- I dati diffusi in questi giorni dalla Coldiretti sulla BRC in provincia di Caserta sono chiari: non stanno eradicando la Brucellosi ma, come abbiamo sempre sospettato, stanno eradicando le imprese e le stalle del Casertano.
- La Commissaria Europea ha scaricato sulla Regione e il Governo le responsabilità, altro che giustificare!
- Gli allevatori invitano il Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo: vieni a vedere se siamo trogloditi e poi torna in audizione
Dopo un lungo assordante silenzio, avendo fallito la strategia che ha cercato di nascondere la verità, prendendo finalmente atto che nel Paese e in Europa ormai la questione è posta, in questi giorni l’ordine di scuderia è cambiato: “contrordine compagni, non serve più ignorarli, ormai la pentola è scoperta; adesso passiamo al piano B: confondere e depistare! Presto!Parlate!”
Accade cosi che in questi giorni vengono diffuse dai supporter del sistema di macellazione delle bufale (evidentemente sottopressione perché “sorpresa, sorpresa” deve rendere conto dei suoi risultati) una serie di NON NOTIZIE che di nuovo hanno una sola caratteristica: finalmente chi ha taciuto finora dice qualcosa. Viva Dio! Evidentemente è cambiato l’ordine di scuderia.
Andiamo con ordine.
Che notizia sarebbe quella per cui la Commissaria Europea alla Salute Kyriakides ha sostenuto (rispondendo al Parlamentare Europeo di FdI Nesci) che i Piani della Regione Campania sono “adeguati” e “sono conformi all’art. 9 della 689 del 2020”? Tutti i Piani europei sono “conformi” ma ci sono quelli che funzionano (la maggior parte) e qualcuno che non funziona (come quello della Campania e altri nel Sud Italia).
E’ quanto ha sostenuto in questi anni il Commissario Europeo alla Salute ed ai Consumatori in più occasioni e che ha ripetuto il suo dirigente di fronte ai Parlamentari della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo chiamato a rispondere alla nostra Petizione che denuncia come invece questo non sia vero e chiede di imporre alla Regione Campania ed allo stato Italiano di applicarne il contenuto che invece disattendono.
Il suo dirigente ha preso le “bacchettate sulle dita” dai Parlamentari che lo hanno sconfessato e che hanno imposto, invece, alla Commissione Europea di intervenire.
E’ evidente che dentro il Parlamento Europeo (molto sensibile alle lobbies come sanno ormai chiaramente tutti i cittadini), c’è in corso uno scontro di interessi e la nostra Petizione (che il dirigente della Commissaria Kyriakides ha chiesto di archiviare e rigettare appena qualche settimana fa tornando scornato dalla decisione del Parlamento). Abbiamo più volte incontrato le tracce della lobby potente della filiera della macellazione (molto ricca in verità) ben annidata nei meandri delle istituzioni sanitarie europee e nazionali (fin dentro il Ministero della Salute) e dilagante in Regione Campania ma, per fortuna, stiamo incontrando tanto altro che ha voglia di chiarezza e di trovare le soluzioni.
La Commissaria dunque ha ribadito la sua tesi ma lo ha fatto in maniera “burocratica” come un atto dovuto. Vale la pena di sottolineare che l’Europarlamemntare Nesci di Fratelli d’Italia ha presentato l’interrogazione prima della nostra audizione in Commissione Europea dove è stato deciso altro (che confligge con le dichiarazioni della Kyriakides e, dunque, la stessa risposta della Kyrikides è persino “cosa vecchia e superata”. In sostanza la Kyriakides ha ribadito quello che ben sapevamo e per cui è in corso la Petizione: ha sostenuto che il Piano della Regione Campania è conforme alle procedure europee (come tutti gli altri piani) e che loro non “entrano nel merito” perché toccherebbe agli Stati Nazionali ed alle Regioni farlo. Una risposta da Ponzio Pilato di cui la Regione Campania e il Ministero della Salute farebbero bene a preoccuparsi invece che di ritenersi soddisfatti. Questa NON NOTIZIA, al contrario, dovrebbe indurli a prendere le misure di correzione adeguate e applicare davvero le procedure europee proposte dalle dichiarazioni dell’OIE come, siamo convinti, dovranno fare.
Quanto ai numeri diffusi dalla Coldiretti che segnalerebbero esiti positivi dell’applicazione del Piano, siamo alla mistificazione più pura.
Mercoledi 26 aprile nella seconda parte dell’Audizione del Coordinamento Unitario, depositeremo una memoria compiuta che abbiamo già prodotto alla Commissione Europea da oltre un mese integrando gli allegati alla Petizione e che danno conto di quei dati. Nella giornata del 26 aprile al termine della nostra audizione sarà diffuso il documento che verrà illustrato ai Senatori.
Annunciamo fin d’ora però due circostanze evidenti e una inquietante: i numeri riportati (se fossero veri) sono ben al di sotto degli obiettivi che la delibera 104/20 annunciava. Oggi siamo a oltre un anno di distanza e la delibera fissava l’obiettivo di scendere entro un anno al 50% della prevalenza della brucellosi e siamo molto lontani. nonostante i massacri di animali e il terrore repressivo e puntitivo imposto alle aziende.
Quanto poi al merito dei numeri invitiamo gli osservatori a considerare un elemento dirimente: i numeri vanno letti in ragione delle stalle operative e degli animali in stalla per definire le percentuali. Ovvero: sono innumerevoli le stalle attualmente ferme e senza animali ma (continuando formalmente ad essere attive se pur con animali zero) dovrebbero essere sottratte dal calcolo della percentuale della BRC sulle aziende e gli allevamenti.
Se cosi si facesse emergerebbe quello che a noi stiamo denunciando da tempo: che la Regione Campania (indotta dalla Task Force che ha ispirato e gestisce il Piano) in realtà sta eradicando le imprese e non la brucellosi.
E’ per questo che, consapevoli, stanno tentando di scoraggiare la riapertura degli allevamenti e stanno inducendo le aziende a trasferirsi a Salerno o in altre zone: perché sanno che quando riapriranno quelle stalle la BRC tornerà a espandersi semplicemente perché non la stanno risolvendo. Del resto, questo è da sempre stato l’obiettivo della Coldiretti rilanciato in questi giorni dall’Assessore Caputo: andate via da Caserta e se vi serve vi allarghiamo l’area DOP.
Mercoledi 26 aprile, nel prosieguo dell’Audizione al Senato, Gianni Fabbris depositerà i numeri veri e la loro corretta lettura da cui emerge con chiarezza una circostanza che stiamo denunciando da tempo: stanno chiudendo le aziende e le stalle in Provincia di Caserta per effetto del Piano e si stanno delocalizzando in altri territori dove è possibile produrre la Mozzarella D.O.P., in particolare nel Salernitano.
Sempre a proposito di quei numeri poi, sottolineiamo un aspetto inquietante che dovrà certamente essere approfondito nelle sedi adeguate comprese quelle della magistratura.
I riscontri alle analisi post mortem della reale presenza del batterio della Brucella che la stessa Regione ha comunicato a maggio del 2021 alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere essere dell’1,4% diventano improvvisamente di oltre il 70% …. che è successo? Sono diventati improvvisamente bravi? Noi non crediamo e invitiamo alla più rigorosa vigilanza. Noi abbiamo il sospetto che siano dati “taroccati” ma se fossero veri sarebbero gravissimi: sarebbe la pistola fumante della inadeguatezza del sistema e delle prassi messe in campo dalla Task Force in Campania.
Anche su questo aspetto depositeremo alla Commissione del Senato i documenti in nostro possesso e chiederemo alla Magistratura (presso cui è ancora aperta la procedura a seguito delle nostre denunce) di poterli integrare.
Infine il Coordinamento Unitario (che si è dotata di un Osservatorio sul Bufalo Mediterraneo Italiano il cui primo progetto è quello di seguire e monitorare il lavoro della Commissione per l’Indagine Conoscitiva al Senato) ha pubblicato un documento relativo al suo avvio e in particolare ha rivolto al Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo udito il 20 aprile l’invito a venire a visitare le stalle degli allevatori Bufalini Casertani.
Si legge nel documento/invito: “Ti invitiamo, vieni a trovarci a Caserta. Vieni a vedere la situazione delle stalle del Casertano che tu, evidentemente, conosci solo per sentito dire e per come ti sono state raccontate dai tuoi colleghi interessati di Portici. Quella realtà che tu hai raccontato nella tua audizione ieri al Senato, ove mai sia esistita in passato, non è più cosi da tempo. Prova a entrare in una stalla casertana senza quelle misure, vieni a vedere quanto cemento armato è stato colato per ottemperare alle misure della biosicurezza spendendo centinaia di migliaia di euro (soldi loro) da parte degli allevatori casertani. Prova ad entrare in una stalla senza i calzari e le altre misure. Non te lo diciamo in maniera provocatoria ma, essendo tu il direttore del Centro di Referenza Nazionale per la Brucellosi, hai il dovere di dire la verità e, se non la conosci, ad informarti. Non puoi limitarti a ripetere le “veline propagandiste dei tuoi colleghi interessati a giustificare le loro azioni……Se vieni, come spero che sarà perché ti ospiteremo volentieri fidando sul tuo ruolo super partes, scoprirai facilmente che le aziende Casertane sono, oggi, fra le più avanzate in materia di “biosicurezza” .. eppure la BRC e la TBC avanzano anche perché, nel frattempo e dopo che gli allevatori hanno speso milioni di euro per adeguarsi, il pubblico non ha fatto il suo dovere e, dunque, quando qualche mese fa, l’alluvione che è seguita perché gli argini del Volturno non sono mantenuti o i canali non sono gestiti, ha portato un metro e mezzo d’acqua in tutta l’area trasportando i batteri della brucella dalle stalle infette a quelle non infette. La Brucella sai, deve essersene fregata di quanto scritto nella 104/2020 e, dunque, ha festeggiato del fatto che la Regione e il Consorzio di Bonifica non hanno fatto il proprio dovere e, facendo maramao agli allevatori ed a tutti i soldi che hanno speso per la biosicurezza, ha festeggiato entrando in tutte le stalle in cui l’acqua la ha portata. Noi ne abbiamo chiesto conto ai tuoi colleghi dell’IZSM di Portici e alla Regione Campania. Tu saprai certamente darci una spiegazione,”.