltimento dei rifiuti organici prodotti nella vallata dell’Aso che costringerà l’impresa ad importare rifiuti organici da tutta la regione Marche e da regioni limitrofe con un impressionante movimento di camion che sicuramente annullerà il possibile vantaggio ecologico dell’impianto.
Molti altri sono i problemi tecnici e ambientali sollevati ed emersi nei mesi di discussione e di sviluppo di tante iniziative che hanno portato, fra l’altro a due decisioni anche in sede “legale”. Sia i Comun i dell’area (almeno una ventina) che l’Associazione sostenuta da molti attori sociali presenti sul territorio hanno annunciato i ricorsi nelle sedi legali perché l’iniziativa sia sopesa e bocciata.
Grande è la posta in gioco: la realizzazione o meno dell’impianto di produzione di gas nel comune di Force deciderà le sorti delle popolazioni della vallata dell’Aso ma anche del territorio montano e del limitrofo Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
E’ in questo clima che nasce la manifestazione di domenica 4 luglio: un atto concreto per mobilitare le comunità, responsabilizzarle e chiamarle alla consapevolezza ma, anche, la messa in campo di una ltro obiettivo: quello di rendere visibile l’articolazione di un fronte che si va componendo capace di tenere insieme tanti e diversi.
Cosi gli agricoltori sfileranno con i loro trattori insieme ai sindaci ed alle tante componenti sociali del mondo dell’associazionismo e dell’impresa del territorio.
Altragricoltura ci sarà con Nicola Vinciguera, agricoltore Marchigiano del direttivo nazionale di Altragricoltura che porterà un messaggio indirizzato ai sindaci, ai cittadini ed agli agricoltori del territorio. Nel messaggio non ci sarà solo la solidarietà all’ennesima comunità rurale che deve fare i conti con la sempre più impressionante aggressione al territorio in nome della produzione di “agroenergie” spacciate per “greem” ma che in realtà rirpropongono l’epproccio speculativo ed estrattivista tanto caro ad una visione “industriale” delle campagne consegnate al sacrificio in nome di interessi superiori e nazionali. Vinciguerra porterà la disponibilità piena a sostenere con il lavoro la condivisione degli obiettivi ed a partecipare della “resistenza attiva” al fianco e dentro quelle comunità.
L’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimenhtare ha avviato il processo di composizione di un grande spazio in cui tante realtà come quelle della Valdaso si stanno ritrovando (le Comunità Reistenti PerlaTerra) e la stessa Altragricoltura ha costituito un gruppo di lavoro proprio sul tema delle agroenergie e su come far valere gli interessi delle comunità rurali.
Nicola Vinciguerra offrirà, anche, il supporto del Soccorso Contadino, della Rete dei Municipi Rurali e degli altri strumenti attivi della Rete.
Iafue PerlaTerra, la Web/TV dell’Alleanza Sociale che aveva già più volte dato conto di quello che accade in quel territorio, realizzerà domenica mattina un collegamento in diretta a partire dalle ore 11 subito dopo la trasmissione già in scaletta per la Cassetta degli attrezzi