La Regione Campania perde il pelo ma non il vizio. Ancora cerca di intimorire allevatori e veterinari.

Ancora disinformazione e mistificazioni da parte degli incaricati della Regione Campania che, invece che fare il passo indietro che imporrebbe il palese fallimento dei loro piani di eradicazione, continua in maniera imperterrita a provocare gli allevatori e ad intimorire i veterinari umiliando la loro capacità professionale.

Appena qualche giorni fa il Commissario D’Alterio aveva chiarito la situazione nell’incontro pubblico con gli allevatori casertani che in massa avevano accolto l’invito a partecipare del Movimento Salviamo le Bufale e di Altragricoltura riempiendo il Teatro della Legalità a Casal di Principe: con buona pace delle palesi bugie degli incaricati regionali nominati senza competenze, la Prevalenza della BRC è al 9% (altro che aver risolto i problemi).

Sempre in quella sede il Commissario D’Alterio, dando atto che il contenimento dei problemi si è realizzato grazie alla “tenacia e lungimiranza degli allevatori” (che fra l’altro hanno imposto con la vertenza la vaccinazione e l’autocontrollo ad una Regione che ha continuato a non volerne sentire parlare anche grazie alle bugie del Dott. Antonio Limone), ha dovuto ricordare (chissà perché visto che è stato nominato con una norma del Governo) che esiste un solo Commissario mettendo la parola fine alle pretese di qualche luogotenente di metterlo in discussione.

Così, puntualmente, qualche giorno dopo la Regione convoca gli allevatori al Comune di Cancello e Arnone e, con la apparente motivazione di dover “spiegare loro le procedure per la disinfezione delle stalle”. I solerti incaricati avrebbero fatto bene ad ascoltare gli allevatori ma non lo hanno fatto (ancora una volta) ed hanno invece usato l’occasione per cercare di mettere gli allevatori contro la struttura commissariale accusata (più o meno fra le righe) di un provvedimento che, semmai, è compreso nella disciplina nazionale su cui ne la Regione e ne le Organizzazioni Professionali in passato non hanno avuto nulla da ridire.

In attesa di pubblicare integralmente il documento elaborato dal Forum Interregionale Per il Piano Partecipato (che ha raccolto le segnalazioni indicate dallo Sportello di Assistenza e Ascolto agli Allevatori di Bufale costituito fra Altragricoltura, il Soccorso Contadino e l’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea), pubblichiamo la dichiarazione di Gianni Fabbris su quanto accaduto.

“In merito all’incontro tenuto due giorni or sono presso il Comune di Cancello e Arnone da incaricati della Regione Campania con gli allevatori con la motivazione di dover chiarire l’applicazione del “protocollo disinfezione aziendale”, rileviamo come l’incontro non solo non ha chiarito gli elementi utili agli allevatori ed agli stessi veterinari chiamati ad agire nelle stalle ma, anzi, ha ingenerato ulteriore confusione mettendo in evidenza, semmai, ancora una volta la strumentalità dell’azione di alcuni uffici regionali più interessati a imporre il proprio dominio ad allevatori e ai dipendenti della struttura sanitaria che a risolvere i problemi. Nel merito, i principi richiamati nell’incontro derivano da un protocollo nazionale generico che vale per tutti gli allevamenti italiani e che, nel caso delle bufale, va rimodulato con saggezza tecnica e scientifica. Esattamente quello che, a seguito di diverse segnalazioni degli allevatori al neonato sportello di ascolto e assistenza della Rete per il Piano Partecipato (operativo presso la sede di Altragricoltura a Cancello e Arnone), abbiamo già posto alla struttura commissariale e che formalizzeremo nei prossimi giorni con la richiesta di chiarire, nel caso delle stalle casertane e campane, le modalità di applicazione. Lo abbiamo fatto anche nell’interesse generale del buon esito dell’applicazione del Piano di eradicazione che sta per gestire il Commissario ed evitare il fallimento di quello gestito dalla Regione Campania. Gli allevatori sanno bene quanto sia importante la disinfezione aziendale ma (loro si) sanno anche che spostare gli animali in caso di rischio di contaminazione è pericoloso e in alcuni casi ingestibile e, anzi, rischia in alcuni contesti e se non realizzato in maniera adeguata di espandere la malattia invece che risolverla, In attesa che le nostre osservazioni di merito sulle questioni della disinfezione (come su tutti gli altri aspetti) trovino chiarimenti di merito puntuali dalla struttura commissariale rileviamo come gli incaricati della Regione sono sembrati più interessati a mettere gli allevatori contro il Commissario Nazionale e ad affermare il potere dei soliti dirigenti locali (gli stessi che fin qui hanno fallito) piuttosto che ad ascoltare e proporre soluzioni credibili. Invitiamo tutti, compreso chi ha responsabilità sindacale, di dismettere i toni di accusa e ricattatori nei confronti degli allevatori e di facilitare il lavoro del Commissario ponendo correttamente le questioni ed i problemi ed attendendo le risposte utili oltre che prendere un caffè magari in favore di telecamere”

2 commenti

    • Maria Enrica Albanese il 18 Gennaio 2025 alle 20:59
    • Rispondi

    Grandi!! Coraggio: siamo con voi! La Regione Campania dovrà abbassare la testa!!

    • Domenico il 18 Gennaio 2025 alle 21:18
    • Rispondi

    Il commissario ha oggi tutti poteri deve solo iniziare ad esercitarli. Può covocare presso di se i dirigenti veterinari ed impartire loro gli ordini necessari per procedere al risanamento. Se trova resistenza può rivolgersi direttamente agli organi di polizia denunciando i resistenti per ostacoli ai percorsi di risanamento. Cosa gravissima. Bisogna in questo avere coraggio!!!!!

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