Il Portavoce del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, Gianni Fabbris, interviene sulla nota diffusa da una delle Associazioni che lo compongono, l’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea dal titolo “IZSM-ANASB-COLDIRETTI CONTRO LA VACCINAZIONE DELLE BUFALE? INTANTO BECCANO UNO DI LORO CHE VACCINA DI NASCOSTO E ILLEGALMENTE” (vedi qui sotto il testo tratto dalla pagina facebook dell’Associazione), con una sua dichiarazione che riportiamo.
“Dopo il periodo fortunato fra il 2007 e il 2012 in cui il Commissario straordinario che rispondeva direttamente al Presidente del Consiglio del tempo aveva operato risolvendo (anche grazie alla vaccinazione volontaria per tutti i capi) l’emergenza portando la zoonosi in Provincia di Caserta dal 18% a meno dell’1%, da quando la Regione Campania ha ripreso la gestione ordinaria il sistema con cui è stata affrontata la brucellosi e la tbc bufalina è diventato un grande buco nero in cui quello che stava accadendo è stato tenuto nell’ombra ed al riparo dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica. Tutto fino a quando, grazie all’azione del Movimento Salviamo le Bufale, la vicenda del disastro del Piano voluto e praticato dagli esperti della Regione Campania sta diventando sempre di più di dominio pubblico. E’ grazie al Movimento voluto dagli allevatori onesti del Casertano che i cittadini italiani possono leggere e conoscere i risultati terribili: mentre si sono uccisi centinaia di migliaia di animali sani mettendo sul lastrico centinaia di aziende e un intero territorio, la Brucella (che gli esperti della Regione avevano rilevato a meno dell’1%) è tornata quasi al 18% mentre si stanno moltiplicando i focolai. C’è voluta la magistratura (grazie alla denuncia di Altragricoltura e del SIAAB) per far tirare fuori dai cassetti delle ASL i numeri più inquietanti e c’è voluto il lavoro del Movimento (che continua) a far emergere numeri, fatti e dati tenuti rigorosamente nell’ombra. Il vecchio intervento fino al 2012 aveva funzionato anche grazie alla vaccinazione, i nuovi esperti (guru intoccabili e mai sottoposti alla verifica dei risultati) hanno vietato per legge la vaccinazione costruendo il sistema della macellazione come alternativa. Oggi apprendiamo che in una azienda riconducibile direttamente a un soggetto da sempre schierato nel difendere quel sistema e, dunque, contro la vaccinazione, sarebbe stato accertato che in realtà veniva utilizzata clandestinamente la vaccinazione vietata dalle norme. Se cosi fosse sarebbe solo l’ennesima dimostrazione della pretestuosità dell’obiettivo dichiarato di voler eradicare la brucella,della discrezionalità e dell’allegra gestione del passato. Ci auguriamo che questa vicenda possa essere chiarita e che possa essere smentita ma, se fosse confermata, sarebbe un colpo gravissimo per la credibilità del sistema. Noi, per intanto, continuiamo a tenere gli occhi aperti e le orecchie spalancate anche perché sospettiamo che nel prossimo periodo potranno venire al pettine molti altri nodi che potrebbero riguardare diversi “intoccabili o amici degli amici”. Lo faremo continuando a tenere aperti i riflettori in modo che tutti sappiano nell’interesse dei cittadini e della verità”
Il post dalla pagina facebook dell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea (vedi nella pagina fb)
𝐈𝐙𝐒𝐌-𝐀𝐍𝐀𝐒𝐁-𝐂𝐎𝐋𝐃𝐈𝐑𝐄𝐓𝐓𝐈 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎 𝐋𝐀 𝐕𝐀𝐂𝐂𝐈𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐋𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐁𝐔𝐅𝐀𝐋𝐄 ? 𝙄𝙉𝙏𝘼𝙉𝙏𝙊 𝘽𝙀𝘾𝘾𝘼𝙉𝙊 𝙐𝙉𝙊 𝘿𝙄 𝙇𝙊𝙍𝙊 𝘾𝙃𝙀 𝙑𝘼𝘾𝘾𝙄𝙉𝘼 𝘿𝙄 𝙉𝘼𝙎𝘾𝙊𝙎𝙏𝙊 𝙀 𝙄𝙇𝙇𝙀𝙂𝘼𝙇𝙈𝙀𝙉𝙏𝙀. La vaccinazione anti brucella con vaccino RB51 è stata abolita nel 2014 ed è stata vietata fino a Marzo 2022. In tale periodo la vaccinazione era vietata sui capi bufalini di tutte le età. Da Marzo 2022 la vaccinazione è stata reintrodotta ma limitatamente alle vitelle dai 6 ai 9 mesi e nelle sole aziende indenni da malattia. Sembrerebbe confermata la notizia che in un noto allevamento di Cancello ed Arnone siano state travate delle BUFALE ADULTE positive al vaccino RB51 (consentito solo per le vitelle 6-9 mesi), vaccinate quindi in maniera fraudolenta. L’allevamento in questione, GIÀ RECIDIVO in quanto beccato positivo al vaccino RB51 quando era assolutamente vietato, sarebbe riconducibile ad un soggetto che si occupa di sanità e agricoltura al Comune di Cancello ed Arnone, molto vicino allo stesso sindaco. Inoltre sempre tale soggetto, tra la altre cose fedelissimo del discusso Antonio Limone, direttore dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, oltre a vantare svariate collaborazioni con lo stesso #IZSM, ricopre un ruolo apicale nell’ ANASB, associazione che si occupa di selezione genetica delle bufale, riconducibile alla solita COLDIRETTI. Con la stessa ANASB e con il 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨, già ampiamente noto, che segue anche l’allevamento incriminato con le 𝒏𝒐𝒕𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒍𝒆𝒏𝒛𝒆 𝒊𝒏 𝒏𝒆𝒓𝒐, il soggetto in questione attinge dai fondi pubblici per la realizzazione di progetti di dubbia utilità, visto lo stato in cui versa il settore. La cosa buffa e allo stesso tempo inquietante è che tale soggetto, da rappresentante ANASB ed esperto del settore, SI È SEMPRE DICHIARATO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO ALLA VACCINAZIONE delle bufale, come del resto lo stesso Antonio Limone, accampando motivazioni ridicole nel tempo sbugiardate, ma nel frattempo VACCINAVA e CONTINUA A VACCINARE in maniera fraudolenta gli animali presenti nell’allevamento a lui riconducibile. Quindi in sostanza la questione è questa: La vaccinazione non va fatta legalmente perché il 𝐒𝐈𝐒𝐓𝐄𝐌𝐀 la garantisce agli amici sotto banco. Gli amici del SISTEMA devono a crescere a dismisura mentre gli allevatori medio-piccoli devono soccombere sotto i colpi dello stesso SISTEMA. Noi invece siamo per la vaccinazione estesa a tutte le aziende, come previsto dalla normativa europea, e per la distruzione del SISTEMA che in questi anni è stato costruito a danno del comparto bufalino e della provincia di Caserta.