Fuoriimercantidaltempio. Ritirare la delega a Limone ed agli altri dirigenti


Si è tenuta oggi fra le ore 10.45 e le 11.30 la conferenza stampa del coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino convocata nel salone del presidio di Casal di Principe presso il Centro Don Milani. Il portavoce, Gianni Fabbris, è intervenuto su tre diversi punti: 1) gli obiettivi del movimento e della vertenza,  2) i rapporti con le istituzioni, 3) l’agenda.

“Di fronte al fallimento della strategia della Regione nella eradicazione della BRC e TBC e al venire avanti, parallelamente, di un consolidato sistema di cordate speculative che in questo fallimento stanno alimentando i propri interessi, serve una politica nuova e scelte nuove che mettano le comunità, gli allevatori e gli agricoltori piccoli e medi e i trasformatori artigiani nella condizione di riprendersi il controllo della filiera diventando protagonisti del rilancio di un settore strategico. Il Movimento lavora a risolvere il problema della BRC e della TBC come prima condizione per inserire a pieno la filiera bufalina nel processo di conversione agroecologica di cui il Paese ha sempre più bisogno”, così Gianni Fabbris nella sua introduzione alla conferenza stampa di oggi.

“A che punto siamo?” ha proseguito Fabbris “siamo in una fase di crescita della nostra iniziativa che si va sempre più allargando e sta registrando sempre più adesioni fra i Sindaci, le Associazioni, i Sindacati le singole persone sia nel territorio che nazionali mentre appare sempre più evidente la difficoltà in cui sono le nostre <<controparti>>, ovvero quelle istituzioni che dovrebbero dare risposte ma che, al contrario, sono impantanate in contraddizioni, rotture, bizantinismi mentre ostentano un giorno supponenza, il giorno dopo disponibilità ad un confronto che non arriva, l’altro ancora un decisionismo di facciata che non decide nulla e dietro i post sui social crea solo cortine fumogene. E intanto i problemi incancreniscono e la crisi aumenta”.

“E’ il caso del così detto tavolo di trasparenza che, è sempre più chiaro, serve solo a ratificare le scelte adottate dai super esperti nominati dalla Regione senza poter modificare in realtà nemmeno una virgola come ha candidamente ricordato il dott. Limone nell’ultimo incontro relegando il ruolo degli allevatori e dello stesso Assessore a mere cinghie di trasmissione delle scelte del gruppo di esperti che gli fanno riferimento”. Fabbris ha invitato gli allevatori che hanno scelto di sedere in quel tavolo ad abbandonarlo “per dignità e coerenza: avevamo ragione noi, haimè ancora una volta. Ora prendetene atto”

“Oggi noi abbiamo messo in campo un vero esercizio di democrazia, di partecipazione e di trasparenza: gli allevatori con il Coordinamento esprimono una chiara e matura posizione autonoma e responsabile;  dalla politica, piuttosto, vorremmo chiarezza e responsabilità e vorremmo sapere: chi decide? il gruppo dei tecnici o gli eletti? Tutto ci fa dire che la politica ha fatto un passo indietro e questo è un passaggio grave per la democrazia e per gli interessi collettivi; per questo e nell’interesse delle istituzioni oggi noi chiediamo formalmente alla Regione Campania di ritirare le deleghe al Dott. Antonio Limone ed al gruppo di esperti con lui nominato  per sovrintendere la scrittura del Piano. Questo va fatto sia perchè quel gruppo ha fallito (come farebbe qualsiasi imprenditore che abbia a cuore le sorti della propria impresa) sia perchè le istituzioni dovrebbero prevenire con l’avvicendamento il formarsi di rendite di posizione e di comportamenti non utili a facilitare le soluzioni ed ad assicurare gli interessi collettivi piuttosto che le consorterie”.

Fabbris, subito dopo la Conferenza stampa, ha partecipato ad un incontro con gli allevatori per formalizzare la richiesta di dimissioni del Dott. Limone anche alla luce delle gravi dichiarazioni pubbliche rilasciate in una dichiarazione ad un servizio RAI in cui ha sostenuto, inauditamente, che “non possiamo permetterci di mandare nel mondo mozzarelle con il batterio della brucella”. “Ancora una dichiarazione gravissima contro gli interessi del settore e dei cittadini proferita irresponsabilmente da chi dovrebbe usare la tecnica e la scienza con obiettività ma che continua a mistificare, a confondere ed a raccontare evidenti falsità per giustificare l’ingiustificabile, ovvero il proprio fallimento, Tutti sanno che il latte per la mozzarella viene termizzato. A chi serve che i cittadini associno il rischio brucella alla mozzarella?”. Sulla richiesta di allontanamento dalla struttura degli esperti incaricati con delibera della Regione a elaborare il Piano, il Coordinamento annuncia la formalizzazione di una istanza al Presidente del Consiglio Regionale ed ai Capigruppo che verrà inviata lunedi.

Al Consiglio Regionale, di cui Fabbris riconosce il ruolo postitivo in questa fase e cui il Coordinamento conferma l’impegno al confronto, sempre nella giornata di lunedi,  verrà formalizzato anche una proposta in 5 punti per “riaprire il confronto con le istituzioni”, punti illustrati succintamente in conferenza stampa in cui sono stati offerti come”la condizione minima, i 5 punti imprescindibili, per cominciare a discutere concretamente di un piano più compiuto e permettere al Commissario l’avvio condiviso per un lavoro delicato che, comunque, ha un solo fondamento: l’applicazione del éiano (che dinque deve essere almeno credibile se pur migliorabile.

I punti: implementare l’autocontrollo in maniera piena (tutto quello che può fare il veterinario della ASl può farlo anche il veterinario aziendale secondo la logica per cui è l’impresa a farsi carico dell’eradicazione con il pubblico nella funzione di controllore); definire le modalità di individuazione dei casi positivi per come la indica l’articolo 9 del Regolamento Comunitario 689/2020 (e non interpretandolo come pretende di fare il Piano continuando nella logica perdente e colpevole che ha portato a centinaia di migliaia di abbattimenti con una percentuale ridicola, parti all’1.4% di casi realmente positivi); riformulare gli obblighi delle imprese, la biosicurezza e il ripopolamento con parametri razionali e credibili e non inapplicabili, inutili e punitivi per le imprese; attuare la vaccinazione con criteri pieni ed efficaci tali da perseguire l’obiettivo della prevenzione e del contenimento e non con la logica di farla fallire come appare adesso; attuare misure di sostegno reali anche economiche per sostenere le aziende in crisi e per rilanciare gli investimenti (mancato reddito, certezza degli indennizzi, finanziamento del consolidamento aziendale).

Infine Fabbris ha annunciato l’agenda delle iniziative in corso fino al 12/13 luglio (data della manifestazione a Roma con una due giorni articolata fra l’appuntamento della manifestazione nazionale degli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino e la giornata di coordinamento della campagna nazionale “Salviamo i territori, Salviamo l’agricoltura artigiana”.

Due le tappe importanti fino ad allora (mentre si svilupperà un fitto calendario di iniziaztive tematiche come quella con i Medici e i Consumatori sulla questione della Sicurezza Alimentare): la prima è venerdi 17 giugno con una serata di lancio della Campagna Nazionale, la seconda è il 2 di luglio con una manifestazione popolare con i trattori ad un anno di distanza da quella che portò 140 trattori in corteo da Casal di Principe ad Aversa.

Per intanto a partire da oggi e ifino al 17 giugno è sospeso lo sciopero della fame che ha già visto decine di persone avvicendarsi dal 18 maggio; lo sciopero della fame riprenderà il 17 giugno durante la serata di lancio della manifestazione nazionale e sosterrà i nuovi obiettivi del movimento con decine e decine di testimonial già iscritti per continuare la staffetta.

Vedi il video integrale della Conferenza Stampa

1 commento

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    • Domenico il 11 Giugno 2022 alle 14:21
    • Rispondi

    Grande conferenza con obiettivi sempre più promettenti!!!

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