Cosa altro deve accadere perché lo Stato intervenga a tutelare Maurizio Ciaculli?
Grave intimidazione mafiosa al nostro dirigente siciliano. Non è più il tempo delle sottovalutazioni o dei giochetti. Servono risposte chiare.
La notte scorsa intorno alle 3 una vigliacca mano mafiosa ha dato fuoco a Vittoria (RG) alla vettura di Maurizio Ciaculli, Presidente Siciliano del Movimento Riscatto nonché
coordinatore regionale e componente l’esecutivo nazionale di Altragricoltura.
Con il rogo della macchina parcheggiata davanti alla casa in cui Maurizio vive con la famiglia è stato allestito tutto il macabro rituale dell’avvertimento mafioso: un mazzo di fiori lasciati sul muretto ed un biglietto chiarissimo: “Ciaculli ci hai scassato la minchia. Ultimo avvertimento”.
In effetti non è il primo avvertimento che l’agricoltore ragusano, negli ultimi anni in prima linea a difendere i diritti degli agricoltori, subisce da quando ha denunciato il trust commerciale che strozza l’economia produttiva dell’isola.
Ciaculli era, infatti, un agricoltore che svolgeva anche una fiorente attività commerciale forte di alcuni contratti in esclusiva con grandi catene di distribuzione nazionali. Anni di lavoro duro ma anche di agiatezza economica fino a quando i contratti son stati bruscamente rescissi dopo che Maurizio aveva denunciato delle evidenti irregolarità commerciali e speculative.
Si è ritrovato a condurre una dura battaglia legale e di denuncia ed ha trovato, al suo fianco, Altragricoltura di cui è diventato dirigente regionale e componente l’Esecutivo Nazionale, prima di assumere la responsabilità di Presidente del Movimento Riscatto.
Durante questo percorso di crescita della consapevolezza e di assunzione di responsabilità, Maurizio ha affiancato alla iniziativa di difesa della propria attività imprenditoriale e di denuncia a quella sindacale e sociale denunciando e contrastando l’intreccio fra speculazione finanziaria e commerciale, trust, vendite all’asta.
Precisa Tano Malannino (Presidente di Altragricoltura e Vicepresidente del Movimento Riscatto): “Più volte è stato fatto oggetto di minacce e intimidazioni che ha puntualmente denunciato trovando, sempre, al suo fianco il Movimento Contadino, le forze sociali democratiche e il Comune di Vittoria e più volte abbiamo sollecitato la Prefettura, le forze di Polizia, le istituzioni ad adottare ogni misura per garantire Maurizio Ciaculli a cominciare dalle tutele previste dalla legge antiusura 44/99 che, inspiegabilmente, hanno visto un iter tanto tortuoso quanto irresponsabile”.
Come testimonia l’interrogazione Parlamentare recente del Senatore Francesco Campanella sulla vicenda, negli ultimi anni più di una volta è stata posta la vicenda di Maurizio Ciaculli in più sedi politiche e istituzionali, sia chiedendo che si conducessero indagini sulle circostanze di speculazione commerciale illegale da lui denunciate, sia sollecitando la Magistratura e le istituzioni di Governo (Prefettura) ad aprire indagini approfondite sull’intreccio fra speculatori e sciacalli che operano nella crisi economica delle aziende e malavita contro cui Maurizio Ciaculli è impegnato in prima linea, sia chiedendo garanzie per la sua tutela.
“Oggi la misura è colma e non è più tempo di sottovalutazioni” aggiunge Gianni Fabbris (coordinatore di Altragricoltura e del Movimento Riscatto) “chiediamo alle forze sociali e politiche di far sentire con forza la loro voce per pretendere che si aprano i riflettori su una vicenda che, mentre corre il rischio di essere derubricata nella cronaca minore, lascia esposto un nostro dirigente sindacale, la sua famiglia e quanti con lui si stanno battendo contro la crisi agricola e la violenza della speculazione e delle mafie nelle campagne non solo del Mezzogiorno”.
Sempre Fabbris, in un messaggio rivolto agli agricoltori del Movimento impegnati in Sicilia a preparare una nuova fase della mobilitazione contro la crisi, sottolinea: “Se chi ha la responsabilità di tutelare l’ordine pubblico e di condurre indagini ha bisogno di una traccia per capire da dove vengono le minacce mafiose, noi le indichiamo ancora una volta senza alcuna esitazione: Maurizio Ciaculli e tutto il movimento di resistenza contro la crisi rurale è nel mirino per le denunce dell’intreccio perverso fra trust speculativo, crisi, mafia e una vasta azione di sciacallaggio che tenta di mettere le mani sui patrimoni degli agricoltori con le minacce o approfittando di leggi, procedure e norme che lasciano le famiglie rurali in crisi alla loro mercè. Noi facciamo il nostro dovere, denunciando e contrastando questi interessi, ora le istituzioni facciano la loro parte tutelando un mondo piegato e indebolito dalla crisi”.
Mimmo Viscanti, agricoltore di Altamura e Presidente del Movimento Riscatto, nell’esprimere la solidarietà a Maurizio, sua moglie Mariuccia e i suoi figli, annuncia nei prossimi giorni iniziative politiche e istituzionali del Movimento e la convocazione di una manifestazione in Sicilia oltre che la mobilitazione di tutto il Movimento Nazionale impegnato ad aprire in autunno una nuova fase della mobilitazione contro la crisi.
Mimmo Viscanti e Tano Malannino stanno concordando le modalità della Manifestazione che verrà resa pubblica nei prossimi giorni insieme ad un’appello nazionale inviato al Ministro degli Interni