Lettera invito di Gianni Fabbris agli allevatori del Casertano
(portavoce del Coordinamento Unitario)
In tanti, fratelli e sorelle allevatori e allevatrici in tutta Italia, stanno guardando alla mobilitazione di voi allevatori Casertani con speranza: la speranza che da questa lunga, dura, straordinaria esperienza di lotta, nascano nel Paese le condizioni per ripensare ad un futuro degno per chi lavora la terra e alleva, per gli animali, per le comunità,
Dopo due anni di lungo e duro lavoro siete riusciti a squarciare con la vostra voce il silenzio con cui un irresponsabile sistema di potere, usando il pretesto della lotta alla brucellosi ed alla tbc, pensando di non dover rendere mai conto a nessuno essendo gli unici depositari della scienza, ha provato sviare l’opinione pubblica.
Con la votra mobilitazione avete costruito un campo di gioco nuovo, un campo in cui la partita si gioca alla luce del sole e in cui voi siete ora una squadra (una comunità), che parla, dice e pratica un percorso trasparente e chi ha gestito finora il Piano Fallimentare alimentato dall’uso di miliardi di euro zenza aver mai reso conto a nessuno, è costretto a “tirare fuori le carte” (come ha già dovuto fare con la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere due anni fa e come dovrà presto fare con i nuovi dati che stanno emergendo in queste ore).
In questo nuovo campo di gioco ora in tanti si stanno schierando, alcuni ancora sugli spalti, altri a bordo campo, altri già in campo. Sempre più spettatori incuriositi stanno prentendo posto in tribuna; una parte della politica sta incominciando a capire e comincia a interrogarsi e comincia a scaldarsi a bordo campo, le Organizzazioni Professionali agricole (fino ad ieri in religioso silenzio per non disturbare i manovratori) cominciano a dire qualcosa (evviva!), o almeno ci provano; sulla panchina della squadra avversaria ci sono evidenti segnali di nervosismo, fino al punto che le analisi sui capi abbattuti invece che essere fatti dall’IZSM e dalla ASL Campana vengono inviati altrove (chiara presa di distanza che indica solo la prima crepa “do sistema”).
Ora è il momento di giocare la partita e di mostrare a tutti la grande trasformazione di questi due anni di mobilitazione: è il momento di mostrare come gli allevatori di bufala del casertano hanno saputo produrre una squadra, forte della sua autonomia, orgogliosa delle sue ragioni, cementata dall’impegno democratico e anticamorra dei tanti giovani che la stanno animando e dei tanti alleati che la stanno sostenendo.
In attesa che la magistratura e/o le istituzioni traggano le conclusioni, ora è il momento di porre con chiarezza l’obiettivo: il governo nazionale apra un percorso di confronto con gli allevatori, si tolga la responsabilità tecnica del piano alla Task Force della Regione Campania che ha fallito, si apra un tavolo di lavoro con la Regione Campania garantito dal Governo Nazionale e, se questo non sarà possibile, si commissari il Piano ai sensi della legge sulla Protezione Civile Nazionale chiamata ad applicare le regole internazionali dell’OIE come già avvenne nel 2007 quando (in 5 anni) la BRC fu portata da quasi il 20% allo 0,8%.
Vi aspetto questa sera alla Sala del Centro don Milani alla NCO di Casal di Principe: è ora di fischiare l’inizio della nuova partita.
1 commento
Rispondiamo tutti uniti! I danni al comparto sono incalcolabili di decine di miliardi. È ora che i responsabili paghino e non siano invece portati agli altari con l’aiuto del Centri di Referenza e di alcuni funzionari del ministero e assessorato competenti . Il loro silenzio è complice ed ha notevolmente aggravato il danno arrecato alle aziende del territorio provinciale di Caserta.. Da anni si abbatte, si abbatte e si abbatte, senza riuscire a porre barriera all’infezione brucellare e del bacillo tubercolare e senza rispettare i fondamentali principi della prevenzione consigliato dall’OIE.