8 gennaio, riunione aperta per discutere proposta e mobiltazione

Vertenza Bufala Campana.  il Coordinamento Unitario mette in campo la proposta per risolvere la crisi e costruisce la mobilitazione.
Caserta 7 gennaio 2022 – Com.Stampa. Partirà nei primi giorni della prossima settimana la mobilitazione annunciata dal Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino che terrà domani pomeriggio (sabato 8 gennaio) alle ore 17 una riunione online aperta per discuterne ed organizzarne le forme e condividere l’iniziativa.
Si legge nell’invito “Le associazioni libere, che associano la maggioranza degli allevatori della provincia di Caserta, hanno promosso la costituzione del Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino e hanno indetto lo stato di agitazione di tutto il comparto dell’area DOP della mozzarella di bufala campana. Dopo mesi di iniziative (denunce, cortei, incontri) che hanno portato a definire una piattaforma unitaria (vedi) è arrivato il momento di passare ad una nuova fase. Gli allevatori si stanno battendo per mantenere il Grande Patrimonio dell’Allevamento Bufalino e della Produzione della Mozzarella contro la speculazione finanziaria, dei grandi industriali e la malagestione della politica.
E’ una battaglia per la democrazia e la giustizia sociale, ambientale ed economica che riguarda tutto il Paese e il suo Agroalimentare.
Chiamiamo gli agricoltori e gli allevatori, i cittadini, le associazioni, i sindacati, i movimenti, gli uomini e le donne delle istituzioni, della tecnica e della scienza, della cultura, della comunicazione a sostenere e condividere la mobilitazione e a partecipare all’incontro.”
Diverse sono già le richieste di partecipare ad un incontro per dare il via alla fase nuova della mobilitazione che, ricorda il Coordinamento “Ha tre obiettivi principali: ottenere dalla Regione Campania e dalle altre istituzioni un forte cambio di direzione e metodo rispetto al fallimento delle iniziative gestite fin qui fondandolo sulla vaccinazione delle mandrie , aprire un riflettore nazionale e internazionale su una vicenda che finora è stata tenuta in un inquietante silenzio e nella disinformazione delle veline, far uscire il tema dell’allevamento bufalino dalle strumentali logiche con cui è stato fin qui affrontato per porlo nella sua collocazione strategica per il territorio, il Paese e il Made in Italy.
Nel mentre il Coordinamento prepara l’incontro di domani, proseguono diverse attività sia sul piano legale (pronti altri due atti che saranno diffusi nella giornata di domani) che quello organizzativo; intanto il suo gruppo di lavoro sta lavorando a produrre un documento unitario che faccia sintesi fra le diverse proposte avanzate nei mesi scorsi; il documento sarà presentato fin da lunedi prossimo ai sindaci interessati e reso pubblico perché tutti ne abbiano piena consapevolezza.
“Nonostante gli annunci dell’Assessore, quello del 5 gennaio è stata un’occasione sprecata.” sottolineano i rappresentanti delle Associazioni proponenti il Coordinamento Unitario “La Regione ha incontrato tutti, tranne che gli allevatori in mobilitazione e, celebrando il fallimentare passato, ha parlato di tutto tranne che delle questioni poste nei nostri documenti e nelle nostre proposte. Ma c’è sempre tempo per rimediare e attendiamo, convinti che quello che conta è il merito; il nostro interesse è quello di garantire la soluzione dei problemi e di riaprire la strada di un futuro degno per il comparto bufalino fondato sulla difesa degli interessi degli allevatori, dei trasformatori e dei distributori artigianali, del territorio e dei cittadini. Ora tocca a noi e, per questo, nei prossimi giorni diffonderemo le linee guida su cui fondare un piano in discontinuità con il passato e, intanto, lo affideremo alle iniziative di mobilitazione perché sia chiaro a tutti quale è la proposta degli allevatori. Se la Regione vorrà, sa chi siamo e dove trovarci”

1 commento

    • Peppe Cantile il 8 Gennaio 2022 alle 17:24
    • Rispondi

    Si,
    Tutto questo deve andare a pari passi con i controlli ai caseifici Dop. Il latte non c’è ,ma loro continuano a produrre in grande quantità. Quindi se non si abbattono più gli animali in 2-3 anni ci sarà un esubero del latte Bufalino è in automatica crollerà il prezzo.Va finire che rimpiangiamo gli abbattimenti.

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