Si è tenuta questa mattina fra le ore 12,10 e le 12,50 la conferenza stampa online del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino per denunciare l’ennesimo atto irresponsabile della Regione Campania per cui migliaia di animali (secondo la stima del movimento circa 10.000) potrebbero essere macellati nelle prossime settimane pur essendo certamente sani e negativi ai test contro la BRC e la TBC e per annunciare il programma della Conferenza che si terrà il 7 dicembre in una Sala del Parlamento Europeo allorquando verrà presentata la Petizione Europea con cui si chiede al Parlamento Europeo di intervenire per ristabilire il rispetto delle direttive Comunitarie.
Nella Conferenza stampa (vedi il video integrale in fondo alla pagina) è intervenuto Domenico Autieri allevatore a Cancello e Arnone che ha raccontato quello che sta accadendo. In sintesi: l’allevatore ha subito negli anni scorsi un abbattimento di centinaia di capi secondo le metodiche della Regione Campania. Dopo l’abbattimento si è ritrovato in stalla 32 vitelle figlie di capi abbattuti. I 32 animali sono nati prima che le madri fossero state trovate positive (secondo la Regione in applicazione dei loro metodi contestati dagli allevatori e messi in dubbio da auterevoli pareri scie4ntifici).
Quelle 32 vitelle sono state allevate per diciotto mesi (a spese dell’allevatore) in ossequio della delibera in vigore fino all’8 marzo di quest’anno. Tutti gli animali sono stati più volte testati e per ben 12 volte sono stati trovati negativi al test (quindi sicuramente non hanno la BRC e la TBC).
Con due note interpretative (una prima e una seconda a distanza di pochi giorni necessaria per interpretare la precedente) il dirigente della Regione Dott. Paolo Sarnelli, comunica agli interessati che la Regione intende mandare al macello tutti gli animali figli di madri macellate per sospetta BRC e TBC anche se queste sono negative e dunque non sono malate. La Regione impone agli allevatori di abbattere gli animali entro 5/7 giorni pena il non riconoscimento degli indennizzi che spetterebbero loro (vedi il file in allegato)
In un pateracchio interpretativo che si espone a mille ricorsi fino a bloccare nuovamente l’applicazione delle misure di eradicazione, con una “nota interpretativa” che interviene dopo che la Regione ha dovuto già ad Aprile correggere il Piano e reinterpretare la lettera G dell’Art, 7 dell’allegato A (Parte Generale) del Piano, il Dott. Sarnelli condanna così a morte una gran parte di una generazione di bufale fra i diciotto mesi e i 4 anni. Animali senza alcuna malattia ma che in nome di una antiscientifica e irresponsabile interpretazione del Principio di Precauzione saranno macellati, determinando così un ulteriore indebolimento della tenuta del Patrimonio Bufalino ed esponendo le aziende ad affrontare i prossimi 4 anni con un taglio netto al numero di animali giovani. Ovviamente con un danno economico significativo.
Gianni Fabbris, annunciando i ricorsi e le diffide che il Soccorso Contadino sta predisponendo, oltre che le iniziative in sede sindacale e di denuncia all’opinione pubblica, sottolinea che proprio questo disinvolto, fantasioso e irresponsabile modo di affrontare la gestione del Piano di eradicazione è al centro dell’iniziativa che si terrà a Bruxelles il 7 dicembre prossimo e che ha l’obiettivo di chiedere all’Europa di intervenire per ottenere una rigorosa applicazione delle regole comunitarie soprattutto in materia di individuazione e trattamento dei casi positivi.
In Conferenza Stampa il Coordinamento Unitario ha diffuso il programma della Conferenza che si terrà fra le ore 17 e le 19.10 nella Sala ANTAL SQ2 e sarà seguito da un evento promosso da Altragricoltura e dalla CNA con la proiezione di un filmato curato dal regista Stefano Roveda e dall’assaggio di mozzarelle offerte dai caseifici iscritti alle due organizzazioni.
La Conferenza è ospitata e organizzata dall’Europarlamentare Piernicola Pedicini che la coordinerà introducendola e concludendola. Due le relazioni previste: quella del Prof Caporale (veterinario) e da Gianni Fabbris (portavoce del Coordinamento Unitario) che interloquiranno con i funzionari dirigenti europei delle DG Agricoltura e Salute.
Al dibattito che seguirà sono previsti diversi interventi (oltre che di associazioni di Allevatori di diverse regioni e del casertano), anche del sindaco di Casal di Principe Renato Natale, di un rapprentante del Soccorso Contadino, del Presidente dell’Associazione di selezione genetica della Bufala RIS BUFALA, dell’ex direttore del Consorzio di tutela per la Mozzarella di Bufala DOP. All’incontro sono invitati gli Europarlamentari e le Associazioni sindacali e sociali italiane presenti a Bruxelles.
All’incontro il Movimento si presenta con una Petizione Europea inviata a Bruxelles da Gianni Fabbris a nome del Coordinamento e di Altragricoltura, accolta e registrata secondo le procedure comunitarie (vedi la pagina https://altragricoltura.net/salviamolebufale-petizione-europea/).
La Petizione chiede al Parlamento di intervenire perchè ” Regione Campania e Governo italiano attuino la direttiva UE 689/20 per risolvere le zoonosi bufaline e bovine”.
In un articolato documento con diversi allegati documentali (vedi il documento della petizione ) cui se ne aggiungeranno altri nei prossimi giorni ad opera dell’Ossertaorio Bufala del Centro di Documentazione e Ricerca sulla Sovranità Alimentare e l’Agroecologia, Fabbris ricostruisce le ragioni del fallimento della Regione Campania dal 2013 ad oggi indicando la principale ragione nella interpretazione distorta o nella mancanza di applicazione delle regole e delle procedure contenute nella direttiva comunitario 689/2020.
Il giorno 7 a Bruxelles, dopo che la Petizione sarà proposta in conferenza, si avvierà la Campagna internazionale di raccolta firme che si svilupperà nei prossimi mesi.
1 commento
Condivido pienamente la posizione degli allevatori che, al di là della attuale e confusa legge, trova piena corrispondenza con le avanzate ricerche prodotte dall’IZSM nel 2004- 2006 pubblicata su rivista altamente referenziati in argomento. Il sospetto è quello di sempre, più volte evidenziato sui tavoli tecnici: si vogliono incentivare la vendita di vitelli bufalini degli allevamenti posti nell’area Salernitana per il ripopolamento degli allevamenti posti nell’area casertana.