Il fallimento della Regione in uno screenshot. Le tre proposte al Commissario. La cultura e i cittadini in campo.

I numeri del fallimento del Piano in uno screenshot. Le prime tre richieste al Commissario
Tutto pronto per il 2024: sarà l’anno delle soluzioni
Il 13 gennaio (due anni dopo l’avvio della vertenza), il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo

in campo per difendere la mozzarella
Il 14 gennaio si riunisce la rete interregionale per avviare il Forum per il Piano Partecipato,

garanzia di riuscita dopo il fallimento delle istituzioni regionali



Oggi, 22 dicembre 2023, alle ore 15 come annunciato, da una stalla della zona di Borgo Appio in provincia di Caserta Gianni Fabbris a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, ha tenuto la Conferenza con cui ha annunciato le prossime iniziative del Movimento ed ha fatto il punto sulla vertenza in coso.

Già nel lancio di ieri Fabbris aveva sottolineato: “Gli unici numeri certi dell’operato del Generale Cortellessa sono i 650.000 euro che è costato alla già disastrata Sanità Campana senza che i problemi si siano risolti nonostante la Regione (contro ogni evidenza) continui a parlare di inesistenti miglioramenti. I numeri in nostro possesso e che divulgheremo domani ci dicono ancora una volta del fallimento della strategia della Regione e dell’urgenza di cambiare direzione alle iniziative perchè riescano a risolvere i problemi invece che a incancrenirli trasformando le zoonosi da croniche in acute. Con quei 650.000 euro (inutili) sottratti al funzionamento ordinario della Sanità Campana , quante TAC, quanti servizi avrebbero potuto essere usati per alleviare la condizione dei cittadini campani?”. Oggi Fabbris ha chiarito: “I numeri veri ci dicono che la prevalenza della BRC secondo il Piano della Regione avrebbe dovuto essere al 4,5% circa ma in realtà è quasi all’11 in aumento persino sulla loro trionfalistica esternazione di qualche settimana fa (due volte e mezza gli obiettivi dichiarati), i focolai formalmente aperti sono 60 (ma siamo in attesa di capire dei tanti casi “sospetti” quanti altri saranno confermati), l’incidenza (ovvero i nuovi casi aperti che si aggiungono a quelli già dichiarati) sale ancora ed arriva al 7%. Tutto questo conferma le nostre previsioni: la brucellosi in provincia di Caserta da cronica si sta trasformando in acuta per l’incapacità della Regione di gestire le attività e per la struttura stessa del Piano destinato al fallimento o alla riuscita in una sola condizione: il totale abbattimento degli animali e delle stalle nella inutile rincorsa ad una eradicazione che stanno fallendo. Altro che risultati positivi!”
“Non abbiamo tempo da perdere nel rincorrere la Regione nel gioco di arrampicarsi sugli specchi, alleghiamo lo screenshot ufficiale con i numeri scaricati dalle Banche Dati del Ministero e guardiamo avanti, essendo ormai chiarissimo il fallimento proprio nei numeri che la Regione Campania cerca di interpretare in maniera strumentale, rilevando incapacità , malafede e dilettantismo. Essendo ormai chiaro il perchè occorre il Commissariamento Nazionale proprio alla luce di quei numeri, indichiamo le tre prime necessità su cui occorre concentrarsi per risolvere i problemi, rivolgendoci direttamente e ancora una volta al Parlamento ed al Governo Nazionale perchè acceleri i tempi della nomina”.

1) La prima richiesta al Commissario è quella di costituire una Commissione di garanzia proprio sui numeri in ossequio alle norme nazionali ed internazionali fin qui disattese (il regolamento comunitario 625 del 2017 e l’articolo 12 dell’OM del 28/5/2015) che dispongono verifiche, controlli di supervisione sui numeri e certificazioni di primo e secondo livello. La verifica dei numeri sia realizzata da una Commissione tecnica super partes in cui gli allevatori e le associazioni dei consumatori possono nominare esperti di fiducia per evitare che i controllori e i controllati siano gli stessi

2) La seconda richiesta è che il Commissario disponga un protocollo chiaro e definitivo sulle procedure da attuare (in particolare sulle modalità di applicazione dell’Articolo 9 della direttiva comunitaria 689/2000 che dispone come si individuano e si trattano i casi positivi) per mettere fine allo scandalo, tutto meridionale e che coinvolge tutte le 4 regioni in cui da decenni non si risolvono i problemi della BRC e della TBC, per cui ogni ASL, ogni Regione, ogni Provincia ed ogni veterinario interpreta in maniera diversa le stesse leggi e normative (si noti bene …. le stesse che nel resto d’Europa e di Italia hanno permesso di risolvere i problemi mentre qui continuano ad essere disinvoltamente “interpretate”). Si metterebbe fine cosi allo scandalo che le stesse regole portano a Caserta la Regione a imporre multe di migliaia di euro per “macchie di umido nella stalla” mentre a Salerno i controlli sulla Biosicurezza non vengono proprio fatti.

3) La terza richiesta è che il Commissario apra quel tavolo di trasparenza e partecipazione con tutti gli stake holders che la Regione Campania non ha voluto mettere in campo e per cui non ha alcuna autorevolezza e legittimazione a convocare essendo parte direttamente responsabile del fallimento.

Saranno questi i tre obiettivi che il Coordinamento pone fin dai prossimi giorni alla sua iniziativa che ha un primo appuntamento fra il 13 e il 14 Gennaio.

Il 14 gennaio (due anni dopo l’avvio dello sciopero della fame da cui è partita la vertenza del Coordinamento Unitario) si riunirà presso la NCO di Casal di Principe la Rete interregionale Salviamo l’Allevamento e il cibo di Territorio per avviare concretamente il lavoro del Forum per il Piano Partecipato che sta chiamando a raccolta tutte le realtà delle diverse regioni, i tecnici, gli esperti per adottare un piano d’azione con l’obiettivo di offrire al Commissariamento il supporto necessario ad affrontare e risolvere i problemi.

Il giorno prima (il 13 gennaio) si terrà nel territorio un evento nazionale che coinvolge uomini e donne della cultura. dello spettacolo, dell’arte, di molti associazioni e movimenti cittadini chiamati a fianco agli allevatori ad avviare una campagna permanente per “SALVARE LA MOZZARELLA DI BUFALA, LA SOVRANITÀ ALIMENTARE E IL TERRITORIO”. Molte le presenze di testimonial dell’impegno civile e della cultura con un intervento centrale che si svolgerà in una stalla dell’area Cluster. In quella stalla vuota ,dopo che gli animali sono stati macellati per effetto delle norme fallimentari imposte dal Piano della Regione Campania, un gruppo di coristi e strumentisti di primo livello eseguirà alcune parti della MESSA DI REQUIEM di Mozart in memoria delle decine di migliaia di bufale innocenti macellate.
Sarà l’atto di partenza di una campagna nazionale che coinvolgerà i cittadini Napoletani prima di tutto e comunque tutti i cittadini italiani chiamati a scendere in campo per difendere la storia, la tradizione. le radici, i contenuti sociali e le qualità di un prodotto straordinario fra i più conosciuti al mondo del nostro patrimonio agroalimentare (la mozzarella di bufala) oggi sempre più a rischio di cadere definitivamente nelle mani di speculatori senza scrupoli con l’interesse a trasformarla nell’ennesimo prodotto industriale senza qualità  e senza legami col territorio casertano anche grazie all’insipienza, al dilettantismo, alla incapacità di un Piano di eradicazione che sta condannando a morte gli animali e il territorio senza che si risolvano i problemi per i cittadini.

Il Coordinamento ha annunciato che nei primi giorni di Gennaio sarà divulgato il programma della due giorni del 13 e 14 mentre, al termine della Conferenza Stampa, è stata lanciata la Clip di auguri di buon Natale del Coordinamento.

Questo il testo con cui una “bufala con un vitello” chiama a raccolta i cittadini:

“Come tutti i giorni anche a natale e nelle altre feste io darò il latte con cui mani sapienti faranno la mozzarella
Come in tutti i giorni anche a Natale nella stalla con me ci sarà un allevatore
Insieme condividiamo la vita e da troppo tempo la paura che io venga mandata al macello con i miei figli, macellati da una delibera della Regione Campania che non sa e non vuole riconoscere se siamo malati o no.
Quest’anno io e gli allevatori abbiamo sperato di vivere un Natale senza più questo incubo.
Non ce l’abbiamo ancora fatta ma so che, anche grazie a te ed a tutti voi, continueremo a difenderci senza fermarci e, presto, potrò tornare al pascolo nel mio fango felice invece di salire su un camion per il macello.
Aiutaci anche tu …. il 2024 sia l’anno in cui torneremo a vivere sereni … salviamo le bufale e le nostre terre”

3 commenti

    • Domenico Fenizia il 22 Dicembre 2023 alle 17:19
    • Rispondi

    È stata una relazione brillante ed esaustiva delle buone ragioni degli allevatori favorenti la protesta. I nodi da sciogliere da parte delle istituzioni sono tanti e come sta facendo Gianni devono essere continuamente sciolti e riannodati nella giusta maniera. I nemici della bufala coprono le proprie malefatte con scudi di paglia e noi puntualmente li dobbiamo contestare contrapponendo ragioni sufficienti. Tra i vari il primo e connesso alle sieropositività che, contrariamente a quello che affermano, non hanno significato di infezione ma segnale di passaggio del germe, questo per lo più viene vinto dalle difese immunitarie e quindi non si annida. Poi tante e tante. In definitiva ai nemici vanno tolte le armi che spesso sono mascherate da falsità e mirata progettazione utili a foraggiare perversi interessi.

    • Pasquale Ricciardone il 3 Gennaio 2024 alle 8:27
    • Rispondi

    Giustissime tutte le ragioni.
    La protesta mi sembra molto debole.
    Non si agiscono le autorità che potrebbero risolvere il problema.
    Ho l’impressione che si stia dando il via ad una campagna elettorale.
    La bufala va difesa meglio.
    Non con l’oro si libera Roma… gridò Camillo quando i Galli , con bilance truccate (come i controlli delle ASL Campane) si facevano consegnare gli originali dei Romani.
    Occorrono azioni incisive presso le autorità competenti superiori portate avanti con determinazione e da persone aduse ed integre, non aggrediti.
    Infatti sembra di assistere a battaglie personali dove le singole persone che intervengono difendono posizioni personali indipendentemente dai fatti, misfatti ed effetti.

    1. azioni incisive presso le autorità competenti?
      Quattro scioperi della fame
      cinque manifestazioni con le strade
      una manifestazione sotto le finestre della presidenza della regione con il latte versato nelle strade
      una denuncia a quindici persone per blocco stradale
      una delegazione a bruxelles di 50 persone
      l’apertura al senato di una commissione di indagine conoscitiva
      un ricorso al TAR
      due denunce penali
      una denuncia alla corte dei conti
      sei forum pubblici di cui uno a roma
      ……………….
      battaglie personali?
      – siamo un coordinamento di 24 associazioni e sindacati
      – organizziamo la maggioranza degli allevatori del casertano
      – abbiamo promosso la nascita del coordinamento unitario in tutta l’Italia meridionale …
      ………..
      francamente mi sembra che lei non conosca i fatti e non conosca noi

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