Altragricoltura partecipa e invita a partecipare alla riunione organizzativa del Coapi fissata per lunedi sera online per chiudere la campagna dei 99 giorni e lanciare la mobilitazione per la dichiarazione dello stato di crisi dell’agricoltura e della pesca
L’Assemblea nazionale di avvio della fase costituente di Altragricoltura Confederazione Sindacale per la Sovranità Alimentare si è appena conclusa e, mentre la Presidenza sta predisponendo la pubblicazione dei documenti approvati (saranno fruibili nel sito entro la mattina del 29 ottobre), Altragricoltura, che peraltro ha adottato un ordine del giorno agli atti dell’assemblea del 25 che chiamava all’Unità ed alla ripresa delle mobilitazioni contro la crisi dell’agricoltura e della pesca contadine e artigiane, rilancia l’invito del COAPI a coordinare le attività ed a superare le divisioni e annuncia la partecipazione all’incontro convocato per domani sera (lunedi 28 ottobre) all’incontro online chiamando tutta la sua rete e gli alleati alla partecipazione ed all’impegno.
Per il Coapi – Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani, è il momento dell’unità, del coordinamento delle iniziative e di tornare in mobilitazione. Dopo mesi di discussione e confronto, Il Coapi, di fronte all’aggravarsi della crisi nelle aree rurali e nelle marinerie italiane ha prodotto un documento con cui chiama all’Unità, rilancia le ragioni di un Coordinamento fra forze ed esperienze diverse per rendere efficaci le iniziative contro la crisi e per raggiungere l’obiettivo di misure urgenti contro la crisi drammatica che sta colpendo il territorio, le aziende dell’agricoltura e della pesca e le comunità rurali e costiere. L’occasione per il rilancio delle iniziative è offerta anche dall’avvicinarsi al Coapi in questi ultimi mesi di tante altre realtà dei movimenti nati nello scorso inverno.
Nel documento il Coapi spiega come si sta riorganizzando per favorire la più larga partecipazione degli agricoltori, come garantire l’autonomia e l’indipendenza del Coordinamento di forze e su quale base è possibile lavorare nel Paese ad obiettivi comuni per dare forza alle tante energie che nelle campagne si stanno battendo per la dignità di chi lavora nella terra e nel mare.
Il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani (nato dalle mobilitazioni dei trattori fra i mesi di gennaio e marzo 2024), dopo aver condotto la campagna dei 99giorni per salvare l’agricoltura e la pesca e messo in campo una articolata piattaforma che sarà presentata a Roma in una manifestazione nel mese di novembre, si prepara alla fase del Coapi 2.0 con una rafforzata capacità organizzativa, una forte inclusione e un obiettivo chiaro: avviare una mobilitazione unitaria nel Paese per chiedere che il Governo Nazionale e quelli Regionali adottino misure straordinarie (anche in deroga alle regole comunitarie) per salvare le aziende agricole, della pesca, della trasformazione artigiana e della piccola distribuzione da una crisi mortale sul modello di quello che è stato messo in campo in Europa al tempo del Covid o della crisi energetica.
Per questo obiettivo il Coapi lancia un appello all’Unità che Altragricoltura fa suo ed estende diffondendolo: “Basta con le divisioni. Ora serve che tutti gli attori delle iniziative di mobilitazione contro la crisi e quanti in questi anni hanno lavorando attorno a progetti e pratiche che cercano di affermare la dignità della produzione e del consumo del cibo, si ritrovino per chiedere con forza il cambiamento che finora ci è negato – è scritto nel documento
Il Coapi, che nelle ultime settimane ha tenuto molti incontri e contatti con diverse realtà sociali, presidi ed esperienze di base territoriali e interregionali, invita ad un incontro online per rafforzare il Coordinamento e preparare le prossime iniziative.
L’incontro si tiene su piattaforma meet fra le ore 18 e le ore 20 di lunedì 28 ottobre. (Per partecipare scrivere coordin.api@gmail.com)
Quattro sono le iniziative su il Coapi propone nei prossimi mesi si possa lavorare per dare battaglia contro la crisi e rafforzare l’unità del movimento.
- – Aprire una vertenza nazionale e costruire un movimento di mobilitazione sociale che coinvolga i
territori per chiedere al Parlamento, al Governo e alle Regioni di dichiarare lo Stato di crisi socioeconomico dell’Agricoltura e della Pesca italiane e, conseguentemente, realizzare un piano di salvataggio straordinario delle piccole e medie aziende agricole, della pesca e della trasformazione artigianale colpite dalla crisi anche contrattando in EU misure in deroga delle regole comunitarie come fu fatto per il Covid o l’emergenza per la crisi energetica per la guerra in Ucraina.
- – Porre al centro della mobilitazione per la dichiarazione dello Stato di Crisi Socioeconomico (da far
vivere nelle diverse realtà regionali e a livello nazionale) una piattaforma Unitaria che sintetizzi le diverse rivendicazioni con al centro quattro urgenze comuni a tutti (agricoltori, allevatori e pescatori):
a) la moratoria e/o una soluzione per l’indebitamento di sistema delle aziende con la sospensione,
l’abbattimento e la ristrutturazione dei debiti contratti per investimenti in aree e settori andati
in crisi anche vincolandola alla riconversione produttiva verso modelli fuori dall’indebitamento;
b) misure efficaci per il commercio e contro il dumping che garantiscano i produttori dalla speculazione commerciale sul modello almeno di quelle di cui possono giovarsi gli agricoltori di altri paesi europei (va riconosciuto e garantito il prezzo minimo al campo ed al motopesca);
c) Investimenti per la messa in sicurezza del territorio e di garanzie per gli alluvionati che renda
effettivo il diritto a vivere e lavorare nelle aree a rischio idrogeologico e certo il diritto, coinvolgendo le aziende agricole e allevatrici nelle azioni prevenzione e tutela
d) Un Piano straordinario per il reddito alle produzioni locali mediterranee di territorio e il mantenimento delle attività produttive e, al tempo stesso, ad un approccio agroecologico e conservativo del territorio (la tutela ambientale si fa con gli agricoltori e i pescatori e non contro di loro).
- – Lavorare per far convergere le singole vertenze e le iniziative territoriali contro le diverse crisi (prezzo del latte e delle altre produzioni, alluvioni, indebitamento, costi produttivi, mancato reddito, gestione del territorio, ritardi nella spesa pubblica, mancate regole, ecc..) in una piattaforma unitaria in cui far convergere per dare vita ad un fronte comune contro la crisi, coinvolgendo i Comuni, i cittadini e le diverse realtà sociali in una forte campagna di mobilitazione e comunicazione nei prossimi mesi fino a tornare nelle strade questa volta in maniera finalizzata a raggiungere gli obiettivi.
- – Avviare, a fianco di questo processo di mobilitazione, un confronto in rete fra le diverse realtà sociali che si coordinano fra di loro per cominciare a discutere di una iniziativa più ampia e duratura nel tempo per lavorare alla Nuova Riforma dell’Agricoltura, della Pesca e del Cibo.
2 commenti
Si parla di mobilitazione nel gennaio marzo 2021 ma forse si intende 2024?
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si grazie, corretto