Alle 16 di oggi 17 aprile, primo giorno dello sciopero della fame davanti al Ministero della Salute a Roma, subito dopo aver installato il presidio, su invito del responsabile della segreteria del Sottosegretario Marcello Gemmato, Gianni Fabbris ha tenuto un incontro al Ministero.
Assente il Sottosegretario Gemmato, Gianni Fabbris si è intrattenuto con il Dott. Ettore Ruggi D’Aragona, capo della segreteria del Sottosegretario, e alcuni collaboratori dirigenti del Ministero per un colloquio informativo delle ragioni dello sciopero della fame appena avviato e conoscitivo delle richieste e delle preoccupazioni degli allevatori.
Il Dott. D’Aragona ha preso nota delle istanze rappresentate e delle richieste di tenere un incontro del Coordinamento con le istanze politiche del Governo e di avere certezze sulla nomina del Commissario Nazionale; dopo aver dato conto del lavoro “che gli uffici ministeriali stanno assicurando per sciogliere nodi tecnici utili a favorire soluzioni in tempi rapidi” ed aver sottolineato la necessità di comporre provvedimenti all’altezza delle aspettative sia sul piano tecnico che scientifico e istituzionale, ha assicurato il suo impegno a verificare con il Ministro ed il Sottosegretario le possibili risposte alle richieste
“Rimaniamo in attesa di sviluppi che il Ministero ci vorrà proporre dando atto che, ancora una volta, abbiamo riscontrato forme di interlocuzione positive e utili. E’ chiaro che per noi occorrono passi concreti e, dunque, rimaniamo a disposizione per comporre un tavolo di confronto sul merito delle questioni mentre, dal presidio dove si sta svolgendo lo sciopero della fame mio, di Adriano Noviello e di Sebastiano Lombardo, lanciamo un messaggio agli allevatori meridionali: è il momento dell’unità e di chiudere positivamente una vertenza aperta ormai tre anni fa. Per questo rimaniamo in mobilitazione chiamando tutti al sostegno dell’iniziativa ed a seguirne gli sviluppi”
1 commento
Spero che gli allevatori tutti capiscano quest’ ultima possibilità e all’ unanimità facciano sentire la loro voce.