RETE DEI PESCATORI ARTIGIANALI DEL MEDITERRANEO – ALTRAGRICOLTURA CSA
La rete dei pescatori artigianali del mediterraneo, nasce a seguito della protesta dei trattori di gennaio/febbraio 24 che fece risaltare la crisi gravissima del settore dell’agroalimentare nazionale – la pesca ne fa parte a pieno titolo, in quanto cibo e alimentazione-.
A seguito di quella protesta che ando’ a finire pure a bruxelles e, fu’ creato da alcuni esponenti di movimenti e associazioni un centro di coordinamento della protesta, soprattutto per recepire delle proposte che partissero direttamente dalla base che aveva capito che doveva rappresentarsi da sola, senza nessun filtro sia associativo, sindacale che politico.
CO.A.P.I. si chiamo’ il coordinamento/movimento autonomo che rappresento’ gli agricoltori, allevatori, artigiani e pescatori nazionali.
Il COAPI è stato il primo incontro col movimento dei pescatori ccon le realtà degli agricoltori in mobilitazione. E’ qui che è ,aturata la decisione di confluire in Altragricoltura Csa (confederazione per la sovranita’ alimentare) dove ci costituiamo in rete dei pescatori artigianali del mediterraneo come federazione verticale nel processo confederale.
La Rete, già adesso e’ una bella realta’ rappresentativa fi diverse marinerie nazionali (adriatiche, joniche e tirreniche) ed e’ in piena fase di crescita.
GLI OBIETTIVI PRINCIPALI A CUI TUTTI NOI ASPIRIAMO SONO;
L’UNITA’ DELLA CATEGORIA. SIA DELLE IMPRESE DI PESCA CHE DEL PIU’ VARIEGATO INDOTTO/DISTRETTO
CHE GRAVITANO ALL’INTERNO DELL’ECONOMIA ITTICA GENERALE. SIAMO CONVINTI CHE SOLO FACENDOCI
PORTAVOCE E COSTRUENDO I PRESUPPOSTI PER UNA UNITA’ DI FILIERA, SI POSSANO AFFRONTARE E DARE
SOLUZIONI ALLA GRAVE CRISI, FIGLIA DI POLITICHE DI GESTIONE ERRATE DA PARTE DELL’UE CHE CON LE
SUE DIRETTIVE E REGOLAMENTI TRA FINE ANNI 90 ED INIZIO 2000 HA SOLO DETTATO REGOLE ED IMPOSTO
DIKTAT SOLO PER LE FLOTTE COMUNITARIE, CREANDO UN GRANDE SQUILIBRIO TRA LE FLOTTE UE E
QUELLE DEGLIALTRI STATI NON UE CHE SI AFFACCIANO SULLO STESSO BACINO DI UTENZA – IL MARE
MEDITERRANEO.
ED E’ PROPRIO DA QUESTO ASSUNTO CHE SI DEVE PARTIRE, PER INTERVENIRE E RIVENDICARE CON
FORZA DELLE REGOLE COMUNI PER LE FLOTTE DI TUTTI I PAESI MEDITERRANEI. BASTA CON POLITICHE DI
GESTIONE CHE HANNO PORTATO IL SETTORE QUASI AL BARATRO. BASTI SOLO PENSARE CHE L’UNICO
STRUMENTO CHE L’UE HA USATO, PER CONTRASTARE LA RIDUZIONE DEGLI STOCK ITTICI E’ STATO ED E’ LO
SMANTELLAMENTO DELLA FLOTTA TRAMITE LA DEMOLIZIONE DELLE IMPRESE ED EQUIPAGGI.
DAL 1996 AD OGGI, LA FLOTTA NAZIONALE SI E’ PIU’ CHE DIMEZZATA INSIEME ALLA FORZA LAVORO. GLI
STRUMENTI COMUNITARI MESSI A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE PESCA/PESCATORI :- SFOP – FEP- FEAMP
E FEAMPA SENZA TENERE CONTO DI UN GRANDE GAP CULTURALE/FORMATIVO INSITO NELLA CATEGORIA
E CHE RAPPRESENTA UN ALTRETTANTO GRAVE PROBLEMA DA SUPERARE E CHE HA DIBISOGNO DI
INTERVENTI RIQUALIFICATIVI ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA SOCIALE OLTRE CHE PROFESSIONALE, HA
AGGRAVATO LA GIA’, DI PER SE’, GRAVISSIMA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA.
IL TANTO OSANNATO CARDINE DELLE PASSATE – (SFOP ETC..) E DELL’ATTUALE (FEAMPA)- BASATO SULLA
“SOSTENIBILITA’ ECO-AMBIENTALE” DEVE CAMMINARE IN PARALLELO CON UN ALTRO ALTRETTANTO
CARDINE – QUELLO DI UNA “ SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA” DELLE COMUNITA’ DEI
PESCATORI . A RISCHIO COSI’, OLTRE AD ALCUNI STOCK ITTICI, METTEREMMO ANCHE LA CATEGORIA. IL
LAVORO – DI QUESTO SI TRATTA NELLO SPECIFICO – VA SALVAGUARDATO CON POLITICHE DI GESTIONE
OCULATE E MIRATE ALLA SALVAGUARDIA DEL MARE DELLE COSTE DEGLI STOCK ITTICI COME
DELL’ATTIVITA’ MILLENARIA DI MIGLIAIA DI PESCATORI/IMPRESE E DELL’INDOTTO ITTICO CHE SI SONO
SEMPRE BASATI SU UN MODELLO DO GESTIONE MEDITERRANEO CHE HA SEMPRE TENUTO IN DEBITO
CONTO UNA POLITICA DI GESTIONE DELLO SFORZO DI PESCA E QUINDI DI PRELIEVI DATI DA UNA
STAGIONALITA’ DI MESTIERI DETTATI DAL BUON SENSO DEI PESCATORI. PRIMI AD ESSERE CONSAPEVOLI
CHE DA UNA MIGLIORE GESTIONE DEI PRELIEVI SI PUO’ SOLO AVERNE DEI VANTAGGI IN TERMINI DI
VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO E CONSEGUENTE REDDITO PER LE FAMIGLIE. RIVENDICHIAMO IL RUOLO
DI ESSERE I PRIMI A VOLERE SALVAGUARDARE IL SISTEMA MARE NELLA SUA INTEREZZA, PERCHE’
SAPPIAMO BENE CHE DA UNA MIGLIORE GESTIONE GENERALE, POSSIAMO SOLO GIOVARNE E TROVARE
SOLUZIONI CHE CI FACCIANO INTRAVEDERE UN FUTURO, PER NOI E PER LE GIOVANI GENERAZIONI.
UNA MIGLIORE GESTIONE DELLE RISORSE PASSA SOPRATTUTTO PER UNA ADEGUATA GESTIONE DELLA
COMMERCIALIZZAZIONE. IN TUTTO CIO’ BASTEREBBE RITORNARE AD UNA PASSATO RECENTE IN CUI
MOLTE COOPERATIVE DI PESCATORI GESTIVANO DIRETTAMENTE LA VENDITA DEL PRODOTTO, ( ERAVAMO
DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI O.P. SENZA SAPERLO) VALORIZZANDOLO E CREANDO ALLO
STESSO TEMPO UNA SANA “ DIVERSIFICAZIONE DELLO SFORZO DI PESCA” CREANDO ATTIVITA’
COLLATERALI COME – LA VENDITA AL MINUTO – LA TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO ITTICO – UNA
RISTORAZIONE TIPICA LOCALE ATISIGNANA DELLE RECENTI (SOLO DA UN PUNTO DI VISTA NORMATIVO)
ATTUALI PESCATURISMO E ITTITURISMO. TUTTE ATTIVITA’ COLLATERALI/COMPLEMENTARI DELLA PESCA,
IN CUI AD AVERE UN RUOLO FONDAMENTALE ERANO LE DONNE, ANCOR PRIMA DEGLI UOMINI. GIOVA
RICORDARE COME MOLTE MARINERIE ERANO A VOCAZIONE MATRIARCALE. RIVALUTARE ANCHE IL
RUOLO DELLE DONNE NEI NOSTRI CONTESTI SOCIALI, CI DAREBBE QUEL QUID PER FARE RIPARTIRE
L’ECONOMIA DI INTERI TERRITORI COSTIERI.
SIAMO COSCIENTI CHE LE LOTTE CHE AFFRONTEREMO, PARTONO DALL’ABBATTIMENTO DI MOLTI
LUOGHI COMUNI , MOLTO SPESSO CREATI NELL’OPINIONE PUBBLICA DA UNA DISINFORMAZIONE O
CATTIVA INFORMAZIONE MESSA IN GIRO AD ARTE DA CHI VUOL FAR SCOMPARIRE LA PESCA
MEDITERRANEA ED ABITUARCI AL CONSUMO DI PESCE IMPORTATO:- SAPETE CHE L’82% DEL PRODOTTO
CONSUMATO A LIVELLO NAZIONALE E’ DI IMPORTAZIONE? SAPETE CHE IN TERMINI DI TRACCIABILITA’ DI
FILIERA LE MULTINAZIONALI DELL’AGROALIMENTARE NON PERMETTONO AL CONSUMATORE
FINALE/CITTADINI DI VERIFICARE CON CERTEZZA LA PROVENIENZA, I METODI DI CATTURA E PERFINO LE
ZONE DI PESCA FAO?
RIVALUTARE IL SISTEMA PESCA, INTERCETTANDO ANCHE LE POLITICHE COMMERCIALI E DI TRACCIABILITA’
OPERANDO SCELTE A FAVORE DELLE IMPRESE E PESCATORI ITALIANI E’ NECESSARIO OLTRE CHE’ SALUTARE
PER I CONSUMATORI FINALI. CONSUMATORI FINALI CHE NOI DI R.P.A.M.-ALTRAGRICOLTURA RITENIAMO
L’ANELLO PRINCIPALE DELLE NOSTRE FILIERE E NON “ULTIMI ARRIVATI”. BISOGNA RIPARTIRE ANCHE DA
QUESTO ASSUNTO, PER RIDARE CREDIBILITA’ AL NOSTRO SETTORE ED ALL’INTERA FILIERA DELLA PESCA.
CI FAREMO – MA GIA’ LO SIAMO – GARANTI DELLA SALUTE DEI CITTADINI. INTERVENENDO A LIVELLO
LEGISLATIVO CON NOSTRE PROPOSTE DI LEGGE E/O A MIGLIORAMENTO DEL QUADRO NORMATIVO
ESISTENTE.
UN ULTIMO APPELLO, LO FACCIAMO AI NOSTRI PESCATORI E IMPRESE DI PESCA E DELL’INDOTTO:-
AIUTATECI A CREARE QUESTA ALTERNATIVA DI RAPPRESENTANZA IN CUI VOI SARETE ATTORI PRINCIPALI
DI UN PROCESSO CHE METTE INSIEME TUTTO L’AGROALIMENTARE E GLI ARTIGIANI ITALIANI PER LA
PRIMA VOLTA. DATECI E DATEVI UNA MANO PER UN FUTURO “SOSTENIBILE IN TUTTI I SENSI” E CHE
PUNTI AD UNA TUTELA SERIA ED UN POSSIBILE SVILUPPO, SOPRATTUTTO PER LE GIOVANI GENERAZIONI.
IL PERCORSO E’ TRACCIATO; LA STRADA SI CHIAMA RETE DEI PESCATORI ARTIGIANALI DEL
MEDITERRANEO – ALTRAGRICOLTURA….BASTA SOLO SALIRE A BORDO!!!!
