Il Presidente di Altragricoltura, Tano Malannino, scrive alla Commissione Antimafia e chiede un incontro |
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Il Presidente di Altragricoltura, Tano Malannino, scrive alla Commissione Antimafia cheidendo un incontro urgente per poter riferire sui fatti accaduti in questi giorni, sulle modalità per cui è stato chiesto l’arresto di Gianni Fabbris da parte della Procura della Repubblica di Matera e per poter integrare documenti all’audizione già tenuta in Aprile in cui lo stesso Fabbris denunciava la sottovalutazione del rischio di criminalità organizzata nel Metapontino. Scarica il pdf |
Al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia
On.le Rosy Bindi
e, p.c. all’On.le Antonio Placido
al Sen. Peppe Decristofaro
al Sen. Dimaggio Salvatore Tito
Policoro, 18.9.14
Oggetto: richiesta incontro
Preg.ma On.le Rosy Bindi,
Le scrivo per chiederLe una audizione urgente per poterle riferire e produrre documentazione relativa a quanto sta accadendo nel territorio della Provincia di Matera ed in particolare nel Metapontino. Lei ha avuto modo di incontrare un nostro dirigente Nazionale, il Sig. Gianni Fabbris durante l’audizione dalla Commissione Antimafia convocata lo scorso mese di Aprile presso la Prefettura di Matera.
In quella occasione Fabbris ha espresso la sua forte preoccupazione sulla situazione del Metapontino ed ha lamentato una generale sottovalutazione dei fenomeni criminali e della condizione della legalità nelle aree rurali.
Ha, inoltre, fatto riferimento ad una modalità inadeguata con cui si affrontano anche sul piano delle indagini fenomeni complessi che non possono essere derubricati a “fuocherelli” ma che, al contrario, richiederebbero una capacità di lettura ed un adeguato investimento di risorse e strategie investigative.
Apprendiamo dalla lettura del verbale dell’audizione tenuta nel mese di giugno dalla Dott.ssa Celestina Gravina procuratore della Repubblica a Matera che in quella sede sarebbero stati prodotti, in relazione alla nostra attività sindacale, articoli di giornale che documenterebbero da parte nostra metodi non conformi alla correttezza e che veniamo (noi come altri esponenti dell’associazionismo democratico materano e lucano) criticati perché non
avremmo sottoposto casi concreti ma al contrario faremmo solo agitazione sulla stampa.
Le chiediamo di poterLe portare e illustrare la documentazione di quanto abbiamo asserito nell’audizione da cui si evince in maniera chiara a cosa ci riferiamo e quali casi concreti, in quali circostanze e con quale modalità abbiamo sottoposto all’attenzione delle istituzioni e degli Uffici competenti.
Le chiediamo anche di poterLe riferire su una circostanza che ci sembra assolutamente inquietante.
Noi stiamo denunciando e chiedendo da tempo (in provincia di Matera come altrove dove riteniamo ce ne siano le necessità) l’apertura di indagini e inchieste su alcuni fenomeni come quelli delle vendite all’asta delle aziende agricole in crisi. In questi ultimi mesi Altragricoltura è stata impegnata in Basilicata in una vasta mobilitazione ed iniziativa sia sul piano legale che sociale relativa ad una azienda all’asta di cui è avvenuta la vendita.
Iniziativa svolta a nome dell’Organizzazione sindacale che presiedo, che si svolge all’interno di una campagna di denuncia dello “Sciacallaggio Sociale” e che ha l’obiettivo concreto di proporre una mediazione ed un compromesso con chi ha comprato all’asta l’azienda per trovare una soluzione condivisa.
Compromesso su cui si sono espressi pubblicamente moltissimi cittadini e rappresentanti istituzionali (il Vescovo, diversi parroci, i due Sindaci coinvolti, il Presidente della Regione Basilcata, numerose associazioni).
Nel mezzo delle iniziative e mentre si cercava di far valere nell’applicazione della procedura di rilascio dell’azienda i diritti di una serie di soggetti che andavano tutelati, la Procura della Repubblica di Matera, con firma diretta della Dott.ssa Celestina Gravina, ha chiesto per il nostro dirigente Gianni Fabbris l’incriminazione per gravissimi fatti come quelli di estorsione e rapina aggravate in relazione alla gestione della sua attività sindacale e ne ha proposto l’arresto, arrivando ad accusare i giornalisti che avevano dato ampiamente conto della vicenda di compiacenza.
È pur vero che il GIP ha riqualificato i reati non concedendo gli arresti ma a Gianni Fabbris sono state imposte misure restrittive della libertà personale come l’obbligo di dimora nel suo comune oltre che essere imposta la perquisizione a lui ed all’agricoltore che difendiamo alla ricerca di “pericolosi documenti sulla vertenza”.
Non abbiamo alcun dubbio che sarà chiarita fino in fondo la correttezza dell’operato del nostro dirigente ma ci sembra, invero, di essere di fronte ad un atteggiamento abnorme e pericolosissimo perché colpisce la funzione sindacale e soprattutto induce nella società l’idea l’idea che sia inutile se non pericoloso condurre trasparenti iniziative di denuncia.
Denunce cui il nostro movimento con tutti i suoi dirigenti non si è mai sottratto in tante zone del Paese nel convincimento profondo che il contrasto e la prevenzione di fenomeni di illegalità (organizzata o meno) sia parte del dovere della funzione della rappresentanza sindacale come ha fatto il nostro dirigente Gianni Fabbris in tante occasioni ed anche quando è stato invitato dalla Commissione che Lei presiede a riferire nel caso dell’audizione tenuta in Prefettura a Matera.
Siamo costernati della inquietante circostanza per cui, dopo che Fabbris, anche in quella sede, aveva criticato le sottovalutazioni con cui si affrontano le indagini su fenomeni contro le aziende agricole nel territorio metapontino, la Dott.ssa Celestina Gravina, che come le consta ha manifestato durante la sua audizione presso la Commissione Antimafia tenuta a Giugno di avere una evidente prevenzione nei confronti del nostro dirigente esprimendo personali quanto gratuiti giudizi, abbia direttamente assunto provvedimenti di una tale gravità da richiedere addirittura l’arresto del nostro dirigente.
Siamo stati costretti ad iniziative sul piano della tutela legale della nostra Organizzazione e del nostro dirigente che chiamano in causa direttamente le responsabilità della Dott.ssa Celestina Gravina per il suo operato che consideriamo ritorsivo ed abbiamo mosso i passi per chiedere a chi ha responsabilità di controllo e supervisione che si faccia chiarezza ma a Lei ci rivolgiamo per chiederLe di poter riferire alla Commissione Antimafia le circostanze relative a quello che consideriamo un episodio grave per le ricadute che può avere nel prestigio delle Istituzioni e per la tenuta e la credibilità delle iniziative che le associazioni di volontariato tutti i giorni producono sul territorio con azioni di cui si assumono i rischi e decisive del mantenimento del tessuto sociale di contrasto alle mafie ed alla illegalità.
Nel ringraziarLa per l’attenzione, rimaniamo in attesa
Tano Malannino – Agricoltore
Presidente Nazionale di Altragricoltura