COORDINAMENTO UNITARIO IN DIFESA DEL
PATRIMONIO BUFALINO
“Irresponsabile e provocatorio” queste le due parole con cui nell’assemblea degli allevatori tenuta ieri sera alla NCO di Casal di Principe gli oltre settanta allevatori in rappresentanza di altrettante aziende ha giudicato l’operato della giunta Regionale della Campania nelle ultime settimane.
“L’apice di questo percorso irresponsabile che sta trascinando nel pantano istituzionale un intero settore economnico, si è toccato ieri nel Consiglio Regionale della Campania” ha spiegato Gianni Fabbris in assemblea “quando la Giunta Regionale non si è presentata all’incontro delle due commissioni congiunte Agricoltura e Sanità convocata dai due Presidenti delle Commissioni per esaminare il Piano di eradicazione della Regione. Uno schiaffo al Consiglio ed un insulto alla trasparenza sia nelle motivazioni addotte dal portavoce del Presidente De Luca (assolutamente risibili e pretestuose oltre che fuorvianti), sia nel metodo messo in campo che disconosce la funzione democratica del Consiglio Regionale. Nel merito non possiamo come rilevare il fallimento dell’azione annunciata dal Vicepresidente Bonavitacola che aveva assunto l’impegno di portare in Commissione una proposta/documento di risoluzione delle molte criticità rilevate nel Piano. Nelle settimane scorse questo documento era persino stato presentato in Bozza ai sindaci dell’Area cui era stato proposto dopo aver acquisito il parere del Ministero della Salute. Il documento (su cui avrebbe dovuto fondarsi la discussione delle Commissioni per le valutazioni di modifica del Piano) è sparito e non se ne ha più traccia con buona pace delle intenzioni del Vicepresidente Bonavitacola evidente delegittimato nel percorso.” Rileva Gianni Fabbris, chiedendosi. “Chi ha messo il veto? Saremo malfidati ma è legittimo pensare che , ancora una volta, sia intervenuto la mano ineffabile di qualcuno della potente struttura tecnica di esperti, magari del responsabile dell’Istituto Zooprofilattico Mediterraneo, colui che si considera l’infallibile estensore di un Piano tanto fallimentare quanto intoccabile. Ci chiediamo: chi comanda in Regione? La politica e gli eletti o i tecnocrati?”
Quanto poi al metodo seguito dalla Giunta Regionale “Come si fa a dire che il quadro è cambiato e che ora è compito del Commissario? Il Commissario non può essere il capro espiatorio e la foglia di fico dietro cui nascondere le responsabilità di un piano pasticciato, scritto male, inapplicabile e pericoloso. Il Commissario può, al massimo, applicare le norme di cui le istituzioni elettive rimangono le uniche titolari e che sono chiamate a scrivere con responsabilità.”
Questa valutazione è stata proposta da Fabbris oggi (13 luglio) allo stesso Commissario per l’applicazione del Piano Generale Luigi Cortellesa durante l’incontro che si è svolto fra le 11 e le 13 presso la sede delle ASL di Caserta in Viale dell’Unità d’Italia. L’incontro si è svolto in maniera cordiale ed è stata l’occasione per Fabbris di illustrare le ragioni del Movimento e gli obiettivi degli allevatori chiarendo diverse delle posizioni e delle proposte avanzate in questi mesi. In particolare sono state illustrate al generale nel merito le criticità del Piano Proposto dalla Regione, gli elementi del fallimento del vecchio piano, le motivazioni per cui il nuovo piano deve essere improntato al cambiamento “i primi ad avere interesse ad un piano che funzioni e risolva i problemi della TBC e della Brucella sono gli allevatori che hanno avanzato diverse proposte. Proposte su cui la Regione si era impegnata ma che in diversi stanno ostacolando perché, evidentemente, non vi è un vero interesse a risolvere BRC e TBC”.
Durante il confronto Fabbris ha anche sottolineato che il movimento pone un problema di trasparenza e chiarezza nel percorso che ha portato alla nomina del Commissario. Per legge in Italia il Commissariamento segue una “dichiarazione di Stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri e una conseguente nomina con poteri speciali proprio da parte del Consiglio dei Ministri”; in questo caso ciò non è avvenuto ma la Giunta Regionale della Campania (parte in causa del problema) ha nominato un commissario “per l’attuazione del Piano”. Quindi, per il Coordinamento, il problema diventa “quale è il Piano, dal momento che questo è inapplicabile e sbagliato e, senza risolvere i problemi, in realtà ne produce altri?”.
Il Generale Cortellessa, appuntando e ascoltando diversi dei passaggi di merito proposti, ha rilevato come, da parte sua, abbia risposto ad una richiesta istituzionale mettendo a disposizione la propria esperienza e il proprio ruolo per contribuire a risolvere i problemi e che la sua azione, fin dai primi giorni della sua iniziativa in campo, è mirata a facilitare la soluzione delle criticità non contro qualcuno ma garantendo la riorganizzazione delle funzioni e delle procedure per cui “ognuno faccia con competenza il proprio dovere di servizio”.
Una attività che nei primi mesi di lavoro ha come primo obiettivo due priorità: quello di implementare la biosicurezza nelle aziende e quello di facilitare la consapevolezza degli allevatori nell’adottare pratiche positive. “Agli allevatori va la mia vicinanza e la comprensione per il loro duro lavoro e la mia disponibilità ad ascoltare le loro ragioni per facilitare le soluzioni chiedendo loro disponibilità a contribuire a risolvere i problemi” ha commentato il Generale Cortellessa che, affidando a Fabbris un messaggio di attenzione agli allevatori, ha sottolineato come il suo lavoro in queste prime settimane sia puntato a fare in modo che gli allevatori siano consapevoli delle iniziative da assumere e siano messi in condizioni di poterle adottare”.
Il colloquio, franco e senza infingimenti, si è concluso con l’impegno di Fabbris a inviare al Generale Cortellessa la documentazioni su casi e proposte e con l’impegno del Generale Cortellessa a venire ad incontrare gli allevatori in azienda per ascoltare dalla loro viva voce le criticità e i problemi denunciati in questi mesi.
La giornata di oggi prosegue con il Consiglio Comunale aperto ad Aversa alle ore 18 in cui verrà messa a punto ulteriormente l’agenda delle prossime iniziative con la partecipazione dei sindaci e in particolare della manifestazione del 21 luglio a Napoli con i trattori per andare sotto le finestre di De Luca e del 28 a Roma nella Sala del Parlamento Europeo.
Viene anche diffuso un contributo di Gianni Fabbris (vedi) scritto alla fine della importante assemblea di ieri sera cui hanno partecipato oltre 70 allevatori in preparazione delle prossime iniziative. L’Assemblea ha discusso a lungo assumendo una scelta chiara: finora gli allevatori hanno avuto un atteggiamento di proposta responsabile ma le istituzioni di governo regionale hanno “fatto orecchie da mercante irresponsabilmente”. Il Movimento continua nel suo percorso di sollecitare al confronto le istituzioni fino all’iniziativa del 28 luglio sperando di poter registrare, finalmente, l’attenzione dovuta.
“Se questo non accadrà si aprirà una nuova stagione e il linguaggio, preso atto della reticenza delle istituzioni, sarà quello della lotta e del conflitto”. Conseguentemente, per Gianni Fabbris, sarà esaurita la funzione del portavoce con il compito di rappresentare la ricerca del dialogo ma “il mio ruolo e quello dei tanti che li stanno sostenendo sarà comunque quello di sostenere le ragioni della loro mobilitazione anche quando e se, come è al momento probabile, si dovrà passare a ben altri linguaggi e strumenti per far tutelare la dignità degli allevatori e di tutta Terra di Lavoro. Noi saremo comunque con loro”
1 commento
Egr. Allevatori, spett. Altragricoltura
Se gradito, porterò il mio contributo di storico della filiera bufalina.
1)C’è un problema indiscutibile, riconosciuto da tutti, ivi compreso il Governo, di competenza Regionale, che o, non si vuole affrontare, o, non si è capaci di affrontare.
2)Perché la Regione è immobile?
Sul secondo punto dobbiamo fare una attenta analisi spassionato.
… continua