L’invito ai movimenti rurali

Policoro 8/9 novembre 2014 – No alla sciacallaggio sociale, due giorni per la giustizia e la democrazia

Due giorni aperti ai movimenti rurali e sociali italiani per confrontarsi e organizzarsi contro il rischio che, in assenza di atti concreti per affrontare la crisi drammatica che sta colpendo i ceti deboli e indebolendo i diritti sociali, individuali e collettivi, la risposta sia quella di portare in tribunale chi cerca di affermare soluzioni alla crisi diverse da quella scontata per cui pagano sempre gli stessi (contatti:altragricoltura@altragricoltura.net).

Invito ai movimenti rurali Invito ai soggetti sociali Locandina Programma Docum.
Iniziative in preparazione Logistica/Arrivare Aderisci Partecipanti

 

GIÙ LE MANI DALLE NOSTRE TERRE – GIÙ LE MANI DAL MOVIMENTO CONTADINO
L’UNITÀ NELLE CAMPAGNE PER DIFENDERE L’AGRICOLTURA E LA DEMOCRAZIA

 

Ai movimenti rurali mobilitati contro la crisi
Alle reti, associazioni, realtà impegnate nelle pratiche sociali per un’altra agricoltura
Alle realtà impegnate nel cambiamento della rappresentanza agricola

 

Invito a incontrarci.

Nel mezzo di una delle tante vertenze e iniziative contro la crisi delle aziende agricole che noi stessi e tanti altri stiamo conducendo in Italia, la Procura della Repubblica di Matera ha chiesto l’arresto del nostro Coordinatore Nazionale, Gianni Fabbris per reati gravissimi: rapina ed estorsione.

Si cerca, così, di trasformare una mobilitazione sociale dal largo consenso popolare in atto criminale e, esattamente come si faceva durante il fascismo, di isolare i quadri dirigenti sindacali colpendoli.

Guardiamo con preoccupazione al clima che sta avanzando nel Paese ed al rischio che alla crisi drammatica, nelle aree rurali ma non solo, si risponda con iniziative autoritarie e di restringimento dei diritti invece che con risposte politiche e di governo capaci di cambiare realmente e di risolverla.

Siamo preoccupati: mentre la nostra azione sindacale viene accusata di “rapina ed estorsione”, l’annuncio del possibile sciopero delle forze di polizia per il blocco degli stipendi viene definito “ricatto”, dunque un reato.

È evidente che sono messi in discussione i diritti fondamentali a resistere alla crisi, a cercare soluzioni alternative, a far valere i propri diritti e che è a rischio lo stesso libero esercizio della funzione sindacale e di rappresentanza quando viene esercitata con autonomia e senza subalternità.

Situazione grave per il Paese ma pericolosissima per le campagne investite violentemente da una crisi che è economica, sociale, ambientale e (come sottolineano gli atti repressivi contro di noi) di democrazia.

Una situazione drammatica che viene misconosciuta dalla politica e dai governi ma che nelle campagne lasciate allo “Sciacallaggio sociale” vede il rischio grande di pericolosissime “rotture della convivenza civile” e di penetrazione di criminalità organizzata.

È arrivato il tempo di prendere atto che la crisi nelle campagne ha bisogno di unità per essere risolta; di fronte agli immani interessi politici, economici e finanziari (leciti e illeciti) che stanno dietro il controllo del mercato agroalimentare (e che in questi anni stanno lucrando grandi rendite di posizione e, dunque, hanno tutto l’interesse a mantenerla) occorre saper mobilitare le campagne e la società, partecipando dello sforzo collettivo di rimettere al centro gli interessi del lavoro, dei beni comuni, della legalità, della comunità.

Abbiamo bisogno di mobilitare le nostre migliori energie, le diversità e le migliori esperienze per far valere gli interessi di un nuovo modo di lavorare la terra, di produrre e consumare il cibo, di gestire le risorse; un modo che produca reddito, tutela della salute e del territorio e ricchezza sociale.

Ci rivolgiamo ai diversi soggetti che in questi anni, con alla base una chiara scelta di difesa della democrazia, si stanno impegnando ad affrontare la crisi rurale per incontrarci e trovare l’unità.

Ci rivolgiamo a quanti in questi anni hanno denunciato la crisi con iniziative di mobilitazione e di lotta occupando strade ed invadendo territori, a quanti (critici di come si è fatto fin qui sindacato agricolo) ne hanno cercato le vie alternative, a quanti quotidianamente mettono in campo modelli e pratiche sociali di produzione, distribuzione e consumo del cibo sostenibili: è arrivato il momento di trovare le vie per mettere in gioco il meglio delle esperienze che vengono dal nostro impegno di questi anni per offrire una speranza a chi lavora la terra e produce il cibo ma anche a chi lo consuma e usa lo spazio rurale.

Per questo ci rivolgiamo anche a tutte le realtà di tutti i settori, movimenti e sindacati nazionali e territoriali impegnate a difendere il territorio, il lavoro, i diritti e la democrazia perché abbiamo il comune interesse alla agibilità democratica ed al cambiamento vero: quello che riparte dai diritti e non dalle politiche di austerità.

Vi invitiamo ad ottobre a Policoro, dove è stato portato l’attacco antidemocratico a tutti noi, per reagire insieme e rivendicare il diritto di resistere alla crisi ed a fare sindacato dicendo tutti insieme Giù le mani dal Movimento Agricolo ma anche per discutere di quella unità nelle campagne non più rinviabile.

Altragricoltura

 

POLICORO 8/9 NOVEMBRE 2014 – PER LA TERRA E LA DEMOCRAZIA
1° Giorno – Incontro fra i movimenti, organizzazioni, sindacati, associazioni soggetti del mondo rurale
2° Giorno – Incontro di mobilitazione con i movimenti, organizzazioni, soggetti sociali impegnati contro la crisi

 

 

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