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Dopo quello di settembre, il nuovo numero del magazine di Altragricoltura CSSA (Confederazione Sindacale per la Sovranità Alimentare) è finalmente disponibile, scaricabile e pronto a inondare il dibattito pubblico con la forza delle sue proposte. Non è solo un notiziario, ma un vero e proprio manifesto che segna il passaggio da una fase di “lavoro carsico” nel buio a un’emersione “allo scoperto”. Con l’obiettivo di diventare un fiume in piena e invadere la società.
Il magazine di Ottobre 2025 è un documento che testimonia del gran lavoro in corso e chiama all’unità contadini, allevatori, pescatori e artigiani del cibo a riprendersi la parola, perché non siano altri a distorcere la verità.
L’Ora della Riorganizzazione: Appuntamento a Ottobre
Il cuore pulsante del magazine batte per le date del 17 e 18 ottobre 2025, quando si terrà la Conferenza d’Organizzazione di Altragricoltura e l’avvio della Costituente per la Sovranità Alimentare con la CNA. Con un intero inserto sul programma e gli obiettivi della due giorni, il Magazine descrive un evento che segna la conclusione di una fase e l’avvio di una nuova, forte della partecipazione, della trasparenza e della democrazia con cui il movimento si è impegnato.
L’obiettivo è chiaro: uscire dai campi e dalle motobarche per ribaltare la rassegnazione e passare decisamente dalla denuncia al progetto. Si tratta di preparare gli “attrezzi” e l’organizzazione necessari per superare la profonda crisi che attanaglia l’agroalimentare italiano. Il 18 ottobre, valuteranno gli effetti della Conferenza scendendo in campo allo scoperto con la Costituente per le Riforme e il cambiamento.
Crisi Agricola: Il Grano Non Si Vende, Si Svende
Il magazine dedica ampio spazio alla drammatica situazione della cerealicoltura italiana, in particolare il crollo del prezzo del grano. La crisi non è vista come un imprevisto, ma come il frutto di precise scelte politiche e industriali.
Il Prezzo-Beffa: Il 24 settembre, la Borsa Merci di Foggia ha quotato il grano duro fino a 277-282 euro a tonnellata. Tuttavia, la quotazione resta teorica, e gli agricoltori ricevono al massimo 23-24 €/q, un prezzo che, con costi di produzione in aumento, li costringe a lavorare in perdita o al limite della sopravvivenza.
La Voce del Commerciante: Una testimonianza anonima denuncia l’invasione di flussi esteri a basso prezzo, il grano dal Kazakistan e le conseguenze delle riduzioni di dazi e vincoli, come nel caso del Brasile, che schiacciano il valore del prodotto locale. Il rischio è che molti agricoltori stiano pensando seriamente di non seminare l’anno prossimo.
Altragricoltura annuncia che il tema sarà centrale nella nuova Consulta Cerealicola, ripartendo dalla storica Carta del Grano di Matera e Altamura (2017). Si chiede a gran voce: tracciabilità reale delle importazioni, controlli stringenti e un prezzo minimo garantito al produttore.
La Pesca: Arrivati al Collasso e il varo di RePAM (La Rete dei Pescatori Artigianali del Mediterraneo)
La voce dei pescatori, ora benvenuti come “contadini del mare” nel movimento di Altragricoltura, risuona con altrettanta urgenza. La pesca italiana è a rischio collasso a causa delle politiche comunitarie, come il Regolamento Mediterraneo, che hanno portato alla riduzione dello sforzo di pesca e alla demolizione della flotta.
Dati Allarmanti: La flotta è passata da oltre 15.000 imbarcazioni a circa 9.600 attive. Gli occupati diretti a bordo sono circa 21.000, in calo del 18% rispetto al 2018. La produzione nazionale copre solo il 18% circa della domanda interna, con una crescente dipendenza dall’estero.
Per difendere il settore, è stata costituita la RePAM (Rete dei Pescatori Artigianali del Mediterraneo), istanza federale di Altragricoltura, il cui atto costitutivo si è tenuto il 3 ottobre 2025. La Rete mira a salvaguardare i posti di lavoro, diversificare le attività e valorizzare il prodotto locale, ad esempio promuovendo la nascita di punti vendita a “miglio zero”.
Crisi della Molluschicoltura: Il magazine evidenzia anche la crisi delle vongole in Adriatico (Romagna), attribuita principalmente ai cambiamenti climatici e all’acqua dolce che crea stratificazione e anossia sui fondali. Si chiede l’attivazione di un Tavolo di crisi per una gestione ottimale della risorsa.
I Pilastri della Nuova Organizzazione
Il numero di Ottobre dà conto della costituzione di nuove istanze federali, tasselli fondamentali per la Conferenza Nazionale: la Federazione del Bio per l’Agroecologia, con Maurizio Mazzariol segretario federale e Adriano Noviello presidente; la Federazione degli Agricoltori e Contadini, impegnata nell’organizzazione delle Consulte di partecipazione (Cerealicoltori, Viticoltori, Olivicoltori, Ortofrutticoltori, ecc.); e l’Associazione Pastori e Allevatori (A.P.A.), presieduta da Sebastiano Lombardo, nata anche per affrontare la riforma della tracciabilità del latte di bufala. Gli allevatori propongono sette interventi, tra cui l’abolizione del doppio sistema, la tracciabilità in tempo reale e l’introduzione di un bollino sanitario tracciato al 100% per l’area DOP.
Infine, il magazine presenta il lavoro del Soccorso Contadino (ApS), presieduto da Maurizio Ciaculli con l’avvocato Antonio Melidoro a coordinare la Rete Legale. L’associazione offre supporto tecnico e legale contro racket, usura, indebitamento e il fenomeno delle vendite all’asta — il cosiddetto “sciacallaggio sociale”.
Uno Sguardo all’Europa: Stop all’Accordo UE-Mercosur
Il magazine ripubblica la Lettera ai Governi europei firmata dalle principali organizzazioni agricole europee (tra cui Altragricoltura tramite ECVC), che esortano a respingere l’accordo commerciale UE-Mercosur. L’accordo, nella sua forma attuale, è accusato di causare danni irreversibili ai settori agricoli vulnerabili, compromettere la sovranità alimentare e accrescere la dipendenza esterna dell’UE. La ripresa dei negoziati dopo le elezioni europee viene letta come un segnale di scarsa attenzione verso la diffusa opposizione del mondo agricolo e della società civile.
Il magazine di Ottobre di Altragricoltura non lascia spazio a interpretazioni: la mobilitazione non è un gesto simbolico, ma l’avvio di un progetto organizzato, concreto e ineludibile per ridare dignità e futuro a chi produce il cibo italiano.
1 commento
Ognuno di noi deve pensare positivo, non abbiamo altro strumento che Altragricoltura, dobbiamo rafforzarlo, ostacolare il piano Mattei (Magreb e Africa) Mercosour, (Progetto Europeo con
America Latina) ostacolando questi due progetti, possiamo lottare e mobilitare le campagne per un giusto prezzo.