Si conclude il 24 aprile la settimana di lotta contadina lanciata da Altragricoltura e LiberiAgricoltori in Italia rispondendo all’appello internazionale di Via Campesina in occasione delle celebrazioni per il 17 aprile, giorno in cui, in tutto il mondo, si ricorda il massacro di Eldorado Do Carajas (22 anni fa), quando 19 sem terra brasiliani furono uccisi dalla polizia dello stato brasiliano mentre chiedevano la distribuzione delle terre e la Riforma Agraria.
Nel documento italiano con cui Altragricoltura e Liberi Agricoltori hanno sviluppato la loro iniziativa, si legge l’invito a dedicare la settimana di mobilitazione a “quanti nelle campagne italiane non ce l’hanno fatta soccombendo alla crisi”.
Tre i soggetti che sono chiamati direttamente in causa in questa sorta di “viaggio nella crisi” e di racconto della verità che ha impegnato le tre iniziative centrali messe in campo: gli agricoltori che arrivano fino al suicidio per il crollo dei prezzi al campo e l’indebitamento come è appena accaduto a Vittoria in Sicilia (vedi l’iniziativa di Acate), i braccianti che pagano con la perdita del lavoro e la compressione dei diritti fino ad arrivare all’indecenza delle condizioni in cui i lavoratori migranti vengono impegnati nelle campagne di raccolta (vedi l’iniziativa di San Severo) e i cittadini/consumatori che vedono restringere il diritto di accesso ad un cibo sicuro e a prezzi giusti.
Con il forum “IL CIBO NON È UNA MERCE”, dedicato al diritto al cibo e promosso il 24 aprile 2018 da Altragricoltura e Liberi Agricoltori si è conclusa la settimana di iniziative aperta il 17 aprile scorso.
Il forum si è svolto “online” e diffuso in streaming nella sua prima trasmissione in diretta da Radio Perlaterra, la nuova web radio gestita dal team “comunicazione” dell’Associazione per la Sovranità Alimentare (A.S.A.) che sperimenta, così, l’inizio di trasmissioni che nel mese di giugno avranno una programmazione stabile e quotidiana insieme al canale web di PerlaterraTV.
Su PerlaterraTv, è possibile, fin da ora, vedere e scaricare il video di presentazione dell’intera settimana di mobilitazioni alla pagina dedicata
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IL CIBO NON È UNA MERCE
IL FORUM ONLINE SU RADIO.PERLATERRA.NET
Il Forum si è svolto con il coordinamento e la regia di Fabio Sebastiani (giornalista professionista) e animatore del progetto di Radio Perlaterra. In attesa che possano essere messe in rete le registrazioni dei singoli interventi in modo da offrirne una gestione mirata, il podcast della intera trasmissione radio (144 minuti) può essere ascoltato e scaricato dalla pagina (Podcast del Forum IL CIBO NON E’ UNA MERCE) su Radio Perlaterra.
I materiali del Forum saranno trascritti e pubblicati in un numero speciale dei “Quaderni di Altragricoltura” dedicato alla settimana di lotta contadina 2018.
Il Forum “Il cibo non è una merce” ha visto la partecipazione di diversi portatori di esperienze ed esperti che sono stati intervisti da Fabio Sebastiani, mentre dalla Casa degli agricoltori di Matera commentava i loro interventi Gianni Fabbris coordinatore nazionale di Altragricoltura e della Presidenza di LiberiAgricoltori.
Nel primo intervento, Giuseppe Mangone (vedi la scheda su Giuseppe Mangone sul wiki), presidente Regionale Calabria di ANPA – Liberi Agricoltori e della Péresidenza di LiberiAgricoltori ha messo in evidenza le caratteristiche di una delle Regioni italiane meridionali dalla lunga storia e tradizione di produzione del cibo (la Calabria) e le difficoltà delle aziende agricole Calabresi, dalla grande tradizione di lavoro della terra e investite di profondi processi di modernizzazione e trasformazione, a continuare a produrre in un quadro di crisi e di marginalizzazione del lavoro. Mangone ha molto sottolineato lo sforzo di ricostruire attraverso il sindacato e il suo processo di rilancio, le condizioni per poter garantire un quadro di dignità alle aziende sottraendole dal controllo consociativo e politico messo in campo dalle organizzazioni sindacali “storiche”, funzionale al mantenimento della crisi. Garantire ai cittadini il diritto al cibo legato al territorio vuol dire garantire un tessuto produttivo sano e non in crisi in cui gli agricoltori sono in condizioni di offrire liberamente i propri prodotti esercitando il diritto/dovere che viene loro da lavorare la terra e gestire le imprese. A questo sono impegnati sia LIberiAgricoltori che Altragricoltura.
Gianni Cavinato (vedi la scheda su Gianni Cavinato sul wiki) è presidente nazionale di ACU (Associazione Consumatori Utenti) (vedi la scheda sull’ACU sul Wiki); nel suo intervento, sollecitato da Fabio Sebastiani, ha fatto il punto sullo stato del diritto al cibo per i consumatori italiani sottolineando diversi aspetti legati alla disinformazione ed alle condizioni di inconsapevolezza in cui si esprimono la domanda e il consumo del cibo.
Ha, anche, affrontato il tema del ruolo e della funzione delle Associazioni dei Consumatori in Italia e la necessità di passare ad un rapporto più stretto fra produttori e consumatori per sviluppare consapevolezza e costruire fronti comuni di iniziative. L’ACU, che nasce dalla più antica Associazione italiana di difesa dei consumatori specializzata sulle questioni del diritto al cibo (Agrisalus), è impegnata a costruire con Altragricoltura e LIberiAgricoltori un rapporto di iniziativa comune per garantire le migliori condizioni di accesso al cibo per tutti i cittadini.
Giacinto De Rosario (vedi la scheda su Giacinto De Rosario sul Wiki), nel suo dialogo con il conduttore Fabio Sebastiani, ha sottolineato quanto oggi la spesa alimentare, la ristorazione e finanche la tavola domestica siano in realtà eterodirette. La decisione su cosa e come mangiare (cosi come cosa e come produrre) in realtà è sempre meno nelle mani dei cittadini e sempre più il prodotto di una sofisticata, gigantesca, azione di marketing teso a condizionare i consumi. Un uso del cibo consapevole è certamente funzione anche del rapporto con i produttori che lo determinano ma deve essere capace di condizionarne le scelte.
Lino Martone (vedi la scheda su Lino Martone sul Wiki) è intervenuto per portare uil caso della mozzarella di bufala in Italia e dei rischi crescenti che derivano dall’intreccio fra la crisi degli allevatori e dei trasformatori artigianali storici che hanno costituito fin qui la garanzia di un patrimonio dell’eccellenza agroalimentare italiana (la mozzarella di bufala è la seconda DOP italiana dopo il Parmigiano Regiano) e i rischi crescenti di insicurezza alimentare per i cittadini/consumatori. La trasformazione del ciclo produttivo della mozzarella di bufala (storicamente e per legge legato ad una ristretta area e ad un numero limitato di animali in lattazione) verso il controllo assoluto della trasformazione industriale e della speculazione commerciale ci consegnano il dato di un prodotto sempre più a rischio per i consumatori mentre crollano le condizioni di reddito per i produttori legati al territorio.
Alfio Furnari (vedi la scheda su Alfio Furnari sul wiki) ha portato la sua lunga esperienza di agricoltura biologica e il suo impegno quotidiano per diffondere i modelli di produzione/distribuzione/consumo del cibo sostenibili e legati al territorio ed alle comunità. L’impegno a produrre il cibo e mantenere il territorio in maniera biologica è, ben oltre una scelta tecnica, una scelta sociale che punta a integrare la responsabilità degli agricoltori/allevatori e cittadini/consumatori. Il biologico ha una funzione decisiva nel sostenere questi modelli positivi e, proprio per questo, deve farsi parte attiva nel difendere l’agricoltura produttiva italiana e sconfiggere le tentazioni tecniciste.
Yvan Sagnet (vedi la scheda su Yvan Sagnet sul wiki) è intervenuto nel forum con una registrazione realizzata il giorno prima mentre era presente come uno dei relatori alla tappa della mobilitazione per la settimana di lotta contadina tenuta a San Severo (FG) fra i braccianti di Casa Sankara. Sagnet ha sottolineato il ruolo e la funzione del lavoro e dei lavoratori nella produzione del cibo portando la sua esperienza di denuncia delle condizioni dei braccianti migranti impegnati nelle grandi campagne di raccolta ma, più generalmente, lo scivolamento in basso delle condizione di lavoro di tutti i braccianti italiani. Non può esistere una qualità del cibo senza una qualità del lavoro che lo ha prodotto e determinato e l’obiettivo di garantire il contenuto “sociale” del cibo che consumiamo deve essere comune ad agricoltori, braccianti e cittadini/consumatori. L’esperienza del Marchio NOCAP, promosso dall’Associazione di cui Yvan Sagnet è presidente e promotore, che propone un “bollino” su prodotti garantiti e certificati per il metodo produttivo sostenibile sia sul piano ambientale, che della salute che del contenuto sociale (come, per esempio, per l’assenza di lavoro sfruttato dai caporali) va nella direzione di promuovere la responsabilità dei produttori e quella diretta dei consumatori chiamati a scegliere consapevolmente.
Gianni Fabbris (vedi la scheda su Gianni Fabbris sul wiki) ha seguito tutta la discussione nello studio allestito presso la Casa degli Agricoltori di Matera ed è intervenuto per commentare i diversi interventi sottolineando la necessità di costruire “una nuova alleanza per un blocco sociale capace di rivendicare, praticare e costruire la fuoriuscita dalla crisi imposta dal modello agroalimentare dominante” (quello del neoliberismo selvaggio di questa fase). Per Fabbris la “Sovranità Alimentare” è il terreno su cui ricostruire ad un’alleanza forte su cui fondare un progetto di cambiamento che garantisca i tre diritti fondamentali da perseguire: il diritto degli agricoltori a produrre liberamente, quello dei lavoratori a salari e condizioni di lavoro accettabili e quello dei cittadini ad un cibo sano e nutriente, ad un prezzo giusto e ad un territorio tutelato.
Fabbris ha annunciato che, chiusa la settimana di mobilitazioni per le giornata di Lotta Contadina, Altragricoltura e LiberiAgricoltori lanceranno la proposta di dare vita in Italia ad un processo costituente per una forte alleanza fra produttori, lavoratori e cittadini fondata sulla Sovranità Alimentare.
Fra il 21 e il 23 maggio 2018 si terrà a Roma la tre giorni dedicata a questo obiettivo con i primi due concentrati sulla riorganizzazione di Altragricoltura e il terzo che confronterà le proposte di Riforma dell’Agroalimentare italiano su cui un appello/documento che verrà presentato nei prossimi giorni, chiama all’alleanza per sviluppare una iniziativa forte nei confronti delle istituzioni e della società.