di Pasquale Corvino*
Caro Ministro Speranza, ieri, 18 maggio 2022, ho ascoltato il suo intervento in risposta all’interrogazione dell’On Sarro, sulle iniziative per assicurare il corretto funzionamento dei servizi veterinari in Campania, alla luce delle anomalie emerse nelle attività di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina in provincia di Caserta.
Lei, signor Ministro, è un ragazzo intelligente che ha mostrato di saper governare situazioni assai complicate senza scomporsi e senza farsi travolgere. Mi riferisco alla gestione covid soprattutto nella fase drammatica dell’emergenza.
Ebbene, vederla leggere la velina che gli ha passato qualche oscuro funzionario per me è stato mortificante e nello stesso tempo illuminante.In quella velina c’era la tesi di chi da anni sta sistematicamente e coscientemente distruggendo il parco bufalino casertano anteponendo agli interessi di un intero territorio quelli molto torbidi di un gruppo agroalimentare.
Immagino Lei sappia, in qualità di Ministro della Salute pubblica, che il latte per la produzione della mozzarella viene pastorizzato e quindi qualunque batterio eventualmente presente in quel latte viene eliminato, compreso quello della brucellosi.
E allora viene naturale e spontaneo chiedersi: come mai quella bufala “sospettata” di essere infetta il cui latte, malgrado la pastorizzazione, viene ritenuto pericoloso per la salute del consumatore, finisce poi sulle tavole degli europei sottoforma di hamburger di carne bovina dopo essere stata macellata?
Le avranno sicuramente detto che il batterio si annida solo in alcune parti e comunque negli esami post-mortem solo una quantità trascurabile di quelle bufale sospette risulta realmente affetta da brucella. E allora cos’è successo?
Un miracolo? La bufala parte positiva dalla stalla e arriva negativa: la strada verso il macello, evidentemente, genera fenomeni paranormali, cose che noi semplici umani non riusciamo a capire. Quello che forse non le hanno detto, ma se guarda la puntata di Report del 2 maggio scorso ne trova traccia, è che quelle bufale “sospette” (e insisto su “sospette”) costano a chi le compra solo 4/500€ proprio perché sospette. Se fossero sane ci vorrebbero almeno 2800€. 7 volte tanto!
Moltiplichi questi numeri per 40.000 (i capi abbattuti solo negli ultimi 24 mesi) e tragga le naturali conclusioni.Perchè leggere la velina che gli ha messo in mano qualcuno, forse, non particolarmente interessato alla concreta risoluzione di un problema?
Perchè non viene a vedere di persona cosa accade qui? Venga a conoscere gli allevatori, le loro famiglie, i loro animali, che sono anch’essi componenti della famiglia. Venga a conoscere le storie e i drammi. Venga a contare le rughe dei loro visi.
Ognuna di esse le saprà raccontare di un dolore. Ma soprattutto, venga ad incontrare chi di bufale e di brucellosi ne capisce, scientificamente parlando. Non sto anteponendo la romantica visione dell’allevatore distrutto dal dramma, le sto proponendo di rendersi edotto, scientificamente, andando oltre la velina che gli ha passato l’oscuro funzionario.
Il piano di eradicazione nel periodo 2008/2013 ottenne risultati confortanti portando all’azzeramento dei casi di brucellosi nelle aziende bufaline casertane. Dal 2014 in poi è stata un’ecatombe. Qualcuno si è chiesto perché? E Lei, signor Ministro, intende chiederselo o preferisce ancora fidarsi della velina passatale dall’oscuro funzionario?
. * Pasquale Corvino – operatore sociale, Casal di Principe