Un invito da Altragricoltura: incontriamoci per essere più forti, organizziamoci per riconquistare il futuro!

Altragricoltura promuove, a partire dal mese di giugno 2013, una serie di incontri territoriali e nazionali, per promuovere, discutere e organizzare la proposta di un’organizzazione agricola che si proponga come alternativa al modello della crisi. Sotto il testo dell’invito a partecipare. Il calendario delle iniziative e i documenti nella sezione del sito  “Rifondare il sindacato della terra”.


Invito

Abbiamo percorso, seppur in maniera contraddittoria e sperimentando strade e vie diverse, un cammino che ci ha visto costantemente ricercare l’autonomia sociale di chi vive nelle campagne e del lavoro della terra fondandola su una proposta di agricoltura che parli agli interessi generali dei cittadini e del territorio e rifiuti l’imposizione autoritaria del modello dominante della globalizzazione neoliberista.

 

Nelle realtà regionali in cui stiamo lavorando stiamo aggregando gli agricoltori attorno a vertenze, e campagne, a interessi economici (OP, costruzioni di reti, mercati, realizzazione di progetti), difesa di diritti (Soccorso Contadino e gestione di altri sportelli), assistenza e rappresentanza (CAA, CAF, Patronato, tavoli di rappresentanza).

Oggi siamo (o proviamo ad essere), al tempo stesso, movimento di lotta e per l’alternativa al modello dell’agricoltura dominante della crisi, rete di pratiche del lavoro agricolo, dell’economia sostenibile e del consumo critico, organizzazione sindacale di rappresentanza di bisogni e interessi. Siamo sempre più convinti, infatti, che al modello dell’agricoltura della competizione sul mercato che produce crisi economica, sociale e ambientale si debba opporsi l’alternativa della Sovranità Alimentare come base su cui ripensare il modello e far avanzare proposte di produzione, distribuzione e consumo del cibo e gestione del territorio.

Proposte che non possono essere solo esercizi di provocazione culturale o di pratiche individuali ma devono diventare organizzazione di bisogni, interessi che si organizzano e si rappresentano,  che si mettono insieme per cambiare i rapporti di forza che oggi assegnano ai produttori ed ai consumatori ruoli subalterni, passivi e incapaci di determinare scelte.

Proposte che per avanzare devono conquistare uno spazio di rappresentanza nei confronti della politica e del potere che non può più essere delegato alle organizzazioni professionali agricole che (tutte) sostengono il modello della competizione neoliberista, interessi corporativi e subalternità culturale alla ideologia della crisi nelle campagne.  Coldiretti, CIA e Confagricoltura sono ormai una cappa di piombo sui bisogni degli agricoltori italiani, ne ingabbiano le istanze sociali di libertà, ne svendono i bisogni in cambio di prebende per i loro interessi di cordata, nella peggiore pratica consociativa di compromissione con il potere politico.

Se, nonostante gli sforzi dei tanti e tante che lavorano con sacrificio la terra e cercano di provare a resistere nelle campagne affermando le vie nuove per le nuove agricolture possibili, permetteremo a chi si arroga il diritto di rappresentarci perchè ci obbliga a tenere i fascicoli aziendali nei propri uffici mentre siede nei consigli di amministrazione e nei comitati di gestione dove si manipola l’enorme massa di denaro pubblico destinato agli agricoltori …. ogni sforzo sarà vano.

Oggi  noi abbiamo lanciato la sfida per l’autonomia degli agricoltori e il diritto a conquistare spazi di economia e pratiche sociali che non siamo più disposti a delegare ad altri. Lo stiamo facendo cercando, anche sul terreno sindacale come su quello dell’organizzazione economica delle reti, insieme a quanti hanno i nostri stessi obiettivi per dare vita ad una forte organizzazione che punti a contrattare con le controparti politiche direttamente le migliori condizioni in cui fare impresa agricola garantendo il diritto di accesso al cibo per i consumatori.

La Sovranità Alimentare è il diritto dei popoli (di tutti i popoli e delle comunità nelle forme democratiche in cui si esprimono e si determinano) di scegliere il proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo: un’alternativa al modello neoliberista della crisi, della fame e del massimo sfruttamento delle risorse imposto dalla globalizzazione neoliberista ad agricoltori e consumatori. Organizziamoci e facciamola avanzare per recuperare la condizione di reddito per le aziende, di prezzo per i consumatori e tutela del territorio.

Incontriamoci. Uniamo le nostre forze! Globalizziamo la lotta, globalizziamo la speranza, riconquistiamo reddito, senso sociale e futuro.

Altragricoltura

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