Pubblichiamo di seguito il video dell’audizione del Generale Luigi Cortellessa tenuta il 26 aprile 2023 e (sotto) le psservazioni del Coordinamento Unitario
Queste le principali osservazioni, alle dichiarazioni rese dal Generale Luigi Cortellessa in sede di audizione.
Il Generale, sostanzialmente, conferma il limite del suo mandato in relazione all’incarico ricevuto dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca in merito al Piano.
Egli, infatti, assolve al ruolo di “Commissario per l’Attuazione del Piano” su cui, il Coordinamento ha posto fin dall’inizio una critica chiara sulla utilità e la stessa funzione del Generale Cortellessa, il quale ha riconosciuto che il suo mandato è solo quello di “applicare” un Piano i cui limiti sono sempre più evidenti e che non va “applicato” ma profondamente riformato essendo, al contrario, per larga parte inapplicabile oltre che contraddittorio, pericoloso per le aziende e il territorio e inutile dal punto di vista dei risultati raggiunti in materia di BRC e TBC Bufalina.
Lo stesso Generale ha dovuto riconoscere i limiti ed i problemi del Piano limitandosi a rivendicare il suo ruolo nell’aver cercato di rimuovere ostacoli nell’attuazione del Piano stesso.
Nel merito, fra le altre, rileviamo le seguenti evidenze:
a) che i capi bufalini vengano abbattutti all’esito delle sole prove indirette omettendo del tutto il riferimento alle
regole europee (reg. ue 689/2020 in vigore dall’aprile 2021 e alla o.m. sanita’ 14 giugno 2022 pubblicata in g.u.
25 giugno 2022 n. 147).
b) in qualita’ di commissario per l’attuazione del piano regionale per la eradicazione delle malattie infestive degli
allevamenti approvato con deliberazione della g.r.c. n. 104 del marzo 2022, non ha mai richiesto ai competenti
organi di disporre l’adeguamento del piano alle disposizioni surrichiamate;
c) ha ammesso che le pratiche per i rimborsi agli allevatori giacevano da anni negli archivi della asl caserta
senza esito e addirittura ha rimarcato che per alcuni il rimborso risultava impossibile per la morte degli stessi;
d) ha posto in rilievo come il propagarsi della brucellosi derivi anche dalla circostanza che i canali che
attraversano gli allevamenti in provincia di caserta sono altamente inquinati e ha rilevato la responsabilita’ del
Consorzio di Bonifica del Volturno che non ha mai sostenuto un azione tesa a liberare i canali dalle ostruzioni
che hanno provocato il disastro delle inondazioni negli allevamenti; ha altresi’ ammesso che solo grazie al suo
intervento il Consorzio medesimo avrebbe attivato sia pure in maniera del tutto parziale la pulizia di appena 13
km rispetto ai 2000 km di canali consortili mai ripuliti; va aggiunto che il predetto consorzio risulta
amministrato da circa otto anni direttamente dalla Regione Campania a mezzo di un commissario straordinario.
e) ha riconosciuto che le misure per la biosicurezza (per il modo come sono state imposte dalla regione) sono
state solo un aggravio di costi per le imprese senza aver contribuito a risolvere i problemi
f) ha ammesso che il piano imposto dalla regione non garantisce agli allevatori che dopo aver sostenuto spese
ingentissime per la biosicurezza ed aver rispettato le prescrizioni possano avere l’autorizzazione a ripopolare
ricevendone insopportabili danni economici in ragione della circostanza per cui i tecnici “non ci hanno pensato”