Giovedi, 4 maggio 2023 ore 14. com.stampa dal Presidio degli allevatori bufalini alla Rotonda dell’Agnena sulla Via Domizia.
Gli allevatori del territorio e di altre aree della Provincia di Caserta stanno rispondendo all’invito lanciato ieri mattina dai loro colleghi che sono scesi in strada per sostenere la richiesta alla Prefettura di Caserta di aprire un tavolo di confronto e soluzione della crisi conseguente al fallimento del Piano di eradicazione della BRC e TBC imposto dalla Regione (tavolo che gli allevatori chiedono con la presenza del Governo Regionale e Nazionale). In mattinata il numero di trattori presenti intorno alla Rotonda dell’Agnena lungo la Via Domizia è raddoppiato mentre altri gruppi di allevatori di altre aree si stanno concentrando in altri punti del territorio provinciale per costituire presidi di cui nel pomeriggio verranno diffuse le modalità. Intanto al Presidio sulla Via Domizia, dove il portavoce Gianni Fabbris è al suo secondo giorno di sciopero della fame, si preparano ulteriori iniziative in attesa di segnali da parte della Prefettura e si continua a valutare la situazione e il confronto sia con quanti stanno venendo a trovare gli allevatori al presidio sia registrando gli interventi e le iniziative che si stanno mettendo in campo.
Dopo la visita del Senatore Luigi Nave (M5S componente della Commissione Agricoltura del Senato) che si è confrontato nella tarda serata di ieri sera con gli allevatori esprimendo loro sostegno e annunciando ulteriori interessamenti attivi oltre quanto ha già messo in campo, oggi il Coordinamento registra altri due passaggi importanti Il primo è un intervento pubblico dell’Ex Assessore Regionale all’Agricoltura della Giunta Bassolino Gianfranco Nappi che titola “Allevare bufale e fare mozzarella in Terra di Lavoro. Se rimane la disperazione si preparano solo problemi e sofferenze più grandi. Serve una svolta nelle scelte della Regione Campania” (vedi).
Il secondo è la presa d’atto della convocazione delle Commissioni V e VIII della Regione Campania per discutere del Piano della Regione che riprende le sue attività con le audizioni di quanti quel Piano hanno gestito, speriamo, chiamati a rispondere del fallimento dei numeri.
“Sono sei mesi che attendiamo la convocazione delle due commissioni che, ricordiamo, dovrebbero proporre alla Giunta le modifiche al Piano. Certo è un altro passo avanti e vedremo quale sarà l’esito ma le aziende non hanno più tempo e sei mesi dopo che il Consiglio Regionale ha certificato il fallimento del Piano significa aver costretto le aziende a 180 giorni di ulteriori disastri; oggi, il tema è sempre meno quello di emendare il Piano e sempre più quello di intervenire con urgenza, di cambiarne profondamente l’impostazione e, soprattutto, di ricostruire un clima di serenità nel rapporto fra l’Istituzione Regione e gli Allevatori compiendo il primo atto necessario: quello di ritirare la delega alla TASK Force voluta dalla Giunta Regionale della Campania responsabile del fallimento e di azzerare la logica militaresca che ha nominato un Generale per attuare e imporre un Piano inapplicabile”
In mattinata gli allevatori, in accordo con le forze di polizia dislocate presso la stazione di Villa Literno, al fine di garantire lo svolgimento dei possibili festeggiamenti attesi in serata in occasione della partita di calcio di campionato, hanno momentaneamente spostato i trattori in Presidio presso la Stazione per tornare a posizionarli nella mattinata di domani.
2 commenti
Gli IIZZSS d’Italia nei tempi trascorsi sono stati dei grandi baluardi contro le malattie infettive ed infestive del bestiame e delle zoonosi. Sono stati fondati e stipendiati dagli allevatori che hanno dato loro credito e sostegno partecipandoli nelle loro strette necessità. Oggi questi Enti dimentichi delle loro origine si sono coalizzati e si difendono tra di loro . Hanno, in effetti, formato delle potentissime lobby nei cui confronti non ci si può opporre . Utilizzano le verità scientifiche a loro uso e consumo per ottenere grandi vantaggi senza badare al danno che arrecano alle aziende del territorio. Sono diventati per lo Stato dei carrozzoni che vengono mobilitati per fini elettorali e per soddisfare le proprie specifiche necessità. In tal caso non operano sempre con l’intento di liberare le aziende dai patogeni ma a servire il potere politico del momento. Con questo intento i governanti delle precedenti legislature degli anni 90 li hanno trasformati nel assetto organizzativo, hanno creato per loro la carica il direttore generale come figlio del governante di turno e a cascata la nomina dei direttori sanitario e amministrativo e via via tutti gli altri dipendenti inseriti a catena mediante una logica clientelare. Venendo a mancare lo spirito dei loro padri fondatori, a tali enti non interessa più risolvere i problemi nel rispetto del vero interesse dell’allevatore che corrisponde in definitiva a quello del cittadino ma principalmente a risolvere le loro deviate necessità di sviluppo e quelle dei nuovi padroni. Cosi è che, quando propongono un piano di piano di risanamento, non cercano di eliminare la causa dell’infezione con il minor danno possibile, bensì di eliminare l’intero animale con lo scopo, a dir loro, di estirpare per intero il patogeno dall’area interessata. Non preoccupa certo loro che esistono sistemi di prevenzione di massa che pian piano permettono di raggiungere lo stesso l’obiettivo e non fa, peraltro, nessuna differenza che magari un bufalo cosiddetto ammalato é realmente infetto di pochi germi o che la positività indiretta acquisita è solo espressione del solo passaggio del batterio responsabile o che è stata dimostrata da lavori sperimentali la sua possibile guarigione. Mi rendo sempre più conto che non combattiamo contro dei reali ed inequivocabili principi scientifici ma contro posizioni preformate tese a distruggere gli oppositori all’attuale “governans” e non a distruggere i veri agenti causali delle cosiddette ” nefande infezioni” che invero non mi sembrano poi così gravi.
Quanto riportato in questo articolo l’avevamo capito da tempo…e la pura verita”..