Fra il 20 maggio ed il 5 giugno 2005 si è tenuta nel Sud Italia la prima Marcia Contadina per la Sovranità Alimentare, i Beni Comuni e l’Altragricoltura. Una prima esperienza che sarebbe, poi, diventata modello permanente dell’iniziativa del movimento rurale che si sta riorganizzando intorno alla proposta della Sovranità Alimentare
Fu organizzata dal Foro Contadino Altragricoltura dopo un lungo percorso di confronto e discussione che coinvolse, soprattutto, le realtà meridionali di base legate alle mobilitazioni agricole che in quegli anni si stavano esprimendo.
Il Foro Contadino Altragricoltura (che sarebbe presto diventato Altragricoltura, Confederazione per la Sovranità Alimentare) era sorto nel 2001 a Genova durante la mobilitazione contro il G8 in occasione dell’incontro fra diverse realtà agricole italiane critiche del modello della globalizzazione agroalimentare e l’esperienza del Movimento Internazionale di Via Campesina.
Dal 2001 al 2005 il Foro Contadino Altragricoltura aveva condotto in Italia molte iniziative per promuovere la proposta generale della Sovranità Alimentare come proposta generale su cui riorganizzare il rapporto fra l’agricoltura e la società e si era impegnato in una capillare iniziativa di denuncia degli effetti del modello imposto all’Italia che non avrebbe potuto che produrre profondi guasti nel tessuto sociale delle campagne.
Diverse le iniziative di difesa attiva del comparto e degli agricoltori che il Foro Contadino Altragricoltura aveva condotto in diverse regioni del Nord, del Centro e del Sud come pure attiva era stata in quegli anni la partecipazione alla rete di mobilitazioni internazionali che univano le realtà agricole critiche di tuttii contenenti, in un contesto in cui in Italia cresceva la sofferenza per gli effetti del modello e della ristrutturazione avviata alla fine degli anni ’80 che aveva come evidente obiettivo quello di ridurre fortemente la capacità e la consistenza produttiva delle nostre aziende.
Sofferenze che diedero vita a molte esperienze di mobilitazione nelle campagne in diverse zone d’Italia che, spesso, erano segnate da forti proteste. Il Foro Contadino iniziò a discutere alla fine del 2004 della proposta di avviare una Marcia per incontrare e connettere le diverse esperienze e per promuovere la proposta della Sovranità Alimentare come base su cui riscrivere le piattaforme e le rivendicazioni nei confronti del decisore politico e per ricostruire l’unità in un mondo diviso, frammentato e sempre più indebolito di fronte alle grandi trasformazioni in atto.
Dopo diversi mesi di incontri e discussioni, si decise di dare vita alla MarciaSud 2005 (vedi il documento di proposta) concentrandosi nel luogo dove maggiormente stavano esplodendo le contraddizioni del sistema: quel Mezzogiorno d’Italia vocato all’agricoltura Mediterranea che pagava i prezzi maggiori della scelta di spostare le produzioni di materia prima alimentare dal Sud dell’Europa verso il Nord Africa e il Medio Oriente.
All’appello a tenere la Marcia rispose un primo gruppo di realtà agricole e sociali e, definito il metodo, gli obiettivi di lavoro e l’organizzazione della marcia, il 20 di maggio del 2005 si avviarono le iniziative sulla base di un programma ed un’agenda definite.
Diverse le iniziative delle diverse tappe, dall’assemblea all’incontro con gli agricoltori piuttosto che all’università all’università o al comune che si svolgevano al ritmo di tre o quattro al giorno.
Al termine della marcia si tenne il 5 giugno l’assemblea finale a Bari che segnò il momento in cui soggetti (nuclei, gruppi, comitati, associazioni nazionali o locali, si ritrovarono insieme per la prima volta in un confronto che vide gli agricoltori protagonisti di proposte e riflessioni.
L’incontro non mancò di produrre un avanzamento reale del dibattito e del processo di riorganizzazione nelle aree rurali delle forze che si propongono l’alternativa al modello della crisi, ne sono testimoni tre documenti che furono adottati durante l’assemblea finale:
– L’accordo sull’agenda delle iniziative comuni
– La lettera aperta alle istituzioni
– L’appello alla mobilitazione agli agricoltori
Per alcuni anni quella prima esperienza segnò la capacità di resistenza e reazione alla crisi nelle campagne. Nacquero il CNCA (Coordinamento Nazionale Comitati Agricoli Autoconvocati), diverse vertenze furono sviluppate facendo sinergia fra diverse esperienze (La vertenza in Sardegna contro le vendite all’asta o quelle contro l’indebitamento e la crisi in diverse aree del Mezzogiorno d’Italia).
La crisi rurale stava esplodendo e la marcia del 2009 contro la crisi agricola che portò centinaia di trattori lungo il sud italia a Roma segnerà un passaggio in avanti dopo questa prima esperienza che aveva l’obiettivo (e ne ebbe il merito) di preparare le forze e collegare le esperienze fino ad allora divise e separate