Non è più il tempo delle provocazioni
Gli allevatori e i cittadini non abboccheranno
Preso atto delle continue voci di minacce al Consigliere regionale Giovanni Zannini, Gianni Fabbris a nome del Movimento degli allevatori era intervenuto nella giornata di ieri con una dichiarazione rilasciata ad un quotidiano con cui ha sostenuto: “Esprimiamo solidarietà a Zannini, qualora quanto da lui affermato dovesse essere dimostrato. Quanto accade nel movimento degli allevatori è sempre riconducibile al movimento nella sua interezza ma gesti di contestazione violenta sono completamente estranei al nostro mondo e quello dei nostri alleati. Non abbiamo alcun bisogno di minacciare Zannini. Gli allevatori del presidio stanno portando avanti, nel rispetto delle regole, una straordinaria battaglia sindacale di mobilitazione, costretti dagli eventi. Il resto appartiene ad una narrazione fuorviante che tende a dipingerci per quello che non siamo, come dei facinorosi con cui non si può dialogare”.
Oggi, a completamento di questa dichiarazione, sottolinea: “Se Giovanni Zannini ha prove di quanto sostiene lo invitiamo a denunciare alle autorità i fatti e le circostanze per fare chiarezza, come del resto stiamo facendo noi per episodi inquietanti che sospettiamo si iscrivano dentro una campagna di disinformazione che tende a screditare il movimento degli allevatori provando, inutilmente, a dipingerlo come violento e succube di fantasiose manovre politico/elettorali. Come annunciato abbiamo già depositato una denuncia alla Polizia postale per le aggressioni tecniche alle nostre pagine social e le offese sul web che, nei prossimi giorni sarà integrata dalla denuncia di blog anonimi che gettano discredito su alcuni componenti del movimento e le loro famiglie, nel peggior stile delle minacce camorriste di un tempo. Così, come annunciato, Fabbris sarà presto in Procura per segnalare le circostanze inquietanti relative alle dinamiche della manifestazione degli allevatori sulla Via Domiziana e ad alcuni tentativi di manipolazione messi in atto della loro presenza”.
Il Coordinamento Unitario, peraltro, ricorda che il tentativo di dipingere gli allevatori come violenti (funzionale al racconto che cerca di giustificare l’intervento militaresco e repressivo della Regione Campania) è una costante nel tempo e diversi episodi sono già stati oggetto di attenzione delle cronache. E’ il caso di suggestive e fantasiose denunce di inesistenti attentati a veterinari compiacenti accaduti nel recente passato o al clamore suscitato da reazioni .di allevatori alle provocazioni messe in atto in stalla da solerti esecutori di disposizioni regionali irrazionali, reazioni assolutamente marginali enfatizzate ad arte per accreditare l’immagine violenta degli allevatori.
Il Coordinamento ricorda, anche, che più di una volta le grida di allarme per gli allevatori violenti si sono già dimostrate totalmente infondate come fu il caso, per esempio, allorquando il Movimento era impegnato nel Presidio al Monumento ai Caduti a Caserta dove raccoglieva firme (fra cui quella del Vescovo insieme a migliaia di cittadini) e l’Assessore Nicola Caputo gridava alle minacce degli allevatori sotto casa sua. Quell’episodio fu presto svelato: gli allevatori, come prevedono le norme e le leggi, facevano un regolare speakeraggio invitando i cittadini di Caserta a venire a firmare la petizione contro la delibera della Regione. Il fatto che l’Assessore Caputo abbia considerato una provocazione contro la sua persona l’esercizio di un diritto democratico tanto da gridare all’aggressione (forse per il fatto che la macchina che faceva lo spekeraggio diffondendo un messaggio pre registrato passava anche dalle strade del quartiere in cui abita) ci lasciò stupiti e si rivelò presto per quello che era: una bolla inesistente.
“Come abbiamo sempre fatto in questi mesi, invito gli allevatori alla fiducia dell’azione che stanno mettendo in campo e che, come è assolutamente evidente, è stata possibile proprio per la natura pacifica e non violenta con cui hanno saputo e sanno rivendicare le proprie ragioni. Invito i rappresentanti istituzionali a contribuire ad abbassare i toni, a spegnere le tensioni e ad usare le proprie energie per contribuire a trovare le soluzioni indispensabili che si realizzeranno solo se la Regione Campania, dismetterà le vesti irrazionali della chiusura al dialogo e aprirà il confronto con quanti la stanno criticando”.
Nella giornata di oggi 14 maggio, gli allevatori, arrivati al loro tredicesimo giorno di presidio alla Rotonda dell’Agnena, parteciperanno alla celebrazione della Santa Messa a Castel Volturno come, probabilmente, sarebbe bene che altri lo facessero, assumendo un atteggiamento più “ecumenico e meno barricadiero” per rinsaldare il clima di ascolto, di serenità e di pace di cui la comunità ha bisogno.
2 commenti
Dovremmo tutti aderire alle manifestazioni di piazza per riscattare ciò ch’è un diritto. Il lavoro è un diritto di tutti sta scritto anche nella costituzione. Questa dell’Italia è una misera barzelletta che non ci sta più bene. Il lavoro equivale alla dignità dell’individuo ed è allo stesso tempo alla base di una buona famiglia 👪. Purtroppo le famiglie si sono disgregate anche per la mancanza di lavoro perché impoverito da uno stato ch’è ladro ed inefficiente. Non presente e farabutto! Hanno tolto oltre che la dignità, la gente è all’esasperazione e si vede anche dai suicidi e omicidi che accadono nel paese. Vogliamo persone al governo che siano più coscienziose. Non si può governare in questo modo. Il popolo è allo sbando, perché non vi è un paese governato bene e la gente è alla deriva!
Ogni giorno tanti elettori vengono meno ai partiti responsabili di questo mattanza (cosiddetti partiti dei lavoratori). Gli imprenditori delle aziende bufaline hanno il diritto di essere ascoltati e di converso i governanti della Regione Campania devono pur decidere da grandi cosa vuogliono fare: se seguire la ragionevolezza o perseverare nella distruzione. Sì, da grandi, perchè fino ad oggi hanno dimostrato tutta la loro immaturità!!!!