ATTENZIONE!
La petizione può essere firmata sia online che ai banchetti o negli altri luoghi in cui sono raccolte fisicamente su moduli vidimati dai Comitati Organizzatori.
Tutti i moduli con le firme raccolte, sono certificate dal Comitato Organizzatore della Petizione, sono numerate e siglate e sono conservate presso la segreteria della Rete Salviamo l-Allevamento di Territorio.
Le firme, siglate e certificate, vengono poi caricate sul database. In caso di mancanza di mail, alla firma raccolta viene assegnata una mail virtuale univoca corrispondente alla firma e verificabile.
Benvenut@ nella sezione del sito in cui puoi firmare la petizione online al Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci, ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, on.le Giorgia Meloni con cui si chiede che il Governo attui le indicazioni già espresse dal Parlamento e nomini il Commissario Nazionale sulla BRC e la TBC.
La Petizione è stata inviata nei giorni precedenti al Ministro Schillaci ed al Presidente del Consiglio deu Ministri Meloni ed è online dalla sera di Lunedi’ 23 ottobre e può essere sottoscritta dal modulo in alto a sinistra di questa pagina..
In questa sezione è possibile accedere ad una serie di documenti utili per valutare i contenuti e il percorso della petizione e di accedere agli strumenti per usarla al meglio e partecipare alla sua diffusione ed al sostegno.
In particolare, sotto la pagina, trovate il testo completo inviato al Governo, il testo sintetico del messaggio da firmare per il sostegno, l’elenco dei firmatari e due documenti da scaricare e condividere (l’appello degli allevatori al Governo e il testo in formato pdf della petizione).
Nella barra laterale a sinistra, fra l’altro, i link ad alcuni documenti di riferimento richiamati nella petizione e strumenti utili.
Vi chiediamo di girare la petizione ai parlamentari e consiglieri nazionali e regionali, ai sindaci, ai dirigenti/esponenti politici con cui avete contatto perché ne siano consapevoli e si attivino.
VEDI
Alla Presidente del Consiglio dei Ministri
on.le Giorgia Meloni
Al Ministro per la Salute
Prof. Orazio Schillaci
Preg.ti,
ci rivolgiamo a Voi per chiederVi di dare seguito alle risoluzioni ed agli atti assunti dal Parlamento compiendo un atto di trasparenza che gli allevatori meridionali e i cittadini delle aree coinvolte attendono da molto tempo e che può contribuire a trasformare un problema drammatico in una risorsa per tutto il Paese.
Parliamo dello scandalo, assurto alle cronache grazie alle denunce degli allevatori casertani e dalle inchieste di testate di informazione nazionali, del fallimento dei Piani per la Eradicazione della Brucellosi e della TBC in una parte dell’Italia mentre in Europa e nel resto del Paese ormai da tempo si sono risolte positivamente.
Sono, ancora oggi, 5 le Regioni e 17 le Province colpite da BRC e sono 10 le Regioni con 25 province colpite da TBC che da decenni sono condannate a vivere nella crisi per responsabilità del fallimento dei Piani di eradicazione.
Tutte le Regioni con i Piani fallimentari sono nel Sud (particolarmente: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria e Basilicata), mentre nel Nord Italia i Piani hanno funzionato e sono state dichiarate indenni.
La fotografia restituita dai dati del Centro di Referenza Nazionale é impietosa:
TBC: in Italia fra il 2003 e il 2023 sono stati aperti 4494 focolai di TBC. Di questi: il 66,81% in Sicilia; il 15,34% in Campania; il 5,59% in Calabria; il 3,88% in Puglia. (per un totale nelle 4 regioni del 91,60% di tutta Italia)
BRC: in Italia fra il 2003 e il 2023 sono stati aperti 11734 focolai di BRC. Di questi: il 61,47% in Sicilia; il 18,34% in Campania; il 9,05% in Calabria; il 5,71% in Puglia (per un totale nelle 4 regioni del 94,57%)
Un enorme spreco di denari pubblici investiti nei Piani di Eradicazione in alcune Regioni come la Campania dove i risultati sono fallimentari sia dal punto di vista degli obiettivi della eradicazione (la prevalenza della BRC alla fine del 2021 era al 18,73% e attualmente tutti gli indicatori indicano una larga presenza dei batteri nel territorio e una sostanziale inefficacia delle strategie imposte al territorio) sia per i costi socio/economici devastanti che, in dieci anni, hanno portato a decimare le mandrie (con oltre centomila animali abbattuti), costringendo alla chiusura 350 stalle su poco più di 1.000 e perdendo 5.000 posti di lavoro con un danno gravissimo per il territorio.
Si possono risolvere la BRC e la TBC? Si, come si dimostra proprio in Campania , allorquando fra il 2007 e il 2011 la BRC si é risolta con l’intervento del Governo Nazionale che nel 2007 nominò un Commissario e affidò la gestione operativa del Piano al Centro di Referenza Nazionale sulla Brucellosi; applicando le normali regole internazionali volute dall’OIE e dalle disposizioni Europee, coinvolgendo gli stakeholders, utilizzando in maniera estesa la vaccinazione, riorganizzando in maniera efficiente gli uffici, e applicando una generale strategia di prevenzione e sorveglianza, la prevalenza della BRC in Provincia di Caserta è passata in 4 anni a meno dell’1%.
Purtroppo, terminato il mandato assegnato dal Presidente del Consiglio del tempo al Commissario, tutto tornò nella gestione ordinaria della Regione Campania che (cambiando strategia e interpretando le regole che pure in tutta Europa e in Italia avevano già risolto i problemi in ragione di una mai dichiarata “emergenza”) ha riportato la prevalenza da meno dell’1% al 18,73% mentre sono state decimate le mandrie, hanno chiuso 350 aziende su poco più di mille, perso 5.000 posti di lavoro per un danno enorme al territorio ed alla credibilità della filiera.
A tutt’oggi, nonostante le molte mistificazioni e reticenze, le iniziative in Campania mostrano di essere totalmente inadeguate a risolvere sia la BRC che la TBC proseguendo in una strategia che, piuttosto che eradicare la malattia e i suoi rischi dall’ambiente, sopprime i “malati” non avendo, al tempo stesso, capacità di individuare i casi realmente positivi come dimostrano i riscontri delle analisi post mortem e il dato, a fronte del grande numero di focolai accesi, di quelli in cui, in realtà è stato isolato il batterio della BRC o della TBC.
Se questo è il quadro in Campania, con motivazioni a volte simili e a volte specifiche ai diversi territori, come dimostrano i dati su richiamati, nelle Regioni del Sud ormai da decenni persiste la incapacità di risolvere un problema che sta pesando in maniera drammatica sui sistemi di allevamento e sui cicli sociali, ambientali ed economici collegati come su tanti territori rurali in cui la pastorizia e l’allevamento sono un presidio decisivo per il mantenimento delle comunità.
Vi sottolineiamo che la gran parte del Patrimonio allevatoriale del Sud (o almeno quello che ne rimane) viene gestito attraverso il metodo antico della transumanza che si costituisce come uno straordinario mantenimento delle condizioni ambientali, culturali, economiche di tante aree interne e per cui l’Italia ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, circostanza che suonerebbe come una Beffa se, proprio in Italia, per effetto di azioni scriteriate che impediscono alle mandrie di compiere il ciclo naturale di trasferimento fra i pascoli invernali ed estivi si mettesse in atto un colpo mortale per questa attività. Rischio già concreto anche per effetto della babele interpretativa delle norme da parte dei diversi soggetti territoriali che spesso confliggono imponendo in territori diversi procedure diverse.
Per tutto questo e per l’importanza di “liberare “le imprese, le comunità e i cittadini dalla zavorra pesante di un problema che è inammissibile nel 2023 continui a rimanere aperto, noi, oggi,
Vi chiediamo
di interrompere il ciclo negativo con la nomina di un Commissario Nazionale che operi in tutte le Regioni non ancora indenni per riportare a trasparenza, efficacia e omogeneità le iniziative e di assumere a fondamento del suo mandato le indicazioni già espresse dai Parlamentari di diverse forze politiche
in particolare, richiamiamo:
– l’ordine del giorno n. G/442/95/5 al DDL n. 442 (votato all’unanimità dal Senato con parere favorevole del governo) a prima firma del presidente della IX Commissione del Senato (presso cui è istruita una Indagine Conoscitiva sulla condizione della Bufala Mediterranea), Sen. Luca De Carlo e altri con cui si impegna il Governo a intervenire in particolare in Campania ma più generalmente riorganizzando i piani di eradicazione territoriali sulla base di un metodo e criteri desunti dagli Ordinamenti Comunitari
– l’esito dell’incontro tenuto presso il Ministero della Salute il 22 maggio 2023 e convocato dal Sottosegretario On.le Marcello Gemmato in cui, alla presenza di parlamentari di diverse forze politiche di maggioranza e opposizione, dei rappresentanti del Governo e di una significativa rappresentanza di realtà sociali è stata avanzata e discussa la proposta di nominare un Commissario Nazionale per risolvere i diversi problemi ancora aperti
– il documento sottoscritto da parlamentari di FdI, Lega, FI, PD, Verdi Sinistra Italiana, e Movimento 5 Stelle con cui si sollecita il Governo a mettere in atto le azioni necessarie con il Commissariamento
– gli esempi positivi di nomina di un Commissario Nazionale come è stato nel 2007 ad opera del Presidente del Consiglio dei Ministri del tempo che portò la Provincia di Caserta a risolvere i problemi uscendo dall’emergenza o, come nel caso più recente, è stato con la nomina del Commissario Nazionale per la Peste Suina.
Vi esortiamo
a tenere in considerazione le proposte avanzate dal Forum per il Piano Partecipato costituito il 5 settembre 2023 presso il Real Sito di Carditello (CE) ad opera di centinaia di imprese e associazioni sindacali e sociali che si ripropongono di promuovere un clima collaborativo con le istituzioni chiamate a coniugare il raggiungimento dell’obiettivo di eradicare la BRC e la TBC nelle Regioni ancora non indenni con la tutela e il rilancio dello straordinario patrimonio allevatoriale e delle comunità di cui è parte inestricabile
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