Il commissario nazionale alle zoonosi Nicola D’Alterio incontra gli allevatori in Calabria

Com. stampa 9.5.25

Il commissario nazionale per l’eradicazione della tubercolosi e della brucellosi Nicola D’Alterio, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo ha incontrato ieri – 8 maggio 2025 – gli allevatori calabresi a Umbratico, in provincia di Crotone, su invito del sindaco – allevatore Pietro Greco, in un momento di ascolto voluto da Altragricoltura, presente il segretario nazionale Gianni Fabbris. L’incontro si è tenuto in collaborazione con la Rete dei Municipi Rurali, Altragricoltura e la Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio, che ha in corso la costituzione della sua sezione Calabrese.

L’incontro si è tenuto nella piazza antistante il comune di Umbriatico con la partecipazione di circa 200 allevatori ed è stato preceduto dalla visita con il Commissario D’Alterio e il segretario di Altragricoltura Fabbris in due allevamenti del territorio per prendere atto con gli allevatori e i tecnici della ASL al lavoro dei problemi del territorio.

E sono stati subito messi sul tappeto tutti i problemi relativi alla mancata eradicazione della tubercolosi bovina. A cominciare dall’emersione di una valanga di casi di falsi positivi al test del gamma interferone, utilizzato fino ad ora in Calabria come test di screening iniziale, casi segnalati dagli allevatori e rivelatisi tali dopo le analisi post mortem degli animali abbattuti. Gli allevatori hanno chiesto di eseguire le analisi direttamente a Teramo e un’ordinanza commissariale sulle corrette procedure da seguire per individuare il micobatterio della Tbc: prima l’intradermoreazione e poi – solo in caso di positività – il gamma interferone.

Umbriatico è stato proposto quale sede dell’incontro in qualità di centro d’Europa con la più alta concentrazione di vacche Podoliche, la razza antica dalle caratteristiche genetiche e biologiche uniche e straordinarie. Un patrimonio a rischio per molti motivi, non ultimo proprio la Tbc, o meglio del fallimento delle strategie regionali e statali di contenimento ed eradicazione della zoonosi fin ora adottate.

Fra qualche giorno le mandrie partiranno dai ricoveri dell’area per andare sulla Sila, mettendo in atto, ancora una volta, come accade da tempi immemorabili, la pratica antica della transumanza per spostarsi dalle aree presso il mare in cui hanno svernato, verso i pascoli di montagna. Intanto, vige ancora il divieto di transumanza per questi animali, del quale gli allevatori hanno chiesto a gran voce la rimozione.

Sebastiano Lombardo, allevatore siciliano e presidente della Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio ha detto: “Qui si è fatta troppo confusione, in questo Paese in 20 anni si sono persi 300 abitanti e l’età media è di 50 anni, tra 20 anni non ci sarà più nessuno.” “Bisogna abolire il divieto di transumanza – ha aggiunto Lombardo – perché è assurdo e danneggia gli allevatori, non solo, ci sono tanti che lucrano sul divieto di spostare animali da un’azienda all’altra dello stesso imprenditore e con gli stessi capi di bestiame.”

Il commissario D’Alterio, in ordine a test e analisi di laboratorio – premettendo che intradermoreazione e test del gamma interferone sono entrambe analisi ufficiali per la Tbc, ha spiegato: “Per individuare la Tbc in un allevamento è consigliabile procedere prima con l’ intradermoreazione e – solo se un capo dovesse risultare positivo e tale confermato dalle analisi post mortem con riscontro del micobaterio – si rende necessario utilizzare il gamma interferone per individuare gli eventuali falsi negativi sfuggiti al test di screening.”

“È vostro interesse abbattere l’animale positivo all’intradermoreazione – ha sottolineato il commissario D’Alterio, che rispondendo alle sollecitazioni degli allevatori che chiedono un’ordinanza per fare chiarezza sulle procedure, ha detto: “Ho diffuso un documento di raccomandazioni sul come procedere, posso scrivere un’ordinanza di analogo contenuto, poi però deve essere applicata con la collaborazione di tutti. Perché non bastano le leggi serve il buon senso e la volontà di cooperare alla soluzione dei problemi che da troppo tempo non si risolvono come sono le zo0onosi”

D’Alterio, riferendosi al bovino Podolico ha ricordato come sia un “fattore di biodiversità”, pertanto “la Podolica è da tutelare, sono animali da preservare”.

“Da oggi in poi sono al vostro fianco e a fianco dei veterinari delle Asl. L’eradicazione delle malattie infettive si fa con il contributo degli allevatori. Il nemico nostro è la malattia. Se è necessario sarò qui tutte le settimane per ricordare questo e mettere in campo tutta una serie di iniziative – ha sottolineato D’Alterio – approfondirei l’indagine epidemiologica e il sequenziamento dei micobatteri isolati: perché è dimostrato che non basta macellare gli animali positivi, ma occorre capire da dove arriva la malattia e interromperne il flusso”.

“Isolare i micobatteri, analizzarne il Dna e capire da dove arrivano – ha concluso D’Alterio – questi sono i passi da compiere per sbarazzarci della Tbc. In questo lavoro io sono pronto a fare la mia parte”.

Il presidente della provincia Sergio Ferrari ha detto: “Con la brucellosi abbiamo fatto la transumanza, dobbiamo poterla fare anche con la tubercolosi” E sugli abbattimenti ha sostenuto: “Il problema è che quando si ammazzano animali nell’ordine di oltre il 20% del rapporto uba/ettaro, gli allevatori perdono gli aiuti della Pac, ecco perché è importante avere politiche di eradicazione accurate”.

Il sindaco di Umbriatico Pietro Greco, ha chiesto a chiare lettere. “Le analisi le vogliamo far fare a Teramo, di Cosenza non ci fidiamo più, poi vogliamo la transumanza, non possiamo fermare le vacche a Umbriatico”.

Il vice presidente della commissione attività produttive del Senato, sen. Giorgio Maria Bergesio (LSP-Partito Sardo d’Azione) ha ricordato come sia all’esame del Parlamento un progetto di legge a tutela della transumanza: “Abbiamo previsto l’incremento di risorse per favorire le iniziative comunali di sostegno alla transumanza, questo progetto mette l’accento sul legame tra territorio, ambiente e allevamento. La tutela della transumanza – inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale – deve essere pensata come una risposta allo spopolamento delle aree interne, un momento di protezione delle razze zootecniche autoctone.”

La senatrice Gisella Naturale (M5S), anche lei vicepresidente della IX Commissione al Senato presso che ha adottato atti fondamentali per la nomina del Commissario Nazionale D’Alterio e presso cui sono in corso procedure istruttorie per indicare provvedimenti legislativi sulla transumanza, dando conto del ruolo e della funzione delle iniziative assunte nel tempo da Altragricoltura e dalla Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio, ha offerto il supporto utile a sostenere i percorsi degli allevatori.

Conclusioni affidate a Gianni Fabbris che ha ricordato “Oggi siamo al primo incontro con il Commissario, la cui nomina è frutto delle lotte e della lungimiranza degli allevatori e rappresenta di per sé il cambio del campo di gioco, la partita vera inizia oggi, con un confronto diretto e serio tra allevatori e struttura commissariale, senza il quale non è possibile pensare di eradicare le zoonosi”.

“L’interfaccia tra la struttura commissariale e gli allevatori – ha aggiunto Fabbris – sarà lo sportello di ascolto e supporto per gli allevatori, un punto di riferimento stabile per chi troppo spesso si sente solo e senza risposte. Uno spazio progettato e proposto da Altragricoltura con la Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio che sarà affidato al coordinamento generale del Sindaco di Umbriatico Pietro Greco anche grazie al supporto di Tommaso Gualtieri per i temi delle zoonosi ovine come la bluetong e dei problemi dell’allevamento ovicaprino”. Lo sportello (che sarà affiancato anche dai tecnici del Soccorso Contadino e della Rete dei Municipi Rurali) sarà occasione per i sindaci delle comunità interessate, per gli allevatori e per i cittadini di costituire uno spazio comune di proposte e di segnalazione di problemi che verranno avanzate alle istituzioni e che sarà l’interfaccia con la struttura commissariale nazionale

“Con la nomina del commissario Nazionale cambia lo scenario. Ora, finalmente, abbiamo un interlocutore credibile con cui confrontarci. Inizia una nuova partita con l’obiettivo di risolvere le zoonosi e rilanciare i sistemi di allevamento territoriali. Sono convinto che gli allevatori calabresi coordinati dal Coordinatore dello Sportello Pietro Greco, sapranno cogliere l’occasione insieme ai loro colleghi della altre regioni meridionali. Così come contiamo sulla capacità, il ruolo e la funzione dell’Assessore Regionale Gianluca Gallo, che ha già dato importanti segni di comprensione delle necessità aprendo l’interlocuzione sulle crisi regionali e che già nella prossima settimana sarà investito della consegna delle credenziali dello sportello con le prime proposte. È in questo quadro che il commissario D’Alterio potrà svolgere al meglio il proprio compito atteso che – ha concluso Fabbris – dirige il prestigioso ’Istituto zooprofilattico di Teramo, presso cui è ubicato il Laboratorio nazionale di riferimento per la Blue Tongue”.

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