Gli allevatori casertani aggiungono altri due presidi, uno al Casello autostradale di Capua e uno al Ponte sul Garigliano.
Triplicati i trattori in strada. Domani si continua
l’On.le Gianpiero Zinzi presenta interrogazione al Ministro
Giovedi, 4 maggio 2023 ore 16.30 com.stampa dal Presidio degli allevatori bufalini alla Rotonda dell’Agnena sulla Via Domizia.
Dopo il blocco sulla Via Domizia e il Presidio alla Stazione di Villa LIterno, gli allevatori hanno installato altri due presidi: uno a ridosso del Casello autostradale di Capua e uno all’altezza del Ponte sul Garigliano lungo la via che collega la Campania con il Lazio.
Al momento sono triplicati i trattori impegnati dopo la prima delle iniziative messe in campo dagli allevatori. Previste nei prossimi giorni ulteriori iniziative.
Al Presidio presso la Rotonda dell’Agnena sulla Via Domizia si attendono segnali dal Prefetto di Caserta mentre si continuano a registrare prese di posizione ed atti utili a facilitare la soluzione per una crisi che le aziende e il territorio, ormai, non possono più sopportare.
Cosi è il caso dell’interrogazione parlamentare presentata dall’On.le Gianpiero Zinzi che si rivolge al Ministro della Salute, Dott. Schillaci. L’On.le Zinzi, dopo aver ricordato i numeri emersi e le diverse attività proposte dagli allevatori per riparare agli effetti del fallimento del Piano Regionale, chiede al Ministro di sapere (fra l’altro) “se e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere in merito alla preoccupante situazione degli allevamenti e del patrimonio bufalino nella regione Campania, anche verificando i requisiti per la nomina di un Commissario di Governo, al fine di superare le gravi criticità e le inadempienze gestionali riscontrate;
se intenda verificare i risultati raggiunti negli ultimi dieci anni di attuazione dei Piani di eradicazione attraverso l’invio
di ispettori ministeriali con funzioni di controllo, monitoraggio e ricognizione”
2 commenti
Il comunicato dell’on.Zinzi dimostra da un lato la volontà di aiuto agli Allevatori del parlamentare casertano, dall’altro lato genera una domanda preoccupante : perché il Governo nazionale non prende posizione? , perché i partiti politici tutti restano a guardare? Ricordo che la lega ha sempre dimostrato attenzione per la problematica della PMI.
La situazione comincia a diventare questione giuridica fra poteri dello stato. E ogni giorno che passa si aggrava.
Gli IIZZSS d’Italia nei tempi trascorsi sono stati dei grandi baluardi contro le malattie infettive ed infestive del bestiame e delle zoonosi. Sono stati fondati e stipendiati dagli allevatori che hanno dato loro credito e sostegno partecipandoli nelle loro strette necessità. Oggi questi Enti dimentichi delle loro origine si sono coalizzati e si difendono tra di loro . Hanno, in effetti, formato delle potentissime lobby nei cui confronti non ci si può opporre . Utilizzano le verità scientifiche a loro uso e consumo per ottenere grandi vantaggi senza badare al danno che arrecano alle aziende del territorio. Sono diventati per lo Stato dei carrozzoni che vengono mobilitati per fini elettorali e per soddisfare le proprie specifiche necessità. In tal caso non operano sempre con l’intento di liberare le aziende dai patogeni ma a servire il potere politico del momento. Con questo intento i governanti delle precedenti legislature degli anni 90 li hanno trasformati nel assetto organizzativo, hanno creato per loro la carica il direttore generale come figlio del governante di turno e a cascata la nomina dei direttori sanitario e amministrativo e via via tutti gli altri dipendenti inseriti a catena mediante una logica clientelare. Venendo a mancare lo spirito dei loro padri fondatori, a tali enti non interessa più risolvere i problemi nel rispetto del vero interesse dell’allevatore che corrisponde in definitiva a quello del cittadino ma principalmente a risolvere le loro deviate necessità di sviluppo e quelle dei nuovi padroni. Cosi è che, quando propongono un piano di piano di risanamento, non cercano di eliminare la causa dell’infezione con il minor danno possibile, bensì di eliminare l’intero animale con lo scopo, a dir loro, di estirpare per intero il patogeno dall’area interessata. Non preoccupa certo loro che esistono sistemi di prevenzione di massa che pian piano permettono di raggiungere lo stesso l’obiettivo e non fa, peraltro, nessuna differenza che magari un bufalo cosiddetto ammalato é realmente infetto di pochi germi o che la positività indiretta acquisita è solo espressione del solo passaggio del batterio responsabile o che è stata dimostrata da lavori sperimentali la sua possibile guarigione. Mi rendo sempre più conto che non combattiamo contro dei reali ed inequivocabili principi scientifici ma contro posizioni preformate tese a distruggere gli oppositori all’attuale “governans” e non a distruggere i veri agenti causali delle cosiddette ” nefande infezioni” che invero non mi sembrano poi così gravi,. Ciò perché esistono a riguardo collaudati sistemi di profilassi indiretta che in maniera incomprensibile non sono stati adottati per intero. E’ vero, alla tubercolosi è brucellosi il bufalo e sensibilissimo ma ha anche grandi capacità di difesa. infatti agli esami “post mortem” raramente evidenzia lesioni specifiche e agli stessi esami indiretti spesso si negativizza stabilmente.