Gli allevatori offrono dialogo, Caputo provoca, De Luca si nasconde.
Chiediamo ai partiti: è la vostra risposta?
Tutto pronto per andare a Roma; poi, a scendere nelle strade aprendo la nostra campagna elettorale.
GIÙ LE MANI DALLE BUFALE! GIÙ LE MANI DA TERRA DI LAVORO!
Gli allevatori sono stati a Napoli il 21 con uno striscione con cui hanno dato corpo, ancora una volta dopo sette mesi, al senso della loro proposta : “De Luca, vogliamo davvero risolvere brucellosi e tbc? Allora è il momento del dialogo”. Ancora una volta la loro richiesta di ragionevolezza è caduta nel vuoto; il Presidente De Luca non li ha ricevuti.
Dopo mesi di proposte (ben tre documenti inviati), articolate relazioni tecniche sostenute ed elaborate dal meglio del pensiero scientifico indipendente, reiterate offerte di comporre in maniera condivisa la vertenza per salvare il comparto Bufalino e la filiera della mozzarella di bufala dal disastro in cui è ricacciata per responsabilità della Regione Campania, la giunta regionale, invece di rispondere dei numeri fallimentari dell’azione messa in campo, che ormai conoscono anche le pietre, continua a cercare di far finta di niente mentre tutto intorno crolla.
Eppure le domande poste dagli allevatori in mobilitazione e dai loro tanti alleati, sono semplici: “Se la Brucellosi fra il 2007 e il 2012 è stata risolta da un commissario con la prevenzione, la vaccinazione e il pieno coinvolgimento delle imprese nella gestione del piano, può spiegare la Regione come è possibile che, una volta ripresa la gestione nel 2015 e affidata alla direzione del Dott. Limone e dei suoi tecnici, la Brucella è aumentata di venti volte? Il Presidente De Luca, che ha la delega alla sanità in Campania, non riesce a spiegare perchè un terzo delle aziende in provincia di Caserta sono state chiuse, oltre centomila animali sani sono stati inutilmente ammazzati, migliaia di posti di lavoro sono stati persi?”
“Ancora una volta ci chiediamo: chi decide? Chi sta impedendo al Presidente della Regione di aprire trasparentemente il confronto? Dove si prendono le decisioni che cercano di condizionare l’operato delle istituzioni di governo? A Portici nella sede dell’IZSM? Nella sede di quella Coldiretti che con Filiera Italia ha formato un patto societario con l’industriale Cremonini e con gli industriali del latte?”
Gli allevatori, prima di porle al Presidente De Luca, se le sono poste loro stessi ed hanno cercato (in un percorso di almeno un anno di iniziative) di offrire risposte confrontandole col meglio del pensiero scientifico, sindacale e giuridico indipendente; proposte talmente sensate di cui, la Regione, pur rifiutando di sedersi e confrontarsi, è stata costretta in questi mesi a prendere atto tanto da dover procedere nella inevitabile direzione cui i fatti la stanno costringendo: quella di lasciare la via fallimentare che ormai vuole solo un gruppo di tecnici e rappresentanti di poteri speculativi che non hanno alcun interesse a risolvere i problemi perchè nella crisi delle aziende stanno ingrassando i propri interessi.
“Chi ha paura del Movimento?” si sono anche chiesti gli allevatori sotto le finestre del Presidente De Luca attendendo invano di essere ricevuti “sicuramente fa bene ad averne paura chi ha speculato finora. Non dovrebbero averne le Istituzioni chiamate a garantire gli interessi delle Comunità e dei cittadini”.
Eppure dalla Giunta Regionale della Campania arrivano segnali sempre più sconcertanti. Nel mentre gli allevatori, accompagnati da nove sindaci e da tante associazioni sindacali e movimenti, chiedevano l’apertura del Confronto, la Giunta Regionale mette in scena una risposta da “regime sordo alle istanze democratiche”.
L’Assessore all’Agricoltura Nicola Caputo, non trova di meglio che recitare ancora una volta un copione ormai tanto falso e bugiardo quanto tragico “Tutto bene, il piano va avanti, abbiamo nominato un commissario, la Regione è sempre aperta al dialogo, noi ascoltiamo tutti, il Presidente fa sapere che il Piano sarà applicato con rigore”. Vergogna!
“Di quale dialogo parla l’Assessore Caputo? di quello che aveva garantito senza mantenere gli impegni? Quale sarebbe il luogo del dialogo? Quel tavolo che, con macabra ironia, la Regione ha chiamato Tavolo di Trasparenza e che ormai non viene più nemmeno convocato visto che nei pochi incontri che sono stati fatti non è mai stata ascoltata una sola delle voci degli allevatori? Forse di quel Tavolo Verde in cui siedono sigle sindacali scelte solo se sono d’accordo con la Regione e ripagate profumatamente con nomine ad persona e finanziamenti pubblici?”
“La verità” sottolinea Fabbris “è che le proposte del movimento dovranno essere realizzate, cosi come è avvenuto finora, perchè sono l’unica via per uscire da quel pasticcio incredibile in cui la delibera della Regione ha ricacciato il comparto e il territorio. Il Governo Regionale, invece che cercare di dividere il movimento delegittimandone il ruolo e i componenti e provando a scegliersi interlocutori abituati ad accontentarsi della pacca sulla spalla, farebbe bene ad accogliere la grande novità di un movimento partecipato e democratico come valore per la democrazia e a coglierne la proposta della collaborazione confrontandosi trasparentemente per trovare le soluzioni che, finalmente, risolvano i problemi della BRC e della TBC salvando le aziende”
Ormai, per il Coordinamento “non c’è più tempo per le meline mentre il disastro avanza. E’ il tempo delle risposte che gli allevatori, i sindaci, il territorio e gli italiani meritano”. Per questo nella giornata di oggi il portavoce del Coordinamento invia una lettera a tutti i segretari dei partiti nazionali ” Ai partiti chiediamo di sapere cosa pensano e come pensano (se lo pensano) di tutelare un comparto strategico per tutto il Patrimonio agroalimentare italiano e decisivo per una intera provincia. La linea della Regione Campania che non ha voluto finora discutere col Movimento (22 associazioni sindacali e di impegno civile che organizzano oltre 90 sigle, tanti sindaci, tantissimi cittadini e allevatori) è ritenuta utile ai partiti o ritengono di voler favorire l’apertura al dialogo ed alla partecipazione democratica?”.
“Alla politica inviamo domande su cui chiediamo risposte. Domande che facciamo da mesi cui ne aggiungeremo di nuove; fra queste, chiediamo di sapere se la politica sa dire in che modo è stato speso il miliardo di euro (questa è la nostra valutazione), usato dall’Istituto Zooprofilattico Mediterraneo negli scorsi anni; soldi che avrebbero dovuto servire a risolvere i problemi della TBC e della Brucellosi ma che, pur aumentando i dipendenti a dismisura fino a oltre tre volte, ci regala il risultato della Brucella che è aumentata di venti volte, le aziende che chiudono e il comparto in crisi. Cosa pensa la politica nazionale della proposta del movimento di sostituire i responsabili scientifici e dirigenti di questo fallimento?”
Il Coordinamento annuncia che, nella giornata di Lunedi 25 luglio verrà divulgata la lettera inviata ai segretari dei partiti e delle forze politiche nazionali con l’invito a partecipare all’incontro del 28 luglio a Roma, per cui è in piena preparazione l’organizzazione. Nella mattinata di martedì 26 luglio in una conferenza stampa saranno annunciate le presenze e le modalità di svolgimento dell’evento di Roma che ha un doppio obiettivo: quello di aprire il confronto con la Politica Nazionale e quello di lanciare la Campagna Nazionale e internazionale per salvare le bufale costruendo l’agenda di iniziative che accompagnerà fin dai prossimi giorni, la campagna elettorale.
“Convochiamo fin d’ora l’iniziativa pubblica all’indomani dell’incontro del 28 luglio a Roma in cui registreremo le posizioni dei partiti. Una cosa è certa: saremo in campagna elettorale. Se qualcuno pensa che staremo col cappello in mano attendendo di capire che gestirà il potere dopo il 25 settembre, può stare sereno. Non permetteremo passerelle e saremo in campo; prima e dopo il 25 settembre”
Vedi l’invito dei sindaci e il programma del 28 luglio a Roma
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